E' una tipica zuppa fiorentina in uso fino a qualche anno fa, ed ora in "via d'estinzione". Del lampredotto abbiamo già parlato abbondantemente sia io che Martino, di questa saporitissima zuppa posso dire invece che ha origini rinascimentali e che da allora ad oggi non ha subito modifiche.
Il lampredotto faceva parte di tutte quelle trippe e scarti che venivano recuperati dal popolo dai beccai (i macellai all'epoca si chiamavano così) e poi rivalutato dalla loro fantasia in piatti saporitissimi ed appetitosi.
Fate rosolare tutti gli odori finemente tritati in 4 cucchiai di olio, coprite il tegame in modo che la cipolla appassisca senza bruciarsi.
A questo punto aggiungete il lampredotto precedentemente tagliato a filetti di circa ½ cm. e fatelo insaporire per pochissimi minuti.
Stemperate un cucchiaio di concentrato di pomodoro nel brodo caldo e aggiungetelo alla casseruola con gli altri ingredienti, non appena stacca il bollore aggiungete il riso e fate nuovamente staccare il bollore a pentola scoperta, cuocete il tutto a fuoco lentissimo.
Servite bollente con olio crudo ed abbondante formaggio grattugiato.