Da noi, nel Lazio, si chiamano così, ma in tutta Italia sono conosciute con i nomi più disparati (chiacchiere, bugie, cenci, crostoli, ecc...) e ognuno le prepara in modo diverso, dando loro anche forme diverse (fiocchi, triangoli, rombi, striscioline dai bordi seghettati..).La differenza maggiore sta nelle due scuole di pensiero del lievito sì/lievito no. Personalmente le preferisco, dopo averle provate entrambe, nella versione più croccante, quindi senza lievito e sempre, come per le castagnole, spruzzate di abbondante liquore alchermes.
Disponete la farina a fontana sul tavolo, ricavate una cavità nel centro e disponetevi le uova, lo zucchero e il pizzico di sale.
Sbattete velocemente le uova con una forchetta quindi unite il liquore, la scorza del limone e il burro a pezzetti.
Poco a poco aggiungete la farina dai bordi e lavorate velocemente l'impasto fino a ottenere un composto morbido, dategli la forma di un panetto e lasciatelo riposare una mezzora coperto da un panno.
Quindi tagliate delle fettine larghe un paio di centimetri, stenderle con il matterello in una sfoglia abbastanza sottile e ricavate da questa delle striscioline larghe e non molto lunghe.
Prendetene le due estremità e girate l'una in senso opposto all'altra per formare un nodino al centro.
Oppure lasciatele stese e praticate un taglio verticale nel centro, oppure ancora ricavare dei rombi tagliando le strisce in diagonale... insomma: dargli la forma che si preferisce!
Scaldate abbondante olio in un tegame dai bordi alti e quando sarà abbastanza caldo ma non fumante, friggeteci le frappe per qualche minuto, poche alla volta, finchè non risulteranno belle dorate.
Scolatele delicatamente su carta assorbente, disponetele su un vassoio da portata, spruzzatele di abbondante alchermes e spolverizzatele di zucchero a velo.