cosa mangiare a catania

Cosa mangiare a Catania per “assaggiare” la città

Angela Caporale
2 minuti

     

    Storia, cultura, tradizione, il mare a due passi e l’Etna, la “montagna”, che veglia sulla città. Ci troviamo a Catania, città da non perdere per un weekend fuori porta o come tappa di un indimenticabile tour della Sicilia. Ma come rendere ancor più memorabile una visita alla città? Con il cibo naturalmente! Arancini (al maschile!), Minnuzze di Sant’Agata, pasta alla norma… non c’è che l’imbarazzo della scelta, ma proprio per non perdersi abbiamo fatto una ricerca per voi e selezionato tutti i piatti tipici da assaggiare. Ecco quindi la nostra lista che ci guida su cosa mangiare a Catania e consolidare un delizioso ricordo della città.

    Cosa mangiare a Catania: dal pesce fresco allo street food senza dimenticare i dolci

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    Partiamo da una considerazione che sappiamo essere condivisa: tutti i cibi tipici siciliani sono assolutamente deliziosi e non c’è persona che rientri da una vacanza sull’isola senza raccontare meraviglie di pranzi, cene, spuntini e colazioni. Prima ancora che diventasse una vera e propria moda, lo street food qui era la norma e non è un caso che pane, panelle e crocchè restino uno dei “must” a Palermo. Senza dimenticare la tradizione legata al cous cous nel trapanese che risente della contaminazione con l’altra riva del Mediterraneo.

    Anche Catania ha le sue tradizioni culinarie da conoscere e assaggiare. Basti pensare che la pasta alla norma, che oggi rappresenta a pieno la sicilianità, è nata proprio qui. Ma quali sono le altre delizie da provare? Scopriamole insieme.

    Pasta alla Norma

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    La pasta alla Norma è il vero e proprio simbolo della cucina locale. Una ricetta nata proprio a Catania ed esportata (e amata) in tutto il mondo, dedicata al principale compositore catanese, Vincenzo Bellini, a cui è intitolato anche il teatro della città. Non tutti sanno che la celebre pasta condita con melanzane fritte, ricotta salata grattugiata e un tocco di basilico, prende il nome dall’omonima opera di Bellini, Norma, appunto. Del resto, si racconta che la ricetta venne presentata per la prima volta proprio in occasione del debutto dell’opera, il 26 dicembre 1831. 

    Arancini

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    Un altro piatto imperdibile a Catania è l’arancino. Qui, infatti, questo piatto di street food che rappresenta la Sicilia nel mondo è rigorosamente chiamato al maschile. Ma la differenza non è soltanto nel nome: la forma dell’arancino qui è meno tonda e più appuntita, a ricordare  l’Etna e siglare così l’appartenenza alla città.

    Schiacciata

    Una menzione a parte è dedicata alla schiacciata o scacciata. Non parliamo di una specie di focaccia, ma piuttosto di una torta salata della tradizione. Solitamente è farcita con la tuma, formaggio tipico della zona che si produce dalla cagliata del latte ovino senza aggiunta di sale. La schiacciata per i locals è la regina delle feste natalizie, ma ormai può essere assaggiata anche durante tutto il resto dell’anno. 

    La bolognese e gli altri fritti

    Oltre a ristoranti e chioschi di street food, a Catania è forte la tradizione della tavola calda dove fermarsi per un pranzo veloce a base di prodotti da forno e fritti. Non c’è che l’imbarazzo della scelta tra le tante opzioni tipiche che fanno venire l’acquolina in bocca. Qualche esempio? La Bolognese, una pizza alta e soffice farcita con pomodoro, mozzarella, prosciutto e uovo ricoperta da pasta sfoglia dorata. Il perché del nome è presto detto: all’inizio veniva condita con il ragù, ricetta che troviamo in alcune insegne, ma ormai praticamente ovunque sostituita da una salsa di pomodoro normale.

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    Un’alternativa è la Cipollina, ovvero un involucro di pasta sfoglia ripieno di prosciutto, pomodoro e cipolla, oppure la Bomba, preparata fritta oppure al forno, con formaggio e prosciutto.

    Carne di cavallo

    Catania è famosa perché qui si mangia la carne di cavallo. L’indirizzo da appuntarsi è via Plebiscito dove si trovano molte antiche macellerie specializzate, che offrono diversi prodotti equini da assaggiare. Spesso proposta alla brace, la carne di cavallo viene impiegata anche per preparare polpette, salsicce, spiedini o involtini. Il motto è “arrusti e mangia”!

    Minnuzze o minne di Sant’Agata

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    Nella lista di “Cosa mangiare a Catania” non possono mancare i dolci a partire dalle Minnuzze di Sant’Agata, patrona della città. Sant’Agata era insidiata dalle minacce del proconsole Quinziano, ma la giovane catanese resistette e il proconsole le fece strappare un seno. Da qui la forma di questo notissimo dolce a base di pan di spagna, ricotta di pecora e pasta reale, completato da una ciliegina candita.

    Mauru

    Una specialità meno nota ma che sicuramente i foodie apprezzeranno è il Mauru. Si tratta di un piatto di street food, preparato soprattutto nel mercato storico della Pescheria: un’insalata a base di una tipica alga rossa commestibile (appartenenti alle specie Chondrus crispus, Calliblepharis jubata, Grateloupia filicina, Gigartina acicularis). Le alghe vengono condite con sale e limone, restituendo uno spuntino sfizioso dal sapore del mare. 

    Olivette di Sant’Agata

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    Oltre alle Minnuzze, in onore di Sant’Agata vengono preparate anche le olivette. Non si tratta di un piatto salato come suggerirebbe il nome, ma dolcetti di pasta di mandorla ricoperti di zucchero e colorati di verde. La forma ad oliva vuole ricordare i frutti che nacquero proprio nel luogo in cui la santa fu martoriata. 

    Crispeddi

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    Gli appassionati di dolci, infine, vorranno senza dubbio provare i crispeddi. Si tratta di dolcetti a forma di bastoncino a base di riso dolce cotto nel latte e aromatizzato con scorza di agrumi, cotti nell’olio oppure nello strutto. Una volta pronti, vengono conditi con miele e zucchero a velo prima di essere serviti. 

    Seltz limone e sale

    E dopo una bella scorpacciata a base di piatti catanesi, perché non rinfrescarsi con la bevanda più tipica che c’è? Stiamo parlando del Seltz limone e sale, servito in tutti i chioschi della zona e, senza dubbio, bevanda dell’estate. Come suggerisce il nome gli ingredienti sono semplici: succo di limone, acqua gassata, sale e un pizzico di bicarbonato che la rende rinfrescante e digestiva. 

    La conclusione perfetta per ogni tour gastronomico della città!


    Immagine in evidenza: Marco Frino Fotografo/shutterstock.com

     

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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