In Sicilia uno dei secondi piatti più diffusi in tutte le nove province è costituito dalle polpette di carne fritte e poi passate nel pomodoro.Tra i primi, invece, figura il cosiddetto «buoru ch’e paddunedda» che tradotto in italiano significa brodo con le polpettine (il termine paddunedda indica, appunto, delle palline di carne). È un piatto sostanzioso, praticamente un piatto unico, che unisce la minestra, la pasta all’uovo e la carne.La mia mitica nonna preparava con i «paddunedda», il pomodoro fresco e la mozzarella un intingolo con cui condire la pasta che, pertanto, risulta essere una sintesi tra i due piatti che ho descritto prima.Qualsiasi formato di pasta si adatta a questo sugo, ma quello che per me funziona meglio sono le reginette.
Per prima cosa incidete i pomodori e sbollentateli.
Poi spellateli e privateli della polpa interna e dei semini, quindi tagliate la polpa in maniera grossolana.
Tagliate la mozzarella a dadini e mettetela da parte.
Tritate la cipolla e soffriggetela in una padella molto larga con un filo d’olio, unite la polpa di pomodoro, aggiustate di sale e cuocete per 20 minuti.
Nel frattempo impastate la carne con l’uovo, il formaggio grattugiato, l’aglio ed il prezzemolo tritati finemente.
Amalgamate il composto e confezionate tante polpettine del diametro di poco più di 1 cm di diametro.
Infarinatele e fatele friggere.
Appena ultimata la cottura della salsa aggiungetevi qualche foglia di basilico spezzettata con la forbice, quindi unitevi le polpettine e lasciate insaporire il tutto.
Nel frattempo lessate le reginette in una pentola con abbondante acqua salata, scolatele e trasferitele nella padella con il sugo, aggiungete la mozzarella, cospargete con il grana, fate saltare mescolando bene e servite subito.