Un tempo a Modica esistevano le cosiddette putie r'o vinu, le osterie, dove la gente passava le serate giocando a carte e consumando vino, formaggi, uova sode, talvolta legumi e - avvenimento rarissimo perchè legato a particolari festività - il polpo in insalata o in questa preparazione che avevo del tutto dimenticata. Ho deciso, quindi, di inserirla tra i piatti della zattera, perchè, proprio oggi, durante la pausa pranzo, con i Colleghi di scuola abbiamo deciso di provare la trattoria di fronte che ha aperto da poco. Ebbene ci hanno servito proprio 'u purpu mpriacu. Inutile dire che ho ritrovato un sapore che avevo del tutto dimenticato. Ho cercato la ricetta e l'ho trovata tra quelle della Nonna Grazietta (la nonna paterna). E, quindi eccola! Definire il polpo ubriaco un secondo piatto di pesce è un po' limitativo, tante e tali sono le possibilità di utilizzarlo durante un pranzo o una cena. Oltre ad essere appunto un ottimo secondo piatto da consumarsi con fette di pane casareccio leggermente tostato, il polpo ubriaco si presta ad essere un ottimo piatto unico, può essere gustato anche freddo, come in insalata, oppure sgocciolato del suo intingolo per preparare delle bruschette di pane fritto. In quest'ultimo caso, avendo cura di conservare un po' dei pezzetti di polpo, fate restringere il sugo e conditeci gli spaghetti. Poi mi direte!
Se vi piace un fondo di cottura piuttosto denso, lasciate intiepidire il polpo ubriaco qualche minuto subito dopo la cottura: raffreddandosi, infatti, il sugo tende a diventare più denso grazie alla gelatina rilasciata dalla pelle del polpo.