dieta delle patate

La dieta delle patate fa bene o male? Risponde l’esperto

Laura Girolami
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    In fatto di metodi per dimagrire ne abbiamo veramente viste di tutti i colori, ma la dieta delle patate sembra prendere sempre più piede, soprattutto ora in vista della prova costume.

    In cosa consiste? In un regime alimentare molto rigido che prevede il consumo dell’alimento principale, ovviamente le patate, in ogni pasto, persino a colazione. Una giornata tipo potrebbe infatti essere composta da uno yogurt e un paio di patate lesse con un filo di olio come primo pasto della giornata, per pranzo due patate e un po’ di petto di pollo entrambi al vapore e per cena invece due patate medie al cartoccio.

    Questo metodo è un regime alimentare dalla breve durata, dai due ai tre giorni. Ma non pensate che dato il suo nome sia possibile mangiare patate in ogni loro forma, soprattutto non le patatine fritte! La dieta infatti è ipocalorica e ricca di liquidi e allo stesso tempo povera di sale. Le patate infatti sono ricche di potassio, minerale che vanta proprietà “sgonfianti” e depurative.

    Ma perché si consiglia di seguirla per un breve periodo di tempo? Semplice, perché si basa su  un “mono alimento” e quindi non è bilanciata e non è adatta ad essere seguita per un lungo periodo di tempo. 

    Fa parte delle tante “mode” alimentari verso le quali è sempre bene muoversi con prudenza, per cui, data la sua popolarità crescente, abbiamo deciso di parlarne con chi si occupa di corretta alimentazione ogni giorno, il dietista Francesco Arcidiacono, con il quale abbiamo voluto capire se è un bene o un male seguire questo tipo di consigli per perdere peso.

    La dieta delle patate: in cosa consiste?

    patate dieta

    Questa dieta è riconosciuta come una “dieta lampo”, ci può dire cosa significa? Sono utili questo tipo di repentini cambiamenti alimentari?

    Francesco Arcidiacono: “Con ‘diete lampo’ si intendono tutte quelle diete che vantano di far perdere molti kg in soli 3-7 giorni (i classici annunci -5 kg in 3 giorni! -6 kg in 7 giorni!).In realtà, chi vuol dimagrire, per motivi di salute o semplicemente per motivazioni estetiche, non vuole ‘perdere peso’, ma vuole diminuire il grasso corporeo, che sono due cose differenti. 1 kg di grasso corporeo equivale a circa 7.000 kcal, pertanto per essere sicuri di bruciare 1 kg di grasso occorre un bel po’ di attività fisica e di sicuro più di 3 giorni di dieta. Ricordiamo che perdere peso è una cosa, perdere massa grassa è un’altra”.

    In linea di massima, è consigliabile mangiare (quasi) un solo tipo di alimento anche se per breve tempo?

    F.A.: “Assolutamente no. La dieta, intesa come insieme di sane abitudini alimentari, deve essere il più variata possibile, completa e bilanciata in termini di macronutrienti e micronutrienti, in relazione alle caratteristiche individuali di ognuno (età, peso, attività fisica etc). A tale scopo, l’alimentazione, nella rotazione dei pasti settimanali, deve includere il più possibile tutti gli alimenti. Questo è il modo migliore di evitare diete dannose per la nostra salute”.

    Quali sono secondo lei i lati positivi, e quelli negativi di questo alimento?

    Non esistono alimenti magici o brucia grassi, sebbene ci siano vere e proprie ‘mode’ anche in questa direzione. Ogni alimento ha le sue caratteristiche nutrizionali e le sue proprietà, pertanto va considerato in relazione alle abitudini alimentari e alla dieta dell’individuo.

    Ad esempio, la patata è un’ottima fonte di carboidrati sebbene abbia un indice glicemico piuttosto alto e ha sicuramente il vantaggio di avere poche calorie su 100 g (circa 75-85), pertanto meglio alternarle questo cibo ad esempio con cereali integrali e derivati. Tuttavia, proprio l’indice glicemico elevato, lo rende a mio parere un ottimo alimento da inserire nel pasto che segue un allenamento intenso, ciò per far capire che ogni alimento va pensato e inserito in un contesto più ampio, e non considerato singolarmente”.

    Come si riescono a ottenere questo tipo di risultati, ovvero molti kg in pochi giorni?

    F.A.: “Le perdite di molti kg in pochi giorni sono quasi sempre perdite di liquidi, spesso dovuti all’eliminazione o elevata riduzione dei carboidrati dalla dieta. Tuttavia, è  sconsigliabile seguire diete troppo ipocaloriche o prive di carboidrati per perdere peso rapidamente, poiché si rischia di perdere anche massa magra (quindi muscoli, preziosi dal punto di vista metabolico) e di abbassare il metabolismo, favorendo una successiva ripresa del peso in termini di grasso corporeo”.

    Secondo lei ci sono reali benefici per questo tipo di dieta? E controindicazioni?

    F.A.: “
    Sinceramente non vedo nessun reale beneficio in questa tipologia di dieta. Le controindicazioni sono quelle spiegate sopra, rischio di perdere massa magra, abbassamento del metabolismo a cui seguirà una ripresa del peso, verosimilmente a favore della massa grassa.

    La ‘dieta della patata’, oltre ad essere sbilanciata in ogni suo aspetto, muove anche dall’idea errata del ‘tutto e subito’: bisogna abituarsi a mangiare le adeguate quantità e a svolgere attività fisica con costanza per avere risultati. D’altronde, se queste “diete lampo” funzionassero realmente, sarebbero tutti peso-forma con molta facilità e in poco tempo, cosa che non è”.

    purè di patate

    A chi potrebbe essere consigliata questo tipo di dieta?

    F.A.: “
    Da Dietista sconsiglio a tutti questo approccio alimentare, che francamente fatico a chiamare dieta”.

    Infine, può suggerirci  alcune regole per una corretta alimentazione da consigliare a chi vuole perdere peso e rimettersi in forma in vista della tanto temuta “prova costume”?

    F.A.: “È una domanda che richiederebbe molto tempo da dedicarle. In breve, sono dell’idea che ci si debba preparare alla prova costume già da settembre, questo per dire che bisogna mantenere un corretto stile di vita sempre, nella quotidianità, e concedersi ovviamente qualche libertà quando serve.

    Consiglio di abituarsi a svolgere qualsiasi tipo di attività fisica, specialmente che piaccia e soprattutto con costanza, che è la chiave di tutto. Inoltre sconsiglio vivamente di seguire diete ‘fai da te’ o ‘diete lampo’ trovate sul web, ponendo come priorità l’educazione alimentare. Mentre è utile  rivolgersi ai professionisti del settore (Dietisti, Dietologi) che sicuramente si impegneranno al massimo per garantire il risultato richiesto, senza rischi in termini di salute”.

    Insomma, la “dieta delle patate” non sembra il modo migliore di perdere peso a lungo termine. Quindi, proprio come il dietista, vi consigliamo sempre di rivolgervi a dei professionisti e fare esami clinici prima di iniziare una dieta, evitando così di cadere in diete “miracolose” e bufale alimentari che rischiano di essere nocive. Chissà, forse riusciranno a farci mangiare anche qualche patatina… fritta!

    Laura è nata a Macerata, e passa le sue giornate (e alcune notti) a scrivere. Il suo piatto preferito è la pasta perché è tradizione, ricordi e la base perfetta per tutti i sapori del mondo. Secondo lei in cucina non può mancare il tempo e la creatività per dedicarsi ai fornelli.

    Una risposta a “La dieta delle patate fa bene o male? Risponde l’esperto”

    1. Arturo ha detto:

      Il dietista avrà pure le sue idee, ma nel mondo americano-anglosassone il “Potato hack” sta riscontrando ampio riscontro non solo tra i “fad dieters”, ma anche tra esponenti autorevoli del mondo medico (ad esempio il Dr. John McDougall). È infatti stato utilizzato con successo, come approccio temporaneo, su innumerevoli pazienti, oltre che per ottenere una rapida diminuzione ponderale, anche per rompere la dipendenza dal cibo. Mangiando solo patate, ma vedendo il peso diminuire e tutti i valori migliorare (tra cui anche la glicemia, nonostante il 90% delle calorie delle patate provengano dai carboidrati), alcuni sono riusciti a rompere meccanismi di dipendenza che per tutta la vita avevano faticato a contrastare. Peraltro, il Potato hack ha un precedente illustre nella “Rice diet” del Dr. Walter Kempner della Duke University, che alla fine degli anni ’30 elaborò una dieta basata quasi esclusivamente sul riso per trattare patologie per le quali non c’erano, allora, trattamenti farmacologici o chirurgici efficaci (ipertensione maligna, diabete mellito, obesità), salvando la vita a pazienti dati per spacciati. Quest’ultimo programma fu uno di quelli con maggior successo portati avanti dalla Duke University (fino agli anni ’90, e successivamente proseguito in maniera indipendente da altri ricercatori), con risultati documentati su migliaia di pazienti e che possono essere facilmente consultati nella letteratura scientifica, sulla quale hanno avuto ampio riscontro.
      Quasi sempre, la limitatezza del nostro orizzonte accademico fa sì che argomenti che hanno conosciuto e conoscono ampio dibattito (con ricerche, pro di esperti autorevoli, e ovviamente anche contro) nei consessi e nelle riviste mediche, su cui varrebbe quanto la meno la pena informarsi, qui venga semplicemente liquidato, senza appello, come moda o follia senza che si dia conto delle discussioni in merito.

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