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Share a meal: la campagna anti-spreco del World Food Programme

share a meal

Knorr e World Food Programme (WFP) – il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite- hanno lanciato la campagna “Share a meal” per combattere spreco alimentare e fame nel mondo.  Al centro, la condivisione di un piatto anti-spreco attraverso una ricetta “svuotafrigo” e il sostegno al Programma “School Meals” del WFP, che fornisce pasti scolastici ai bambini più bisognosi del Kenya, ancora oggi uno dei Paesi con il più alto numero di minori malnutriti.

La campagna vede il coinvolgimento di speciali ambassador impegnati nella lotta allo spreco-alimentare tra i quali Lisa Casali, scienziata ambientale, food blogger e divulgatrice della filosofia del “quanto basta” in cucina.

Volete contribuire anche voi con la vostra ricetta realizzata a partire dai prodotti in scadenza o dagli avanzi alimentari? Vi raccontiamo come fare, ma ricordate che avete tempo solo fino al 17 dicembre!

Share a meal: una ricetta contro lo spreco alimentare

Insieme a Lisa Casali, la campagna “Share a meal” vede come testimonial Tessa Gelisio – conduttrice tv, scrittrice, blogger e ambientalista – Sonia Peronaci – cuoca, conduttrice tv e blogger – e Ivan Zaytsev, pallavolista e ambasciatore World Food Programme.

Per contribuire alla causa, gli ambassador hanno proposto le loro 4 ricette per una cucina antispreco; si tratta di:

La 5° ricetta sostenibile è quella degli utenti, che fino al 17 dicembre potranno partecipare al contest “Share a meal”, che permette di condividere un piatto buono.

Un contest per le ricette svuotafrigo

Per partecipare, è necessario creare la propria ricetta “anti-spreco” a partire dagli alimenti in scadenza o dagli avanzi di cibo nel frigorifero o nella dispensa.
Basta caricare la foto del piatto con una breve descrizione su www.shareameal.it e promuoverla condividendola sui social. Tutte le ricette potranno essere votate dagli utenti e gli autori delle prime 24 vinceranno un’esperienza all’insegna della cucina “anti-spreco” con Lisa Casali.
Inoltre, ognuno potrà fare una donazione per sostenere il Programma “School Meals” del World Food Programme direttamente attraverso il sito shareameal.it.

“L’iniziativa ‘Share a meal’ si propone di sensibilizzare gli italiani sul paradosso attuale del cibo: ogni giorno 1 terzo di tutti gli alimenti prodotti viene sprecato, mentre 815 milioni di persone, pari all’11% della popolazione mondiale, soffrono ancora la fame  – spiega il Prof. Vincenzo Sanasi d’Arpe, Presidente del WFP Italia – […] vogliamo garantire ai bambini e alle bambine delle scuole più povere del mondo cibo nutriente, istruzione e salute. Un progetto importante per contribuire concretamente al secondo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile ‘Fame Zero’, al cuore dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

Lanciata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, Fame Zero sprona  persone ed istituzioni, del settore pubblico e privato, a dare il proprio contributo per raggiungere l’obiettivo.

Come riportato dal Food World Programme, la sfida Fame Zero significa:

Spreco e sicurezza alimentare: qual è il legame con le migrazioni attuali?

In un recente rapporto del WFP su fame e migrazioni, è emerso come la mancanza di sicurezza alimentare sia anche alla base delle grandi migrazioni che caratterizzano questo momento storico. Lo studio del WFP ha rilevato che i paesi con il più alto livello di insicurezza alimentare, hanno una maggior probabilità di conflitti armati e il più grande numero di rifugiati.

E a farne le spese, come spesso accade, sono le persone più fragili: infatti, 155 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di problemi della crescita per via del cibo insufficiente, nello stesso mondo in cui ci sono 41 milioni di bambini in sovrappeso.

Ecco perché la campagna “Share a meal” ci ricorda che tutti, nel nostro piccolo, possiamo contribuire, attraverso scelte quotidiane e promuovendo la cultura del non spreco, come stanno facendo anche molti chef anti-spreco, da Bottura a Rubio. Del resto, il problema dell’accesso al cibo è quanto mai urgente con una popolazione mondiale che raggiungerà i 10 miliardi di persone nel 2050.

Vinceremo questa importantissima sfida?

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