Il turismo gastronomico è un settore vivace, in costante evoluzione e trasformazione, che ha ottenuto in Italia un forte impulso dopo la pandemia. Stimolati, infatti, a immaginare delle vacanze vicino casa, gli italiani hanno scoperto (o riscoperto) la bellezza della vita lenta, tanto da trasformare questo desiderio in un vero e proprio trend social.
C’è grande preoccupazione tra gli olivicoltori, in Italia. Le stime di ISMEA per la produzione dell’annata 2018/2019 sono drammatiche, si calcola una flessione del 57% rispetto al 2017 e, secondo i più pessimisti, l’olio d’oliva italiano è già finito in primavera. Le ragioni di questo calo sono differenti, e tra esse c’è anche la
Dal mercato dell’olio made in Italy arrivano segnali negativi. Infatti, a causa dell’inverno rigido, delle pesanti piogge e del più famoso Burian, il vento freddo che ha congelato moltissime piante. Le coltivazioni hanno subito ingenti danni, facendo crollare la produzione di olio d’oliva del 38% rispetto al 2017. Questi sono i dati diffusi da Coldiretti
Da anni ormai il settore oleario italiano versa in una situazione di stallo, a causa dei motivi più diversi, da una quantità di produzione nazionale non in grado di soddisfare il fabbisogno, alla mancanza di “sistema” tra i diversi attori della filiera – dalla produzione, alla trasformazione, all’imbottigliamento, alla distribuzione e vendita – alla
Il 91% degli italiani dichiara di consumare e preferire olio extravergine d’oliva rigorosamente italiano, un buon riconoscimento per una produzione che rappresenta una delle eccellenze del Belpaese. Il successo di questo tipo di prodotto, inoltre, affonda le sue radici nella tradizione: non si tratta, infatti, semplicemente di un olio di estrema qualità, ma
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