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Cantine in Lombardia: ecco i nostri indirizzi preferiti per una gita fuoriporta

Giovanni Angelucci
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    È sempre il momento giusto per concedersi una rigenerante e amena giornata tra le colline e i filari di vite che le percorrono ondeggiando con fare ordinato. Questa volta andiamo alla scoperta di zone solitamente meno battute: per intenderci non parleremo né di Toscana e neanche delle splendide Langhe piemontesi, ma andremo a visitare alcune cantine della Lombardia, dalla Franciacorta alla Valtellina.

    Cantine in Lombardia: ecco i nostri 5 indirizzi preferiti

    Se la Franciacorta è famosa in Italia e nel mondo per i suoi vini spumantizzati di grande pregio, terra blasonata che porta con sé grandi nomi della viticoltura, meno lo è un territorio altrettanto ricco,  la Valtellina. Si tratta di una delle zone vitivinicole più importanti della Lombardia e d’Italia, apprezzata per l’interpretazione unica che dà di un grande vitigno come il Nebbiolo.

    Siamo ai piedi delle Alpi Retiche, in provincia di Sondrio, dove le viti vivono sui ripidi pendii delle rocce lungo quasi 900 ettari. È dura lavorare la vigna da queste parti, tutto avviene manualmente e con tanta, tanta dedizione. Si produce anche del buon Pinot Nero, ma il principe rimane il Nebbiolo “di montagna”. Il consiglio è di visitare questa regione, parlare con i suoi viticoltori e assaggiare i grandi vini prodotti nelle cantine della Lombardia: non ve ne pentirete.

    Casa Caterina – Parmezzana Calzana (Brescia)

    casa caterina

    Una super realtà sui generis, per lavoro e mentalità dei produttori. Un posto assolutamente da visitare per assaggiare grandiosi vini nel mezzo della campagna.

    Casa Caterina è una piccola realtà vitivinicola guidata dalla famiglia Del Bono a Monticelli Brusati, in Franciacorta. Qui si esprime l’anima più vera di questo territorio con il lavoro certosino dei veri appassionati. Le produzioni sono molto limitate, anche perché il loro metodo prevede che le bollicine riposino sui lieviti dai 48 ai 60 mesi, mai meno, dunque piccole quantità, ma enormi soddisfazioni. Aurelio ed Emilio hanno scelto di non aderire al consorzio Franciacorta e lavorare quindi liberamente, senza alcuna restrizione, in piena libertà creativa e di pensiero. Ciò che ne viene fuori è da molti conosciuto, ma da altri non ancora: dei vini metodo classico stratosferici e senza compromessi.

    Cantina Urbana – Milano

    cantina urbana

    Ci spostiamo invece a Milano, in centro città! Cosa c’entra la capitale lombarda con la produzione di vino? Il lungimirante vignaiolo Michele Rimpici ha avuto la spassosa pensata di aprire una cantina sul Naviglio Pavese, con l’intenzione di produrre vino in città, aprire le porte della cantina a tutti e condividere l’esperienza della vinificazione. Come? “Ho messo assieme un gruppo di amici ‘vignerons’ illuminati, insomma, degli artigiani del vino, e abbiamo creato il Wine Collective: un gruppo di piccoli produttori artigianali uniti dallo stesso spirito e dalle stesse idee”, racconta con il sorriso Michele.

    Uno spazio attrezzato come una vera cantina di produzione, con i vasi vinari (serbatoi in acciaio per la vinificazione e lo stoccaggio), la pigiatrice per le uve, il torchio, l’imbottigliatrice, la tappatrice e l’etichettatrice. Infine, anfore di terracotta e barriques per gli affinamenti. Un super progetto unico in Italia che vale assolutamente la pena di essere conosciuto e vissuto.

    Travaglino – Calvignano (Pavia)

    travaglino tenuta

    Facebook.com/TenutaTravaglino

    In un territorio purtroppo troppo spesso sottovalutato, l’Oltrepo pavese, vive una storica azienda vitivinicola che dal 1868 coltiva i vigneti di proprietà situati a Calvignano, nella parte centro occidentale dell’Oltrepo pavese, alle pendici del Monte Ceresino. Di più, con 400 ettari in corpo unico, di cui 80 vitati, 12 cascine, un borgo storico e una locanda, Travaglino è il luogo perfetto per una giornata all’insegna della bellezza, quella di un territorio ricco di storia, tradizioni e buon vino.

    L’Oltrepò Pavese è anche la più vasta area vitivinicola italiana dedicata alla coltivazione di Pinot Nero e Travaglino ne è un grande interprete con i vini ottenuti dalla vigna Poggio della Buttinera. E poi ci sono, insieme agli altri vini da assaggiare come i metodo classico, le cantine da visitare: la più antica “cattedrale enologica dell’Oltrepò Pavese” è proprio qui da Travaglino.

    Società Agricola Fay – San Giacomo di Teglio (Sondrio)

    agricola fay

    Protagonista unico e indiscusso della zona è il Nebbiolo, qui denominato Chiavennasca. Sono presenti in piccole quantità alcuni vitigni a bacca rossa come pignola, rossola, prugnola e qualche ettaro di merlot e pinot nero, che però appaiono in minime presenze e hanno un ruolo minore. Quindi arrivate fin qui per farvi stupire da grandi Nebbiolo: beveteli da Sandro Fay, che valorizza i singoli vigneti caratterizzati da peculiarità pedologiche e altimetriche che danno origine a vini molto diversi tra loro e di spiccata identità. Provate il Glicine, il cui nome deriva dall’omonimo vigneto, che si estende per 1 ettaro nella sottozona Sassella a 470 m s.l.m., nel comune di Sondrio. Aromaticamente ricco, suadente, intenso e lunghissimo. Oltre alla bontà del vino il valore aggiunto è rappresentato dal pensiero di Fay, vignaiolo di cuore e saggezza.

    San Michele – Capriano del Colle (Brescia)

    san michele

    La Cantina San Michele è a due passi da Brescia, ai piedi
 del Monte Netto. Al timone due giovani imprenditori Mario ed Elena Danesi, che hanno deciso di investire nel territorio ancor prima che nel vino grazie alla duplice vocazione del Monte Netto: di zona di produzione della Doc Capriano del Colle e quella di Parco agricolo regionale visitabile anche in bicicletta, grazie alla presenza di ampie piste ciclabili. Pedalare e bere, o viceversa, il connubio è vincente! Così come le nove etichette, tra cui spicca il Marzemino prodotto in purezza, simbolo della cantina. Abbiamo chiesto a Mario Danesi cos’ha di così speciale il Monte Netto: “il suo carattere distintivo è la sorpresa, il fatto di apparire solo all’ultimo momento. Fino a quando non hai raggiunto la base dei suoi sessanta metri di altezza, non ne sospetti neanche l’esistenza. Un vero e proprio microcosmo e microclima, diverso per terreno, flora e destini da tutto quanto lo circonda”. Dunque non vi resta che andare a scoprirlo!

    Quali sono le vostre cantine preferite in Lombardia?

    Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).

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