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Alla taverna di Lotte a Goteborg, si ride amaro

Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza

Alla 71esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, lo scorso anno, la prima menzione FEDIC-IL GIORNALE DEL CIBO (che premia l’opera che propone la scena più significativa legata al cibo e all’alimentazione) era andata al film Italy in a day di Gabriele Salvatores… Una scelta motivata da fatto che nel ritratto dell’Italia raccontato attraverso 632 video di persone comuni la preparazione del cibo e il suo consumo vengono rappresentati come momenti di gioia, creatività, identità.

Gioia, creatività e caldo senso d’identità che non traspare invece nel film Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza, vincitore dell’ultimo Leone d’oro e in programmazione in questi giorni nelle sale italiane. Sono molte anche qui le scene ambientate in ristoranti, self service, bar e taverne, ma tutte attraversate da umorismo nero, ciniche e surreali atmosfere e nonsense. Si ride amaro alla taverna di Lotte la Zoppa, dove sono ambientate molte delle trentanove storie che il regista svedese Roy Andersson ci racconta per mostrarci la tensione che c’è, nell’esistenza, tra banalità e serietà.

Non perdete questo film originale e spietato, in cui la riflessione sull’essere un essere umano è profonda e leggera allo stesso tempo e lascia il segno.

Vi divertirete seduti al bancone di un bar dove con magistrale spostamento di tempo alcuni avventori contemporanei vedono entrare a cavallo Re Carlo XII, pronto alla guerra contro la Russia.
Vincerà?

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