Appena fuori dal centro, lasciata la centralissima Piazza con il monumento ai caduti, un centinaio di metri ed ecco sulla destra la via Padova. Ancora cento metri e sulla vostra sinistra un grande ingresso con un cortile interno, vi consentirà di parcheggiare la vostra auto (solo se arrivate presto).
In estate avrete la possibilità di mangiare all’aperto, sotto grandi ombrelloni da giardino o grandi alberi che regalano frescura e gradevolezza alla vista.
La particolarità di questo ristorante è però la carne. Diversi tipi ne vengono proposte, ben sistemate in bella vista appena dentro il locale: bovino, suino, ovino, salsicce, spiedini saltimbocca ecc…, cotte in vari modi ma, soprattutto alla brace.
Pezzo forte sono le costate e le fiorentine di Chianina che, vi assicuro, si sciolgono in bocca.
Per non freddarsi, vi vengono servite in grandi piatti di ghisa surriscaldata per cui, consiglio, di non farvela fare troppo cotta altrimenti, continuando la cottura sul piatto, rischiate di farla diventare stopposa.
Un’altra piccola chicca che vi suggerisco è la bruschettina con grattugiata di tartufo siciliano (il tartufo è stato scoperto anche in Sicilia e nello specifico vi viene servito quello bianco di Burgio, in provincia di Agrigento, della specie “tuber borchii”).
Per chi ha assaggiato altre preparazioni a base di questo prelibato tubero in altre regioni d’Italia, non faccia paragoni, ma si limiti ad assaporarne il gusto e a gioire della nuova scoperta gastronomica che va ad arricchire la già nutrita schiera dei meravigliosi prodotti siciliani.
Buon Appetito