dove mangiare il tartufo in piemonte

5 ristoranti dove mangiare il tartufo in Piemonte

Giovanni Angelucci

L’87ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è già in pieno fermento e continuerà ad accogliere gli appassionati fino al 26 novembre. Durante l’intero periodo il Piemonte pullulerà di fiere e sagre dedicate al tartufo bianco, che proprio in questo periodo di primi freddi dà il meglio di sé. Vi abbiamo già raccontato come fare un buon acquisto, ma dove andare ad assaggiarlo? Sul posto ci sono centinaia di validi indirizzi tra osterie e ristoranti moderni, di cui ognuno ha la propria classifica. Noi ci limitiamo a fornirvi i nomi dei luoghi recentemente provati dove mangiare il tartufo in Piemonte, per uscire sicuramente con il sorriso (e profumo di tartufo).  

Dove mangiare il tartufo in Piemonte: 5 ristoranti di Langa da provare

Locanda del Pilone

locanda del pilone

Si tratta della famiglia Boroli e della cantina La Brunella che sorgono a Castiglione Falletto. Una cantina di grande design e dal basso impatto ambientale. Produttrice di grandiosi cru di Barolo tra i quali il prestigioso Brunella coltivato attorno alla tenuta, affianca alla produzione di vino una bellissima chicca che è la Locanda del Pilone, nella stessa struttura. Lo chef è il giovane Federico Gallo che ha preso in mano la cucina stellata del ristorante proponendo piatti piemontesi ma contaminati dalle sue numerose esperienze. Provate il suo menù “Omaggio al Tartufo” in cui compare una commovente carne cruda di Fassona piemontese, mandorle e formaggio “castagno” di Beppino Occelli. Pulizia nei piatti, criterio nelle scelte, coraggio e creatività nelle ricette. Ah dimenticavo, Federico ha solo 30 anni.

Locanda Cannubi

cannubi ristorante

Vera e propria istituzione della cucina tradizionale delle Langhe è la famiglia Bertolini-Boggione. Ricordo ancora i primi piatti piemontesi preparati proprio dalle mani dell’instancabile Enrico Bertolini in quella che è stata la sua casa per tanti anni, il ristorante la Corte Albertina a Pollenzo. Ormai da un po’ continua a servire la tradizione in maniera impeccabile nella Locanda Cannubi, sulla cima di una delle colline vinicole più importanti d’Italia, cru per eccellenza del Barolo, in un elegante edificio del Settecento di proprietà dell’azienda agricola Tenuta Carretta. Lo charme di Gianni, figlio della coppia e sorridente padrone di casa, vi servirà alcuni tra i grandi classici piemontesi a base di tartufo (è in possesso sempre del migliore in circolazione) come l’uovo al padellino, i tajarin al burro di montagna o risotto con fonduta.

La Piola

la piola

Se anche non avete sentito parlare di questo ristorante, sicuramente conoscerete la “sorella maggiore”, la pluristellata Piazza Duomo, tre stelle Michelin di Alba gestita dal grande Enrico Crippa.
Questa versione più easy parla di territorio e tradizione e vive al pian terreno di un palazzo storico proprio di fronte il duomo di Alba dove si può mangiare una delle cucine langarole più autentiche della zona. In dialetto piemontese, la piola è l’osteria di paese, il luogo in cui si mangiano i piatti della tradizione e si bevono generosi bicchieri di vino del territorio. Ma non una piola qualsiasi bensì “La” piola che la famiglia Ceretto ha deciso di aprire nel 2005 con il tocco che la contraddistingue. Il menù è scritto ogni giorno con il gessetto sulla grande lavagna nella sala principale da cui potrete ordinare tutti i classici regionali fatti come si deve: carne all’Albese, tajarin, agnolotti del plin di fonduta, uova al tegamino, agnolotti di Castelmagno con nocciole, tutti rigorosamente abbinati a sua maestà tartufo bianco.

All’Enoteca

palluda ristorante

Avevamo già parlato del talento indiscusso del cuoco stellato Davide Palluda, quarantenne piemontese, ai fornelli del ristorante All’Enoteca di Canale, in provincia di Cuneo (annesso alla sede dell’Enoteca Regionale del Roero). Da uno degli otto tavoli della luminosa e sobria sala viene proposto un menù che segue le stagioni di Langa e Roero, contaminato da viaggi, ricerca e  creatività dello chef. Compare in questi giorni il menù dedicato al tartufo che è una goduria dei sensi, vengono serviti in ordine la cialda di mandorla e spalla battuta al coltello e acciuga, cardo, uova e nocciola, plin di fonduta di Bettelmatt, pollo “Ficatum” e “cucciolone” alla castagna. Non dite che non vi ho incuriositi…Al piano inferiore c’è anche la giovane e fresca Osteria dell’Enoteca, versione più informale del ristorante stellato.

La Ciau del Tornavento

ristorante tornavento

Il paese dei balocchi messo in piedi da Maurilio Garola, personaggio di riferimento della Langa: non si può non aver mangiato da lui e ascoltato le sue storie. Maurilio e Nadia Benech hanno messo in piedi un luogo meraviglioso, quasi di culto. Alti soffitti e pavimenti in legno con una vista mozzafiato sui vigneti che probabilmente è la più spettacolare tra i ristoranti piemontesi. Lo chef unisce le radici piemontesi e la passione per il pesce, per cui durante il periodo del tartufo bisogna affidarsi alle mani della brigata a provare ciò che viene consigliato. E poi c’è la cantina, la più fornita in Italia, un museo di bottiglie: ricavata nel tufo della collina conserva più 65.000 bottiglie di 450 produttori per un totale di circa 1800 etichette da tutto il mondo che compongono la carta dei vini più completa del paese.

Se poi, dopo aver provato tutti i ristoranti dove mangiare il tartufo in Piemonte che vi abbiamo suggerito,, vorrete mettere le mani in pasta, allora seguite i nostri consigli sull’uso del tartufo in cucina.

Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).

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