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Birra artigianale? Il futuro è dei microbirrifici locali

microbirrifici

Vogliamo proseguire il viaggio nel mondo brassicolo italiano, per sentire direttamente da esperti e produttori cosa rende di qualità una birra.
Abbiamo intervistato Massimo Salvatori del Birrificio Agricolo Artigianale BIRRADAMARE di Roma, che proprio sull’alta qualità fonda la propria filosofia aziendale, prestando la massima attenzione alla filiera produttiva, dalla scelta delle materie prime alle competenze ed esperienza, ai macchinari d’avanguardia e processi produttivi rigorosi e controllati.

Massimo Salvatori: Quando le materie prime vengono scelte con cura, quando si evita di usare espedienti che abbassano la qualità (ad esempio l’utilizzo di riso o mais al posto dell’orzo o di estratti al posto del luppolo in coni, plugs, fiore o pellet), al solo fine di risparmiare.
Quando, come nel nostro caso, si prova a controllare tutta la filiera: noi da 2 anni coltiviamo il nostro orzo base, il pils, con il quale produciamo circa il 70/80% delle nostre birre.

M.S. : D’accordissimo, non è la quantità che può discriminare un birrificio, basti pensare a birrifici artigianali belgi o americani che producono migliaia di ettolitri mantenendo alta la qualità. E’ tutta questione di scelta degli ingredienti e cura del processo produttivo. Oltre ad una importante dose di creatività e flessibilità che manca all’industria.

M.S. : Si, vorremmo un giorno raggiungere il 100%, per ora non è possibile, i luppoli ed i lieviti, oltre ad alcuni malti non possiamo produrli, ma stiamo lavorando proprio su questo. Crediamo che il futuro dei microbirrifici si possa fondare su essere il più possibile di zona, a Km.0.

M.S. : Certamente, deve considerarsi un motivo di crescita per i consumatori, abituati da sempre ad un prodotto standard, ed ora invasi da prodotti più intriganti, saporiti: luppolati, speziati, alcolici, etc.. Ed un’opportunità per gli imprenditori, per aprire un mercato da sempre appannaggio dell’industria. Certamente, di contro, occorre sempre tenere d’occhio l’imprenditorialità del progetto: quello che notiamo, a volte, è un’eccessiva improvvisazione sull’onda dell’euforia del momento, della moda. Basti pensare che oggi in Italia ci sono circa 850 tra microbirrifici e brew pub. Probabilmente inizierà una selezione naturale, ma in questo è il mercato che comanda.

M.S. : Sicuramente a tutti i birrai artigianali farebbe immenso piacere poter usare luppolo fresco italiano, ma obiettivamente credo ci voglia ancora qualche anno per veder raggiunto questo sogno. Ci sono diverse università che stanno lavorando su questo e diversi privati che già coltivano o stanno pensando di coltivare luppolo. Ancora è un po’ presto per avere delle risposte in termini di tempo, qualità e quantità.

M.S. : Sinceramente è un po’ precoce, ma è una mia personale opinione. Stiamo ancora esplorando il mondo dei luppoli e credo lo faremo per diversi anni, posso però aggiungere che in parallelo stiamo già sperimentando dei prodotti territoriali alternativi e complementari, noi produciamo la nostra La Zia Ale laziale che usa come aromatizzante un gruit di Carciofo e Rosmarino che sta piacendo in maniera trasversale …. Come al solito, la via italiana è tracciata.

M.S. : Se parliamo del consumatore che già frequenta il mondo delle birre artigianali, è un consumatore attento, è pretenzioso, ha un buon palato (credo caratteristica genetica di noi italiani), è aperto alla sperimentazione, è curioso ed esigente. Riguardo invece al nuovo consumatore, deve essere accompagnato nel traghettamento dalla birra industriale a quella artigianale, ma è ben predisposto se trova birre di qualità che sottolineano la differenza con ciò che ha finora bevuto.

E voi? Siete neofiti o avete già un esperto palato, pronto a nuove sperimentazioni? Che siate consumatori pretenziosi o curiosi esploratori, una perfetta occasione per scoprire il mondo dei birrifici indipendenti e per conoscere anche la realtà di BIRRADAMARE, sarà sicuramente la fiera internazionale Beer Attraction, che si terrà a Rimini dal 21 al 24 febbraio.

Buona birra a tutti!

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