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Cibi nootropi e smart nutrients per il benessere cerebrale

Cibi nootropi

Ekaterina Markelova/shutterstock.com

     

    La dieta può migliorare l’efficienza del cervello e preservarne la salute? Gli studi sui cibi nootropi e sugli smart nutrients in essi contenuti confermano queste possibilità, negli ultimi anni sempre più ricercate dalla scienza e valutate da chi è attento alla salute, come abbiamo visto nel nostro approfondimento sul rapporto fra alimentazione e Alzheimer. Ma è davvero possibile intervenire sul benessere cerebrale e neurologico grazie a quello che si mangia? E quali sono i nutrienti con queste proprietà? Considerando le pubblicazioni scientifiche sull’argomento, con questo approfondimento cercheremo di saperne di più.

    Cibi nootropi: cosa sono e in base a cosa si identificano?

    Le potenzialità della nutrizione ai fini della salute da tempo immemore sono ricercate dal sapere umano, e in tempi più recenti sono diventate oggetto di studi scientifici mirati. La possibilità di curarsi con l’alimentazione, come abbiamo visto nel nostro articolo, resta un obiettivo affascinante, anche se talvolta – erroneamente – viene perseguito con troppa fiducia, attribuendo ai prodotti alimentare le prerogative dei farmaci. Tuttavia, è ormai ampiamente assodato che la dieta sia in grado di contribuire alla salute, difendendo l’organismo da numerose patologie, da quelle cardiovascolari ai tumori.

    Anche il cervello è un organo che va preservato e mantenuto in efficienza, per limitare le degenerazioni causate dall’età e lo stress dovuto ai ritmi spesso frenetici della vita quotidiana, dei quali proprio la memoria e la lucidità possono fare le spese. Pertanto, oltre a un buon sonno e all’allenamento fisico e cerebrale, anche preoccuparsi di ciò che mangiamo è importante: alcuni cibi, infatti, sono ricchi di sostanze preziose, a livello internazionale chiamate smart nutrients.

    Cibi nootropi, smart nutrients e smart drugs: le differenze

    Kerdkanno/shutterstock.com

    Seguendo questa rotta, con i cosiddetti nootropi, però, si tenta di compiere un passo ulteriore, che almeno concettualmente si avvicina all’idea curativa della nutrizione. Questo appellativo, per la verità, è originariamente associato alle sostanze psicoattive funzionali al miglioramento cognitivo, e solo recentemente è stato accostato ai prodotti alimentari.

    Fu il chimico rumeno Corneliu Giurgea, che per primo sintetizzò il farmaco piracetam, a formulare il concetto di “sostanza nootropa”, nel 1972. Questo termine, che si rifà al greco antico, sta a significare la possibilità di alterare positivamente le capacità cognitive, migliorando la memoria, l’apprendimento, la motivazione e la creatività.

    Non vanno confusi con le cosiddette smart drugs, farmaci stimolanti utilizzati nel trattamento dei disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento, acquistabili sotto prescrizione medica e con possibili effetti collaterali, non ultimo quello dell’assuefazione e della dipendenza. I nootropi, invece, nelle dosi normali sono privi di effetti collaterali, non sono tossici e non provocano effetti “stupefacenti”.

    Tornando all’ambito alimentare, perciò, si parla di cibi nootropi quando sono contenute sostanze, dette appunto nootropi o smart nutrients, che le ricerche hanno dimostrato efficaci per l’efficienza e la salute cerebrale, riconoscendo la dieta come una delle variabili di rischio modificabili ai fini della salute del cervello.

    Cibi nootropi per il benessere del cervello: gli studi

    Nell’ultimo ventennio, gli studi sulle correlazioni tra determinate componenti contenute negli alimenti e il benessere del cervello hanno compiuto significativi passi avanti. In particolare, una ricerca del 2008, apparsa su Nature Reviews Neuroscience e citata 186 volte da pubblicazioni successive, si è focalizzata su questo tema, attestando l’impatto positivo di di certi nutrienti e dell’esercizio fisico. Nel 2019 una significativa review su Current Aging Science ha approfondito questa linea, parlando nello specifico di cibi nootropi.

    Smart nutrients e cibi nootropi: quali sono?

    In sintesi, come è emerso dagli studi, ecco quali sono gli smart nutrients a effetti nootropici reperibili nei cibi, ai quali sono state riconosciute proprietà benefiche per il cervello.

    Tatjana Baibakova/shutterstock.com

    Come si accennava, esistono molti altri nootropi o smart nutrients propriamente detti, che però non sono comunemente presenti nei cibi. Alcune erbe officinali e radici, come il ginseng, la melissa e la centella asiatica, sono considerate fonti naturali di alcune di queste sostanze.

    Dieta per la salute del cervello: i consigli

    Come abbiamo visto, la quasi totalità dei cibi citati sono parte integrante della dieta mediterranea – frutta e verdura, cereali integrali, legumi e pesce azzurro – a ulteriore conferma della validità di questo tipo di alimentazione, più volte celebrata dalla scienza della nutrizione e nei nostri articoli.

    I nootropi – specialmente quelli che normalmente non si assumono mangiando – sono proposti anche in forma di integratori o aggiunti negli alimenti arricchiti, un mercato in netta crescita, del quale ci siamo occupati di recente.

    L’Istituto europeo di Oncologia, riprendendo le indicazioni pubblicate dall’Harvard Medical School di Boston, ha proposto una serie di consigli per una dieta sana e per la prevenzione dei tumori, ma utilizzabili anche a beneficio del cervello, magari prediligendo i cibi citati precedentemente. In sostanza, viene presentata in modo semplice un’ulteriore evoluzione della classica piramide alimentare, e il “piatto sano” suggerisce la composizione ideale che dovrebbe avere ogni pasto della giornata, dalla colazione alla cena. Eccone una sintesi.

    Kiian Oksana/shutterstock.com

     

    Avevate già sentito parlare di cibi nootropi e smart nutrients benefici per il cervello?

     

    Fonti:

    ncbi.nlm.nih.gov/ Nature Reviews Neuroscience
    ncbi.nlm.nih.gov/ Current Aging Science
    hsph.harvard.edu/nutritionsource/ Harvard School of Public Health

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