a tavola con i Fenici

A Tavola Con I Fenici

Adriana Angelieri

di Antonio Barone. Direttore dell’associazione culturale La Rotta dei Fenici.

I Fenici sono maggiormente ricordati quali marinai e mercanti geniali, dunque contribuirono in maniera determinante agli intensi scambi di prodotti e manufatti, uomini e idee, che hanno portato nell’antichità alla creazione di una koinè (comunanza) culturale mediterranea ed alla sua circolarità. Anche in termini di cultura del cibo. Pochi ricordano che ai Fenici si deve, oltre alla diffusione dei vini e della coltivazione della vite, alla diffusione dell’olio e della coltivazione dell’olivo, anche l’estrazione del sale dal mare su grande scala, con tecniche ancora oggi utilizzate in numerose saline mediterranee. Ai Fenici dobbiamo anche lo sviluppo delle tecniche di pesca artigianale e del tonno (poi arricchito dagli Arabi), e un notevole contributo alla diffusione di tecniche di produzione e trasformazione dei prodotti mediterranei prima dell’importazione di prodotti da altri continenti attraverso gli Arabi e gli Spagnoli.

Pensiamo che la Dieta Mediterranea deve molto ai Fenici: le loro pietanze, magistralmente studiate da archeologi e gastronomi in diverse occasioni, sono alla base di piatti che ancora oggi consumiamo, magari con differenti versioni in termini di gusto (il tempo ha modificato infatti questo aspetto). Per questo dal lavoro di ricerca degli archeologi e di applicazione dei gastronomi, è derivato un momento di presentazione delle pietanze e delle ricette ai giovani delle scuole gastronomiche di oggi. Speriamo che ciò contribuisca alla nascita di un filone della ristorazione per far assaporare (il verbo è indicato!) ai viaggiatori culturali anche questo aspetto della vita degli antichi Fenici.

Allo scopo di far conoscere meglio il Mediterraneo, La Rotta dei Fenici, in collaborazione con le organizzazioni dei produttori agricoli, sta aprendo numerosi laboratori per l’educazione alimentare destinati non solo ai turisti ed ai viaggiatori, ma anche alle scuole ed agli appassionati. Alle scuole in particolare, abbiamo già dedicato attività di visita integrata a siti culturali che prevedono esperienze sensoriali comprese quelle del gusto: degustare una fetta di pane (tipico del luogo e di antica origine e tradizione) con dell’olio extravergine di oliva (tipico del luogo e di antica origine e tradizione) serve a capire meglio l’uso degli antichi frantoi fenici e greci, che sono così simili ai frantoi che fino a una decina di anni fa trasformavano le verdi olive in verde liquido ricco di benefici per l’uomo.
Se poi la successiva visita sarà fatta in un laboratorio del pane, fatto a mano secondo la tradizione locale, contribuiremo a far capire molto di più a chi riceverà da noi questo mondo di conoscenze e sapori.

Come proteggere meglio la tradizione gastronomica di un popolo se non facendo riscoprire l’identità alimentare dello stesso? Molte mamme dei bambini che abbiamo guidato in questo percorso ci dicono che da allora fanno merenda solo con pane e olio. E molti viaggiatori hanno imparato a degustare l’olio, il vino e gli altri prodotti grazie alla visita in un nostro laboratorio. Per quel che riguarda la ristorazione, oltre ad eventi come serate di degustazioni gastronomiche, dirette da chef e gastronomi che hanno spiegato man mano i piatti e gli accoppiamenti, sono state avviate alcune reti di gastronomia tipica.

Ne segnaliamo due di recente costituzione e grandi ambizioni: Ristorazione Tipica Trapanese e Altromare. La prima per la valorizzazione delle ricette della Sicilia Occidentale. La seconda per proporre il pesce cosiddetto dimenticato ma pur squisito, oltre che economico. Quest’ultima iniziativa si lega alle attività già avviate nel 2007 per la promozione del pesce azzurro realizzate dalla Rotta dei Fenici. Ma di tutto questo vi terremo informati perché anche nel 2009 saremo… A tavola con i Fenici!

Scopri anche le iniziative veliche intraprese dalla Rotta dei Fenici nell’articolo pubblicato da Antonio Barone su Velisti per Caso

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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