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Mangiare bene, senza glutine!

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bambina celiaca con una fetta di pane

Essere celiaci nel paese della pasta e della pizza non è cosa semplice! Eppure le stime dicono che in Italia l’intolleranza permanente al glutine -altrimenti detta celiachia- riguardi una persona ogni 100, anche se i casi ufficialmente diagnosticati risultano molti meno, perché molto spesso non viene immediatamente riconosciuta, soprattutto negli adulti.

Il glutine è una sostanza proteica che si trova nei cereali più comunemente usati come avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta, triticale; l’unico modo efficace per curarsi in caso di celiachia è… non mangiarli! Anzi, non basta escluderli dalla propria dieta, bisogna anche fare attenzione a evitare le tracce di farina che possono restare sui piatti, sulle stoviglie o sugli alimenti: una minima assunzione può già causare danni al celiaco.

C’è da dire che il nostro è anche il paese della Dieta Mediterranea, che incoraggia il consumo di pesce e verdure, quindi le alternative alimentari del celiaco sono tante e sono buone! Bisogna però impegnarsi in uno sforzo di comunicazione per divulgare una corretta educazione alimentare in materia: benché l’intolleranza si manifesti spesso nei bambini piccoli poco dopo l’introduzione degli alimenti incriminati, succede anche checompaia inaspettatamente in età adulta, come conseguenza di qualche evento stressante (gravidanze, interventi chirurgici, infezioni intestinali).Per questo l’Associazione Italiana Celiachia si impegna a incoraggiare iniziative di divulgazione, come la giornata “Mangiare bene senza glutine nelle scuole del Comune di Scandicci” in collaborazione con CIR food e il comune di Scandicci (FI). Una giornata che si è tenuta nel mese di dicembre in cui tutte le mense scolastiche del comune hanno servito ai bambini pasti senza glutine: nel menu passato di legumi con riso, prosciutto cotto, verdura cruda, pane senza glutine e frutta di stagione.

Laura Lorini di CIR food divisione Eudania ci racconta che l’evento è stato molto efficace perché attraverso i bambini delle scuole il messaggio ha raggiunto un gran numero di famiglie. La ristorazione scolastica si occupa già di fornire pasti adeguati ai bambini celiaci (dei 3.600 bambini iscritti alla mensa 150 soffrono di intolleranze o allergie alimentari certificate, di cui 16 celiaci), in questo caso però ha contribuito a far conoscere la problematica alle famiglie normalmente non coinvolte. E servire a tutti i bambini pasti uguali è anche un bel messaggio di uguaglianza!

Dal luglio del 2005 la celiachia è considerata malattia sociale per la legge italiana (Legge n.123/2005), ormai sono già diversi anni che non è più annoverabile tra le malattie rare. Volendo essere tecnici, a scatenare gli effetti tossici nel celiaco è la prolamina, una frazione proteica del glutine, che causa gravi danni alla mucosa intestinale. In realtà ci sono anche dei cereali ammessi, ad esempio il riso, il mais e il grano saraceno in chicchi, il miglio e laquinoa in semi, la manioca. Mentre bisogna sfatare alcuni dei dubbi che possono venire su alimenti molto di moda in questo periodo che invece sono vietati: il bulgur (quindi il tabulè!), ilkamut, il frik (o grano verde egiziano), il greunkern (o grano verde greco, altrimenti detto spelta), ilfarro e il monococco. No al seitan e no anche al cous cous! Per consultare l’elenco completo e approfondire bene tutti i sì e i no, potete consultare questo Prontuario.

 

Foto principale: Pourfamme.it

 

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