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Sono in etichetta ma non li vediamo: gli ingredienti “nascosti” a cui prestare attenzione quando facciamo la spesa

ingredienti etichette alimentari

     

     

    Persino il consumatore più informato e attento alla lettura delle etichette, quando acquista prodotti alimentari può cadere in una “trappola”: esistono, infatti, numerosi ingredienti “nascosti” che, pur essendo presenti nei cibi che compriamo, non compaiono direttamente, o vengono menzionati in modo diverso.

    Sebbene il regolamento 1169/2011 imponga che tutti gli ingredienti usati nelle preparazioni alimentari vengano riportati in etichetta (con qualche eccezione), in ordine decrescente in funzione della quantità impiegata, alcune volte le indicazioni non sono chiare per tutti. Ci sono, infatti, prodotti che contengono addensanti, conservanti o additivi, spesso inseriti in etichetta in forma poco chiara, con una denominazione diversa e non facilmente leggibile, ecco perché li chiamiamo “ingredienti nascosti”. In questo articolo prenderemo in considerazione proprio ciò che è presente negli alimenti in modo inaspettato e con una denominazione diversa rispetto al consueto.

    Ingredienti nelle etichette alimentari: quali sono le informazioni utili e obbligatorie?

    Per disposizioni di legge, le informazioni obbligatorie che devono essere riportate in etichetta vengono stabilite dall’articolo 9 e sono:

    Durante la lettura dell’elenco ingredienti è importante capire cosa ci sia scritto, in modo da essere consapevoli di ciò che assumiamo durante il giorno.

    Per non trovarci impreparati, scopriamo allora quali sono questi ingredienti nascosti, che possiamo trovare.

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    Come riconoscere lo zucchero in etichetta?

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare giornalmente una quantità di zuccheri semplici pari al 10% del consumo calorico giornaliero, valore che corrisponde, per un adulto, a più o meno 10 cucchiaini di caffè.

    Gli zuccheri, o glucidi, possono essere distinti, in base alla struttura chimica, in semplici e complessi:

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    Negli alimenti, oltre allo zucchero che è contenuto naturalmente nelle materie prime usate durante la trasformazione per ottenere il prodotto finito, vengono aggiunti ulteriori quantità di glucidi. Questo ingrediente non si trova soltanto nei cibi che vengono considerati poco salutari (il cosiddetto junk food). Se leggiamo attentamente le etichette, scopriamo che è presente, inaspettatamente, anche in:

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    Lo zucchero è presente in molti altri alimenti, con denominazioni diverse, che non ci riconducono subito all’ingrediente principale; possiamo trovare:

    Sapere dove si trova lo zucchero e riconoscerlo nelle sue diverse composizioni è importante perché, l’organizzazione mondiale della sanita raccomanda, in particolare, di ridurre il consumo di questo “surplus” di zuccheri, che equivalgono a quasi il 60% della quantità che consumiamo giornalmente e che serve a rendere gli alimenti più appetibili.

    Essi provocano infatti un innalzamento del livello glicemico nel sangue che ci induce a consumare più cibo di quanto il nostro corpo abbia bisogno.

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    Come riconoscere il sale in etichetta?

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non assumere più di 2 grammi di sodio con la dieta giornaliera, che corrispondono a circa 5 grammi di sale da cucina, il contenuto di un cucchiaino da caffè.

    Il sale è presente spesso sotto forma di estratto di lievito, ha la funzione di conservare e di esaltare il sapore dei cibi che consumiamo. Alcuni alimenti confezionati o già pronti nei quali possiamo trovarlo sono per esempio:

    Così come lo zucchero, quindi, anche il sale andrebbe consumato con moderazione, ma lo ritroviamo in molti alimenti che consumiamo giornalmente. Il sale in eccesso può causare l’insorgere di ipertensione, problemi cardiaci ed ictus.

    La frutta, la verdura, i legumi ma anche il pesce e la carne fresca apportano il giusto livello di sale di cui il nostro organismo ha bisogno: sarebbe opportuno, quindi, ridurre al minimo il consumo di alimenti confezionati e, se è possibile, utilizzare le spezie o le erbe aromatiche come sostituti del sale da tavola.

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    Il glutine e l’albume d’uovo: dove si nascondono

    Tantissime sono le persone che risultano essere intolleranti al glutine e all’albume d’uovo, avendo difficoltà nella digestione ed assimilazione. Questi prodotti sono presenti in un’enorme varietà di alimenti, molte volte leggendo l’etichetta è facile riconoscerli, ma risulta difficile scovarli quando vengono utilizzati come additivi o coadiuvanti tecnologici. Andiamo a vedere adesso singolarmente dove si possono trovare.

    Il glutine, costituito da due classi proteiche quali gliadine e glutenine, è una proteina che ha origine dal frumento e in altre varietà di cereali come: orzo, farro, segale, avena, kamut, triticale.

    Questa proteina è molto importante per le sue caratteristiche fisiologiche e tecnologiche che facilitano la lavorazione della farina.

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    Generalmente, il glutine, lo si trova, quindi, nella farina, amido di frumento, pangrattato, muesli, prodotti da forno ecc. Ma può essere presente in tanti altri alimenti, che si pensa non lo contengano, perché a livello industriale il glutine è utilizzato come eccipiente e addensante in un numero estremamente ampio di lavorati e semilavorati. Ad esempio lo si può trovare in:

    In tutti questi prodotti, viene utilizzata, nella maggior parte dei casi, la farina di frumento come addensante, cereale appunto contenente glutine.

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    L’uovo, così come l’albume d’uovo, è un ottimo alimento, ricco di proteine nobili, ma sono proprio le proteine, in particolare quelle contenute nell’albume, che risultano essere la fonte delle intolleranze alimentari e sono: ovoalbumina, ovomucoide, lisozima e ovotransferrina.

    Ecco dove l’albume d’uovo e le sue proteine si possono trovare:

     

    Voi cosa ne dite? Un’etichetta facile da leggere e comprensibile vi aiuterebbe a fare la spesa in maniera più consapevole?

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