È difficile innovare un piatto così tipicamente napoletano, ma io che adoro i sapori delle varie regioni italiane, ho pensato di sposare un sapore già deciso come questo, con due prodotti calabresi: la nduja e la cipolla di Tropea. Con la cottura prolungata, la carne si scioglierà in bocca, con l'aggiunta della nduja non troppo piccante il retrogusto è molto più inteso. Il pepe dona il tocco tradizionale al piatto. Spero che i miei conterranei non mi giudichino male, ma vi assicuro che il piatto, fatto mangiare ai miei amici senza rivelarne l'ingrediente calabrese, ha riscosso molto successo. Cosa aggiungere? Un buon bicchiere di vino rosso corposo campano. Ovviamente, se vi piace il parmigiano, aggiungiamone un tocco al tutto. Io l'Italia la preferisco così, unita a tavola.
Buon appetito!
5 da 1 voto
Preparazione 4 ore h
Tempo totale 4 ore h
Portata Primi
Porzioni 4 persone
Ingredienti
- 1 kg cipolla rossa di tropea tropea
- 5 cucchiai olio evo
- 1/2 kg muscolo o reale manzo
- 1 fettina nduja dolce calabria
- 1/2 carota
- 1 costa di sedano
- 1/2 bicchiere vino bianco secco
- 1 l brodo vegetale
- q.b. pepe (facoltativo)
- 1/2 kg pasta trafilata al bronzo (paccheri, candele o fusilli)
Istruzioni
- In una casseruola, preferibilmente di coccio, fate rosolare sedano, carota e nduja fino a farli appassire.
- Aggiungete la carne a tocchetti e rosolate a piacere, sfumando successivamente con il vino.
- Nel frattempo, avendo tagliato la cipolla a fettine, fatele sobbollire nel brodo vegetale per circa 10-15 minuti. Scolate il brodo e frullate il tutto.
- Aggiungete la cipolla frullata nella casseruola, avendo cura di amalgamare il tutto con un cucchiaio di legno o qualcosa che non graffi il fondo della pentola. Portate a bollore e lasciate cuocere molto lentamente per almeno 4 ore. Il composto dovrà apparire color bronzo. Non sapendo se utilizzate il brodo di dado, consiglio di regolare il sale durante la seconda fase della cottura.
- Cuocete la pasta al dente in abbondante acqua salata e fate saltare il vostro composto dentro la pentola, dopo aver scolato la pasta.