Se pensi all’Italia c’è una cosa che ti viene subito in mente: la pasta. Ma tra gli innumerevoli formati e le tante tipologie esistenti, forse non sai che una è protetta a livello nazionale, e nel 2013 ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP). Ti viene in mente qualcosa? Parlo proprio di lei: la pasta di Gragnano! Alimento tipico della dieta mediterranea, è ricca di vitamine e sali minerali ed è presente in diversi formati. Ormai è famosissima sia in Italia che all’estero, ed è anche la protagonista di moltissime ricette che portano in tavola la sua storia, intrisa dei sapori più autentici e tradizionali della nostra cultura gastronomica. Scopriamola insieme!
Storia della pasta di Gragnano: alla scoperta dell’ “essiccatoio naturale”

Sapevi che Gragnano è anche chiamato la “città della pasta”? La sua produzione si radicò infatti così tanto nel territorio che già nel XVI secolo nacque la prima corporazione di “Vermicellai”. L’apice si raggiunse nel 1843, quando il borgo venne ridisegnato con un piano urbanistico studiato per favorire il flusso delle correnti d’aria durante la fase di essiccazione. In particolare, la data che segna l’origine della sua fama è il 12 luglio 1845, quando il Re del Regno di Napoli concesse ai fabbricanti di Gragnano il privilegio di fornire la Corte di tutte le paste lunghe. Da quel momento, il paese venne rinominato “città dei Maccheroni” e si trasformò in un vero e proprio “essiccatoio naturale”, dove le canne di bambú fungevano da supporto per stendere la pasta. Fu solo nel 1885, quando la rete ferroviaria raggiunse la città, che il prodotto poté diffondersi in tutta Italia.
Pasta di Gragnano: cosa l’ha resa così famosa?
Il boom della produzione della pasta di Gragnano si ebbe alla fine del 1800, quando le esportazioni crebbero esponenzialmente, soprattutto verso gli Stati Uniti. Fu cosí che la pasta di Gragnano iniziò ad essere conosciuta anche all’estero, dove divenne famosa – e molto apprezzata – grazie alle sue materie prime di altissima qualità e all’arte dell’essiccazione. Fu così amata, che presto (soprattutto negli USA) si cercò di imitarla con marchi falsi, per spacciare le proprie produzioni come pasta di Gragnano.
Le esportazioni crollarono durante la crisi della Prima guerra mondiale, e peggiorarono ulteriormente durante il fascismo. Fu solo negli anni ’90 che si verificò nuovamente l’ascesa della pasta italiana sui mercati internazionali, dando il via a un fenomeno irrefrenabile in corso ancora oggi.
Le caratteristiche della pasta di Gragnano
Come abbiamo visto, la pasta di Gragnano è un prodotto IGP ed è fatta con la semola di grano duro e l’acqua della falda acquifera locale. Questo le conferisce delle caratteristiche particolari cha la contraddistinguono dalla pasta secca comune, tra cui: il colore giallo paglierino, il sapore sapido e con uno spiccato gusto di grano, il profumo di grano maturo, la consistenza soda ed elastica e una buona tenuta in cottura. La rugosità della superficie, invece, è data dall’uso di trafile in bronzo e permette a questa tipologia di pasta di assorbire molto bene sughi e condimenti.
Ma parliamo della forma. Tra i formati di pasta di Gragnano troviamo spaghetti, pacciarielli, scialatielli, penne rigate, linguine, fusilloni, candele lunghe, ziti, spaghetti alla chitarra e bucatini. In totale se ne contano ben 49, a cui si aggiungono le varianti lisce e rigate.
Pasta di Gragnano: ricette e abbinamenti
Per esaltare il sapore e la consistenza della pasta di Gragnano è molto importante conoscere quali sono i condimenti ideali per ogni formato. Da tenere presente che le paste lunghe sono più adatte ai pesti, ai sughi al pomodoro oppure a base di verdure e formaggi come il cacio e pepe. Molto azzeccato anche il pesce, come nel caso degli spaghetti alle vongole o allo scoglio. D’altro canto, le paste corte rigate, che assorbono al meglio il condimento grazie alle loro scanalature, sono perfette per il ragú di carne o il sugo di verdure, mentre quelle lisce prediligono i sughi a base di uova o formaggio. Per ultimo, le paste ritorte. È il caso dei fusilli, che amano i sughi di verdure o legumi e che si prestano benissimo agli abbinamenti più estrosi come quello con zucchine, pomodori datterini e pistacchi.
E tu, conoscevi la pasta di Gragnano? In quale formati ti piacerebbe assaggiarla?
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