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I consigli dei migliori bartender per realizzare 5 grandi cocktail

Giovanni Angelucci
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    Si facciano avanti gli amanti dei grandi classici della miscelazione! Appassionati e semplici bevitori, questa è l’occasione giusta per scoprire come prepare facilmente a casa propria alcuni dei migliori cocktail della mixology mondiale.

    A fornirci le fondamentali linee guida affinché tutto sia perfetto, e i vostri amici non rimangano delusi, ci pensano alcuni dei più quotati bartender d’Italia, dal sottoscritto appositamente interpellati per avere le migliori dritte su come realizzare queste ricette dei cocktail più amati e conosciuti.

    Ricette di cocktail da fare in casa: i consigli dei bartender

    Il Gin and Tonic di Flavio Angiolillo

    “A livello chimico il ginepro contenuto nell’alcol del gin e il chinino della tonica si sposano perfettamente: un esempio di chimica perfetta nella coppia”. Il famoso barman italo-francese, patron del Mag sul Naviglio, ma anche dello Speakeasy 1930, del Backdoor43, il più piccolo locale al mondo, di Iter, Pokeia e Farmily spirit (linea di prodotti ispirati ai classici distillati ma con note decisamente nuove), ci spiega come prepararlo in maniera alternativa, in chiave mediterranea.

    gin tonic ricetta

    JPliatsushok/shutterstock.com

    Ricetta del Plante Tonic

    • 30 ml Gin Giass
    • 20 ml Farmily mediterraneo
    • 5 ml liquore ai fiori di sambuco
    • 1 dash (6 gocce) di bitter
    • Top di tonica
    • Foglia di basilico

    “Il consiglio che posso dare è di mescolare tutti gli ingredienti, eccetto la tonica, prima di mettere il ghiaccio nel bicchiere. Una volta riempito di ghiaccio fino all’orlo si può versare la tonica. Il gin tonic è un drink già molto diluito, se versiamo tutti gli ingredienti sul ghiaccio si scioglierà e annacquerà il cocktail”.

    Il Negroni di Franco “Tucci” Ponti

    negroni ricetta

    Micaela Fiorellini/shutterstock.com

    Nel 2019 ricorre il centenario di uno dei cocktail più bevuti di sempre. Bisogna ringraziare il conte Negroni se dopo 100 anni questo drink è giunto a noi praticamente invariato, una ricetta perfettamente bilanciata, un “unforgettable” bevuto in ogni parte del mondo. Al preparatissimo FrancoTucci” Ponti, anchorman della miscelazione e al momento consulente nel Doping Club, il cocktail bar dello Yard Hotel di Milano, abbiamo chiesto come realizzare al meglio il secolare cocktail.

    Ricetta

    • 1 parte di gin (3 cl)
    • 1 parte di Vermouth Rosso (3 cl)
    • 1 parte Bitter (3 cl – tipo Campari)

    “Riempite un bicchiere colmo di ghiaccio, versate prima il vermouth, poi il bitter e in fine il gin. Mescolate per circa 5/8 secondi. Inserite un trancio di arancia tra il bicchiere e il ghiaccio. Strofinare delicatamente la polpa di arancia su tutto il bordo bicchiere”.

    Il Martini di Patrik Pistolesi

    martini ricetta

    Anna_Pustynnikova/shutterstock.com

    Il classico dei classici, le origini del cinematografico cocktail Martini sono contese da più personaggi, ma di sicuro la nascita risale alla seconda metà dell’800. Tutt’oggi rimane la “prova” di ogni barman, perché realizzandolo si misurano bravura e tocco personale.

    Non ne esiste uno perfetto, è sempre diverso a seconda di chi lo beve (e di chi lo prepara). Abbiamo chiesto al fondatore del primo gin bar d’Italia (Gin Corner), attualmente nel cocktail bar Drink Kong di Roma, di spiegarci quali sono i trucchi.

    Ricetta

    • 50 ml di gin London dry
    • 10 ml di vermouth dry
    • 1 dash di orange bitter

    “Prendete un mixing glass (meglio se dal freezer) e riempitelo di ghiaccio. Versate prima il vermouth, poi il gin, infine due gocce di bitter all’arancia. Mescolate per 10-11 secondi, versate in una coppetta ghiacciata e “twistate” una buccia di limone non trattato (cioè una spruzzata di olio essenziale della buccia sul bordo del bicchiere) o inserite un’oliva”.

    Il Bloody Mary di Agostino Galli

    bloody mary ricetta

    Fortyforks/shutterstock.com

    Agostino, classe 1983, è Bar Manager del Lacerba QUISIBEVE di Milano e a lui parola in fatto di Bloody Mary!

    Giovane classico della miscelazione è senza dubbio il “Bloody Mary” con la sua storia affascinante. Sono diversi a contendersene la creazione, tra i più conosciuti sicuramente Fernand “Pete” Petiot, barman di origine francese e George Jessel, uomo dello spettacolo statunitense. Sorseggiandolo in veranda potrete sentirvi un po’ come Richie Tenebaum nel film del 2001 “I Tenenbaum”, interpretato da Luke Wilson.

    Curiosità: se preparato con gin invece che con vodka prende il nome di “Red Snapper”.

    Ricetta

    • 4.5 cl di vodka
    • 9 cl di succo di pomodoro
    • 1 cl di succo di limone oppure lime (lo rende meno acido)
    • 1 cl di Worcestershire sauce
    • Tabasco a piacere
    • Pepe, sale di sedano a piacere

    “Mixing glass alla mano (freddo di freezer) riempitelo di ghiaccio. Versate tutti gli ingredienti e lasciate per ultimi sale, pepe e tabasco, in modo da controllare la speziatura. Mescolate 10 secondi senza annacquare troppo il drink e servite con ghiaccio o senza, a seconda dei gusti. Bordate il bicchiere con un mix di sale di sedano e pepe (a scelta) e aggiungete un gambo di sedano alla fine (se desiderato)”.

    Il Margarita di Salvatore Romano

    margarita ricetta

    Teri Virbickis/shutterstock.com

    Sono diverse le versioni sulla paternità del cocktail nazionale messicano. Di certo, però, si sa che nasce negli anni ‘40 utilizzando il tequila e che la traduzione della parola latina margarita vuol dire “perla”. Rientra nella categoria dei “sour” e il carattere esotico ricorda luoghi lontani. I consigli del bartender più famoso di Torino: Salvatore Romano, co-fondatore del cocktail bar torinese Barz8 e del Bstr8, insegnante di miscelazione, consulente per locali (ultimo Edit a Torino) e anche produttore di Gin (Be Eight).

    Ricetta

    • 5/10 Tequila blanco (3,75 cl.)
    • 3/10 Cointreau o Triple sec (2,25 cl.)
    • 2/10 succo di lime o limone (1,5 cl.)
    • Crusta di sale

    “Riempite uno shaker con ghiaccio, versate gli alcolici, aggiungete il succo di lime o limone, agitate per 7-8 secondi e versate nella coppa cocktail. Bordate parte della coppetta con la crusta”.

    E il vostro cocktail preferito qual è? Con quale ricetta siete degli assi da bancone?

    Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).

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