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I nipitieddi (in italiano nepitelle) sono dolci che, tradizionalmente, mia Nonna Amelia preparava a Natale e a Pasqua.Sono dolcetti di origine araba, ed il loro nome deriva dal termine latino nepitedum, che significa orlo e palpebre degli occhi: la forma di questi dolci ricorda la palpebra di un occhio chiuso da cui l'altro nome, in dialetto modicano, uocci nciusi.Mi sono informato ed è un dolce ormai pressochè sconosciuto che quasi più nessuno prepara, neppure le più antiche pasticcerie. Le mie zie sostengono che si tratta di una ricetta tramandata da madre in figlia e che già in passato si preparava solo nella nostra famiglia (ma questo non lo posso affermare con certezza). Ho scoperto, però che in Calabria, nelle provincie di Catanzaro e di Crotone, questo dolce - con lo stesso nome e ricetta pressochè identica a quella in mio possesso - si preparano in occasione delle Festività Pasquali. Nella ricetta trascritta da mia Nonna nel suo ormai famoso quadernetto, sono indicate anche le varianti per quanto riguarda soprattutto il loro ripieno: il vino cotto può essere sostituito con la marmellata di amarene o di arance, oppure a volte i fichi secchi non vengono utilizzati, utilizzando al loro posto la marmellata di fichi. Mia Nonna, inoltre indica come liquore da utilizzare il Vermouth, ma poi - a fianco - annota Liquore Strega o altro liquore dolce.Altri suggerimenti ricavabili dalla ricetta originale riguardano le scorze degli agrumi: in genere si usano le scorze d'arancia, ma possono essere utilizzate anche quelle di mandarini o limoni. Quando le nipitieddi saranno fredde, potete conservarle chiudendole in una scatola di latta (quella che usate per i biscotti), e - avendo cura di conservarle in un luogo fresco - si conserveranno perfettamente anche per oltre 30 giorni. Le dosi che seguono servono a preparare nipitieddi per 10 persone.
2.50 da 2 voti
Preparazione 3 ore
Tempo totale 3 ore
Portata Dolci e Dessert
Cucina Italia
Porzioni 10 persone

Ingredienti
  

Per la pasta:

Per il ripieno:

Istruzioni
 

Per la pasta:

  • Disponete a fontana la farina mescolata allo zucchero, aggiungete le uova intere, lo strutto (o il burro ammorbidito) ed il lievito. Impastate molto bene il tutto fino ad ottenere una pasta omogenea e liscia.
  • Lasciatela riposare un mezz'ora coperta da un canovaccio, quindi stendetela bene con il mattarello fino a ridurla a uno spessore di 2 mm. Poi con un coppa pasta o con un piattino ricavate dei dischetti del diametro di circa 8-10 cm.

er il ripieno:

  • Fate ammorbidire l'uvetta sultanina in acqua tiepida e nel frattempo tritate le noci, le mandorle, i fichi e il cioccolato fondente.In un contenitore capiente versate gli ingredienti precedentemente tritati, l'uvetta strizzata, ed aggiungete il cacao in polvere, le spezie, le scorze di arance grattugiate, un bicchierino di Vermouth (o rum o liquore Strega), il vino cotto (o marmellata di amarene) ed il miele, in modo da ottenere un impasto morbido ma consistente.
  • Spennellate i bordi dei dischetti di pasta con del bianco d'uovo in maniera da favorirne la chiusura, poi al centro mettete un po' di ripieno e chiudeteli piegando i dischetti su se stessi, e formando una mezzaluna; pressate bene i bordi, magari aiutandovi con i rebbi di una forchetta.
  • Spennellate i nipitieddi così ottenute con del rosso d'uovo, adagiatele in una teglia ricoperta da carta forno, e infornate i dolci a 200° per circa 30 minuti, finchè abbiano ottenuto una bella doratura. Una volta estratti dal forno lasciateli raffreddare e godetevi questo straordinario dolce che vi consiglio di accompagnare con un buon vino Moscato (scegliete voi quale).