Riconoscere le origini di ciò che oggi giunge sulle nostre tavole, talvolta è difficile, perché troppe sono le eredità lasciate da ogni cultura. Ma se parliamo di Pasta con le Sarde, piatto caratteristico del palermitano, l’impronta araba è evidente.
Derivano, infatti, dagli Arabi le tecniche di pesca delle tonnare, l’agrodolce, i dolci al miele e l’uso di “acconciare” la pasta con l’uvetta, pinoli e mandorle. Non ci sorprende allora una leggenda, che a me piace prendere per vera, che racconta l’origine di questa preparazione.
Nel tempo in cui in Sicilia era cominciata la conquista araba, durante una spedizione tra le montagne, il comandante Eufemio ordinò al suo cuoco di utilizzare l’abbondante finocchietto sparso tra le rocce, per preparare un pasto e rifocillare i soldati stanchi e affamati. Il cuoco, di cui non si conosce il nome, raccolse grandi mazzi di finocchietto, lo unì ad alcune sarde fresche che aveva gelosamente conservato, aggiunse quello che la sua fantasia di arabo gli ispirò, uva passa e pinoli, e creò così il primo esemplare di quel superbo piatto che noi oggi possiamo gustare, grazie agli Arabi e grazie ai siciliani.
Vino consigliato con la Pasta con le Sarde: Bianco dell’Etna Superiore.