Dolce pasquale tipico di tutta la Sicilia (anche se oggi sono per lo più preparate nella parte orientale dell'isola), purtroppo ormai modernizzato, mentre il suo pregio stava proprio nella sua sobria rusticità. Anche se - come già detto -
tradizionalmente legato alla Pasqua, questo dolce oggi viene preparato tutto l'anno. A casa mia se ne preparavano di due tipi secondo due distinte scuole di pensiero:
- La prima (l'ormai mitica Nonna Amelia) voleva le cassatelle confezionate con un ripieno di tuma freschissima, lavorata con uova, ma senza zucchero. Le cassatelle così ottenute, venivano - una volta raffreddate - "cunzate", condite con miele e cannella in polvere o con zucchero e cannella.
- La seconda (la Nonna Paterna) voleva le cassatelle confezionate con la ricotta vaccina "cunzata" con zucchero, cannella e scaglie di cioccolato fondente. Queste ultime - essendo già dolci in origine - possono essere consumate sia calde, sia fredde. Inutile dirlo: sono ottime entrambe!!
Le cassatelle - in genere - si preparano nella giornata del
Venerdì Santo per essere consumate la Domenica di Pasqua, e poi durante la scampagnata del giorno di Pasquetta.
A tal proposito, alle cassatelle pasquali è legato un simpatico aneddoto. Pare che i palermitani un tempo amassero comprare le cassatelle proprio il Venerdì Santo, al Monastero di Santa Oliva. La richiesta era tale e tanta che le monache, per far fronte alle ordinazioni,
ritardavano alle funzioni liturgiche. L'Arcivescovo, contrariato, fece mettere allora un messo nell'androne del convento che, per tempo, faceva uscire la gente al grido: "cu nnappi nnappi r'e cassateddi i Pasqua" (chi ne ha avute ne ha avute delle cassatelle di Pasqua), espressione idiomatica che in Sicilia è tuttora in uso per dire "chi ha avuto ha avuto e tanto basti".
Vi trascrivo entrambe le ricette. Le dosi sono per realizzare circa
12 cassatelle di ricotta o tuma.
Photo Credits: Katia Amore
Entrambe le varianti delle cassatelle vanno consumate non prima di due giorni (tradizionalmente si facevano il Venerdì Santo per la Domenica e il Lunedì dell'Angelo). Vanno accompagnate con un ottimo marsala vergine secco, possibilmente vecchio e profumato.