Una filiera agroalimentare sostenibile prevede non soltanto l’adozione di tecniche agricole che rispettino l’ambiente e la tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti, ma anche un adeguato riconoscimento economico del valore di ciò che viene prodotto. Una retribuzione che spesso, in Italia, è danneggiata dal ricorso alle aste a doppio ribasso, pratiche portate avanti da
Caporalato significa sfruttamento, condizioni di vita non dignitose, malattie e nessuna garanzia, né di tutele né di futuro. Sono 1.500 negli ultimi sei anni, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, le persone che hanno perso la vita in Italia a causa di questo fenomeno che aggrega la ricchezza e il potere
Solo durante la scorsa estate sono stati 16 i braccianti morti, in Puglia, mentre si recavano al lavoro nei campi. Tre persone, invece, hanno perso la vita in tre diversi incendi nelle baraccopoli nella Piana di Gioia Tauro che, ogni inverno, accolgono centinaia di migranti, impegnati nella raccolta delle arance spesso in condizioni
Da un lato lo sfruttamento, dall’altra la pressione della grande distribuzione, non sono poche le difficoltà che incontra, oggi in Italia, chi vuole vivere di agricoltura. Tra queste, quella di non trovare un ente che possa rappresentare i propri interessi. Come fare, allora? Occorre crearne uno, come testimonia la storia di Marco Nicastro, imprenditore
Le infiltrazioni di tipo mafioso nel settore agroalimentare sono un affare dell’intera penisola italiana. Lo conferma, tra gli altri, il V Rapporto Agromafie che sottolinea come sia vero che, da un lato, le Regioni dove vi è un controllo di tipo criminoso sul territorio siano collocate principalmente nel Meridione (Sicilia, Calabria e Puglia), ma
Giornate lavorative di più di 15 ore, per sei giorni alla settimana, con una paga mensile compresa tra 500 e 700 euro al mese. Queste le condizioni di sfruttamento in cui versavano 41 “dipendenti” di un’azienda che chiedeva loro di distribuire volantini in bicicletta e controllava tramite GPS i loro spostamenti. Caratteristiche che
Molti non lo sanno, ma caporalato, agromafie, criminalità, arrivano fino nel piatto, poiché l’agricoltura rappresenta un business molto remunerativo per le organizzazioni criminali. Questo è quanto emerge dal 5° rapporto “Agromafie” redatto da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare pubblicato nel 2017 e riferito ai dati dell’anno precedente.
L’articolo “cibi per ricchi e cibi per poveri: si può parlare di povertà alimentare in Italia” ha suscitato molto interesse, a giudicare dai numerosi commenti e dal dibattito che si è aperto sulla pagina Facebook del nostro web magazine. A uno (critico sull’affermazione che il “cibo spazzatura” si compri al discount) ho già
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