intelligenza artificiale nel food e nella ristorazione

Intelligenza artificiale: il (fast) food si fa più smart?

Angela Caporale
2 minuti

     

    Chiamare il ristorante ed essere certi che risponderà subito qualcuno per prendere la prenotazione. Sedersi a tavola ed essere serviti immediatamente, senza eccessive attese o poco personale a occuparsi dei clienti. E, ancora, provare ricette nuove e creative, magari basate sui propri suggerimenti, anche senza avere necessariamente un rapporto familiare con lo chef del locale. Tutto ciò sta diventando possibile grazie all’intelligenza artificiale che, ogni giorno di più, entra nella cucina dei ristoranti, trasformandone alcuni processi. L’assoluto protagonista resta sempre il buon cibo, ma con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’efficienza per soddisfare i bisogni delle persone. Scopriamo insieme le ultime novità dell’AI applicata al food e alla ristorazione!

    Intelligenza artificiale e cibo: quali strumenti per il comparto food?

    Quando parliamo di innovazione è sempre utile ricordare che ci riferiamo a cambiamenti e sviluppi tecnologici reali e non della trama di un film di fantascienza. Parlare di intelligenza artificiale in cucina non significa che la nostra cena romantica o la pizzata con gli amici diventeranno prive di elementi umani, ma che ad esempio l’organizzazione del locale potrebbe essere più efficiente grazie a strumenti informatici e tecnologici che simulano l’intervento dell’uomo in termini di pianificazione o raccolta dati.

    Sistemi di AI sono già utilizzati nel settore agroalimentare. L’Università di Bologna, per esempio, prende parte a un progetto di ricerca internazionale che si pone l’obiettivo di individuare strategie di impiego dellintelligenza artificiale contro le frodi. Un altro importante ambito di applicazione riguarda la riduzione degli sprechi alimentari lungo le filiere attraverso strumenti che favoriscono una maggiore sostenibilità e un minor impatto ambientale.

    L’intelligenza artificiale, però, ha anche applicazioni più “ludiche”, per così dire. Anzi, è proprio in contesti più informali che possiamo incontrare in prima persona tool sviluppati grazie all’AI e testarne gli effetti. Qualche esempio? Vediamoli insieme.

    “Pronto, sono l’assistente AI, come posso aiutarla?”: intelligenza artificiale e ristorazione

    L’intelligenza artificiale entra nella ristorazione con diverse applicazioni: migliorare l’operatività e l’organizzazione, l’esperienza del cliente, la gestione aziendale e, persino, fornire spunti in cucina. Anche in questo caso niente fantascienza, ma strumenti già disponibili (quasi tutti) anche in Italia!

    gestire prenotazioni ristorante con intelligenza artificiale

    Thomas Andreas/shutterstock.com

    Prenotazioni e ordinazioni più facili con l’AI

    Esistono piattaforme, app e totem multimediali basati sull’intelligenza artificiale che permettono di rendere più fluida e semplice la prenotazione di un tavolo o, addirittura, l’ordinazione al ristorante. Soprattutto nel settore dei fast food troviamo sempre più spesso sistemi touchscreen che consentono di ordinare in maniera automatica, senza interagire con un cassiere o un cameriere. Tra i vantaggi c’è una diminuzione dei tempi di attesa e una riduzione degli errori durante l’ordine, anche nelle personalizzazioni.

    Ci sono poi tool che consentono, sempre grazie all’AI, di rispondere al telefono al posto del ristoratore. Uno di questi è 100% made in Italy, anzi made in Verona, ed è Chiama.ai. Si tratta di un sistema che può prendere prenotazioni o dare informazioni al potenziale cliente. Tra gli elementi più interessanti, il fatto che è attivo tutto il giorno e tutti i giorni: di fatto risponde sempre, anche nei giorni di chiusura, ed è in grado di gestire capienza e tempistiche di lavoro del locale, nonché di unire eventualmente i tavoli. In questo modo, tutte le chiamate dei clienti ricevono risposta, le richieste di prenotazione vengono gestite in maniera fluida e per il personale una parte del lavoro è già fatta.

    L’intelligenza artificiale viene inoltre impiegata, in maniera trasversale, per raccogliere e analizzare i dati. Questa funzionalità si può tradurre, nel settore della ristorazione, nella personalizzazione di consigli per i clienti: attraverso le app, infatti, è possibile registrare le preferenze e quindi suggerire i cibi e le bevande che più probabilmente vanno incontro ai gusti dei commensali. 

    L’AI per ottimizzare organizzazione e inventario

    intelligenza artificiale per organizzare inventario

    Gumbariya/shutterstock.com

    L’efficientamento di alcuni processi all’interno del ristorante o del fast food è un elemento chiave per la sostenibilità del locale in sé, ma anche per offrire al cliente un’esperienza sempre positiva. E questo è un ambito in cui l’Intelligenza artificiale può fare la differenza. L’AI, per esempio, può essere utilizzata per analizzare i modelli di domanda, prevedere la richiesta futura e ottimizzare la catena di approvvigionamento. Ciò aiuta a ridurre gli sprechi, garantendo che i ristoranti abbiano la quantità giusta di ingredienti freschi disponibili. Sistemi basati sull’AI, inoltre, possono monitorare l’inventario in tempo reale e pianificare la produzione in base alle previsioni di domanda: tutto ciò aiuta a ridurre il rischio di esaurire i prodotti necessari o di causare sprechi dovuti a una produzione eccessiva.

    Sono utili anche gli sviluppi che riguardano l’organizzazione del personale. App basate sull’AI possono essere utilizzate per tenere traccia di prenotazioni e presenze e, a partire da questi dati, per pianificare il fabbisogno di personale. In questo modo, sarà più raro trovarsi con tanti coperti da gestire e pochi dipendenti, e viceversa. 

    Cosa ne pensano i clienti? Analisi e consigli attraverso l’AI

    L’Intelligenza artificiale per la ristorazione può essere un prezioso strumento di monitoraggio  delle percezioni dei clienti a proposito del locale, ossia di quello che potremmo chiamare il “sentiment”. Esistono Chatbot che permettono di migliorare l’assistenza clienti, di rispondere alle domande più frequenti e risolvere determinate richieste direttamente online, e contemporaneamente di “monitorare” le recensioni online, i commenti sui social media e i feedback dei clienti. Con questo mix di dati, è possibile valutare la soddisfazione generale del cliente e fare emergere i punti da migliorare. 

    L’AI anche in cucina? Spunti per chef e cuochi

    intelligenza artificiale spunti per chef e cuochi

    Gorodenkoff/shutterstock.com

    Molto interessanti sono anche le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale in cucina. Così come nella quotidianità c’è chi usa Chat GPT (il più diffuso strumento di AI) per elaborare il menù settimanale e la lista della spesa, anche chi cucina per mestiere ha iniziato a sperimentare. La catena brianzola Pane&Trita, per esempio, propone in menù il Cyber Burger, ovvero un hamburger realizzato a partire da una “ricetta” elaborata da un software di AI che ha raccolto una grande mole di dati e informazioni, cercando di elaborare la ricetta per un prodotto buono e sostenibile. Il risultato è un burger veg con lattuga, aceto balsamico, formaggio brie, guacamole al pepe nero, bacon vegano affumicato e cipolla croccante, proposto nel locale milanese a dicembre 2023. 

    Soprattutto nell’ambito del fast food, anche altre imprese stanno investendo in questo tipo di tecnologia. McDonald’s, per esempio, è al lavoro per sviluppare un software che crei menù adeguati al traffico, individuando cibi e ricette più rapide da preparare per il McDrive, oppure soluzioni più sostenibili. Tutti strumenti che possono essere inclusi in una strategia di marketing che può portare, per esempio, a promozioni stagionali o a seconda dell’orario.

    C’è chi è pronto a scommettere che il futuro del fast food sia senza ombra di dubbio guidato da AI e robotica. Una suggestione che potrebbe anche diventare realtà, almeno in California, dove nei prossimi mesi dovrebbe inaugurare CaliExpress by Flippy, un fast food in cui sia l’ordinazione sia tutti gli step di cottura (organizzata in due aree, quella per la  frittura e quella per la griglia) sono automatizzati. Difficile pensare che questo possa diventare il futuro di tutta la ristorazione, gli esperti sottolineano come gli strumenti AI possono rappresentare un concreto passo avanti in termini di efficienza e sostenibilità se accompagnati da un’evoluzione culturale e, in particolare, di cultura del lavoro. Ciò significa che la salvaguardia e l’evoluzione del ruolo dei professionisti del settore sono elementi che vanno tutelati e che devono andare di pari passo con lo sviluppo tecnologico.

    Si tratta di un’evoluzione del settore che chiama in causa anche i consumatori, attraverso la consapevolezza e una progressiva familiarizzazione con strumenti di questo tipo, sapendo per esempio che tool di intelligenza artificiale sono già parte della gestione dei fast food anche in Italia e, nel prossimo futuro, renderanno la nostra esperienza al ristorante sempre più personalizzata.

     

    Immagine in evidenza di: koonsiri boonnak/shutterstock.com

     

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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