Questo piatto, tipicamente invernale, è diffuso un po' in tutta la Toscana settentrionale e prende vari nomi a seconda del luogo dove lo si trova, questo succede perchè ogni paese rivendica la paternità del piatto, che è solo figlio della povertà e di quel che si trovava durante l'inverno, così se nella Garfagnana lo si faceva bollire assieme al Biroldo, un salume poco noto fatto con lardo, cannella, pepe, chiodi di garofano e sangue di maiale, nel fiorentino si dava largo sfogo alle verdure fino ad arrivare in Val di Chiana, dove vi si abbinava la cacciagione e veniva chiamata semplicemente Intruglia.
Cuocere i fagioli in acqua bollente assieme alle cotenne, l'aglio e la salvia.
A parte fate soffriggere un trito di cipolla, carota, sedano e lardo, appena è imbiondito aggiungete il rametto di finocchio e le foglie di cavolo sfilacciate e spezzate, fate andare per una decina di minuti.
Passate una metà dei fagioli cotti con la propria acqua ed aggiungeteli alle verdure rosolate, portate tutto a bollire e fate andare per circa 20 minuti.
Versate a pioggia la farina gialla continuando a mescolare, aggiungete i restanti fagioli con la loro acqua e togliete le cotenne.
Fate bollire il tutto per circa 30 minuti continuando a rimestare.
La consistenza deve risultare morbida e poco densa.
Servite con una spolverata di pepe nero ed olio extravergine di oliva.
La farinata avanzata al giorno successivo veniva tagliata a fette ed arrostita o fritta nello strutto.