È da anni che sentiamo parlare di microplastiche, eppure recenti studi in tutto il mondo hanno evidenziato che finora potremmo aver visto soltanto la punta dell’iceberg. Le microplastiche sono ovunque: nell’ambiente che ci circonda, dal terreno alle acque (addirittura sono state trovate nelle profondità dell’Oceano Antartico), negli alimenti che mangiamo, dai pesci ai vegetali,
Due studi molto recenti sulla presenza delle microplastiche nei vegetali ne hanno evidenziato l’effettiva contaminazione, svelando meccanismi e capacità di assorbimento finora sottovalutate. Si tratterebbe di un’ulteriore e grave conferma del danno arrecato da questi detriti microscopici dovuti all’attività umana, che, come abbiamo visto, possono contaminare diversi alimenti, a partire dai prodotti ittici. Ma
Viviamo nell’era della plastica: questo materiale è ovunque, negli oggetti di uso quotidiano, nei vestiti, nei prodotti detergenti, ma anche nell’aria che respiriamo, nei cibi e nelle bevande, come già evidenziato più volte dalle ricerche. Un nuovo studio dell’Università di Edimburgo, però, tira in ballo un dato ancora più inquietante: nei piatti in cui
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