Cugini degli
anolini,
cappelletti e
agnolotti, fanno parte della grande famiglia delle
paste ripiene. La tradizione per questa ricetta Lombarda, richiede regole molto precise a cui non è permesso sottrarsi. La ricetta canonica dei
Marubini, quella quattrocentesca di
Bartolomeo Sacchi, detto anche il Platina (storico e umanista del XV secolo, nato in provincia di Cremona che scrisse, fra le sue opere, anche un libro di cucina, il
De honesta voluptate et valetudine) precisa che la sfoglia deve essere tirata molto sottile e, per confezionarli, dopo aver ricavato tanti dischi, basta adagiarvi delle palline di ripieno non più grandi di una “castagna”.
Da qui il nome:
maroubeen o
marubiin, in dialetto cremonese, deriva da
marù, cioè marrone, castagna. La loro foggia, seguendo la tradizione casereccia, può variare: o quadrati come gli agnolotti, o di forma rotonda.
Ricetta abbastanza sostenuta e grassa, come volevano i canoni dietetici dell’epoca, che sopravvive alla tradizione nelle case dei cremonesi, soprattutto nei giorni di festa e nel periodo natalizio.