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Bevande vegetali: quali sono le migliori alternative al latte di mucca?

latte vegetale

Il latte vegetale sta diventando un prodotto sempre più diffuso, grazie a uno spazio di mercato in crescita. Rinunciare al latte di mucca può essere una scelta dettata da motivazioni diverse, di carattere salutistico o etico-ideologico. Con l’aiuto della dottoressa Luisa Zoni e del professor Enzo Spisni, abbiamo già approfondito gli studi e le teorie che considerano il latte vaccino nocivo e cancerogeno. La presidente dell’Associazione italiana dei latto-intolleranti, invece, ci ha illustrato le caratteristiche dell’intolleranza al lattosio, considerando la diagnosi e le ricerche in corso e l’alimentazione lactose free. Questa volta vedremo quali sono le alternative vegetali al latte, descrivendone i pregi e i difetti.

Latte vegetale: perché in tanti lo preferiscono?

Le alternative vegetali al latte di mucca si stanno diffondendo sempre più fra i consumatori, a dispetto di prezzi generalmente più salati. Anche se non è corretto parlare di “latte vegetale” trattandosi di bevande diverse e non ottenute dalla mungitura questa è la locuzione più chiara e popolare per identificare questi prodotti. A sostenere il trend favorevole di queste bevande sono essenzialmente tre motivazioni.

La prima si può individuare nella diffidenza verso il latte vaccino, che si inserisce nell’alveo di una crescente propensione per gli alimenti di origine vegetale, per ragioni etico-ideologiche o salutistiche. Non a caso, anche il numero di vegani e vegetariani è in aumento, e di conseguenza anche i prodotti a essi dedicati. Un secondo aspetto rilevante è l’aumento delle diagnosi di individui intolleranti al lattosio, per i quali l’abbandono del latte vaccino è una necessità più che una scelta. L’ultimo aspetto, collegato al secondo, è la ricerca di bevande con particolari proprietà, per soddisfare bisogni alimentari specifici.

La diffusione del latte vegetale

Secondo Coldiretti, nel 2015 le vendite delle bevande vegetali sono aumentate del 27%, una crescita davvero notevole che rispecchia l’evoluzione di un certo tipo di mercato. A confermare questa tendenza è il paniere Istat dei prezzi al consumo, dove nel 2016 le preparazioni vegetali alternative al latte hanno fatto il loro esordio.

Bevande vegetali: origini e caratteristiche

È importante precisare che non è corretto ritenere le bevande vegetali migliori del latte, senza valutarle per le loro peculiarità. Come vedremo, si tratta di preparazioni diverse fra loro, e soprattutto differenti rispetto ai latti di origine animale. Come sottolineava il professor Spisni, tuttavia, il latte di origine animale non è un alimento indispensabile e può essere eliminato dalla dieta oppure sostituito da altre bevande, analogamente non certo imprescindibili per una sana alimentazione. Il latte vegetale si può ricavare dai legumi – quello di soia è di gran lunga il più diffuso – ma anche dai cereali e dalle noci. Molte di queste bevande possono essere preparate in casa. Nelle ricette della grande distribuzione sono spesso aggiunti i nutrienti tipici del latte, come il calcio e le vitamine D e B12, che altrimenti sarebbero contenuti in quantità modeste. Nelle bevande derivate dai cereali possono essere aggiunti anche oli vegetali, tipicamente di girasole, per incrementare il contenuto di grassi.

Dal punto di vista salutistico e nutrizionale, il consumo di latte vegetale può essere motivato fondamentalmente da:

Nei primi due casi, l’impiego di latti animali scremati e delattosati, potrebbe far fronte a queste situazioni particolari con la stessa efficacia. Lo stesso non si può dire nel caso di un’allergia alle proteine del latte. Pur non contenendo lattosio, colesterolo e proteine animali, alcune bevande vegetali possono comunque far manifestare allergie ai soggetti più sensibili. Come si ricordava precedentemente, però, a contribuire notevolmente alle vendite di queste bevande è anche la loro diffusione fra vegetariani e vegani, e fra chi rinuncia al latte per motivi etico-ideologici. Ora vedremo, in sintesi, quali sono le caratteristiche di queste bevande, annoverandole fra i pregi o fra i difetti.

Latte di soia

Le bevande a base di soia sono certamente le più diffuse fra i diversi tipi di latte vegetale.

Pregi:

Difetti:

Latte di riso

Non è popolare come il latte di soia, ma negli ultimi anni questo latte vegetale ottenuto dalla macerazione dei chicchi di riso sta iniziando a diffondersi.

Pregi:

Difetti:

Latte di avena

Il latte di avena deriva da un cereale come il latte di riso, rispetto al quale è simile anche in merito all’apporto nutrizionale.

Pregi:

Difetti:

Latte di mandorla

Si distingue sia dalle bevande estratte dai legumi che da quelle ricavate dai cereali, come il riso e l’avena. È ricavato dall’infusione e dalla spremitura in acqua delle mandorle tritate. La diffusione del latte di mandorla su larga scala è piuttosto recente, ma si sta espandendo notevolmente anche nei Paesi anglosassoni.

Pregi:

Difetti:

Latte di noci

Sul piano nutrizionale è abbastanza simile al latte di mandorla, pur essendo meno diffuso.

Pregi:

Difetti:

Latte di cocco

Pur essendo ricavato da una noce, è un latte vegetale abbastanza tipico. Si ricava dal cocco pestato e spremuto e non va confuso con l’acqua di cocco, contenuta all’interno della noce. il latte di cocco è popolare nel Sud-Est asiatico, ma in Occidente lo si conosce soprattutto come ingrediente per i dolci o altre ricette.

Pregi:

Difetti:

Dopo questo approfondimento sui vari tipi di latte vegetale, può essere interessante leggere i nostri articoli sulla preparazione del latte di riso, del latte di mandorla, del latte di cocco e di bevande particolari come il latte d’oro e il latte blu. Per saperne di più sulle noci, vi consigliamo un approfondimento che analizza nel dettaglio le loro proprietà.

 

Fonti:
USDA – Food Composition Database
ISTAT
Coldiretti

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