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Come sanificare correttamente la cucina: i consigli della tecnologa alimentare

Disinfettare cucina

Fabio Balbi/shutterstock.com

     

    La sanificazione degli ambienti e delle superfici di lavoro nelle cucine riveste un ruolo importante per le implicazioni di ordine igienico-sanitario, andando a diminuire la possibilità di diffusione dei microrganismi, e quindi a limitare la propagazione delle infezioni alimentari rendendo l’ambiente igienicamente idoneo.

    In ambito ristorativo, l’autocontrollo applicato alle cucine di tutti i locali o le attività che manipolano alimenti, che si basa sulla metodologia HACCP, enfatizza, infatti, l’importanza della sanificazione. Ma operare un adeguato metodo di sanificazione è fondamentale anche nelle cucine casalinghe, perché sia che si tratti di casa nostra o di un locale, ciò che è importante è disinfettare le superfici di lavoro, gli utensili e tutte le attrezzature che entrano in contatto con i cibi, per rendere sicuro il loro consumo.

    A questo scopo sono presenti in commercio appositi formulati chimici, detti sanificanti, che per la loro composizione e principi attivi sono utilizzati in cucina e in tutti gli ambienti in cui gli alimenti vengono manipolati. Vediamo in questo articolo quale sono ritenuti più idonei e come sono costituiti.

    Sanificazione: cos’è e come funziona

    Prima di vedere nello specifico quali sostanze e formulati chimici sono idonei per sanificare una cucina, proviamo a spiegare che cos’è il processo di sanificazione e in cosa consiste.

    La sanificazione è una procedure caratterizzata da un complesso di operazioni che avvengono in fasi diverse, e cioè: in un primo momento avviene la pulizia e detersione dei residui più grossolani e, in un secondo momento, quella della disinfezione, che permette di eliminare i microrganismi patogeni. Ma vediamole nello specifico.

    Prima fase di sanificazione: eliminare lo sporco

    ESB Professional/shutterstock.com

    Quando si iniziano le operazioni di pulizia è necessario in un primo momento eliminare tutto lo “sporco” superficiale, usando un panno o della carta, asportando manualmente quindi eventuali residui di cibo. Successivamente, si opera un risciacquo con acqua tiepida, intorno ai 45°C. A questo punto si può applicare un detergente, che ha la funzione di rimuovere sempre lo sporco e sciogliere i grassi e altri composti di derivazione alimentare; per finire si può risciacquare e asciugare. Già in questa prima fase si riduce notevolmente la carica batterica.

    Seconda fase di sanificazione: disinfettare le superfici

    A questo punto si effettua la disinfezione vera e propria; con l’utilizzo di un disinfettante si andranno infatti a inattivare i batteri patogeni.

    I prodotti da utilizzare per la sanificazione

    Tutti i prodotti utilizzati per la sanificazione prendono il nome di sanificanti, che distinguiamo in base alla funzione svolta in: detergenti e disinfettanti. Si possono anche trovare detergenti con disinfettante già incluso. In questo caso è possibile l’utilizzo di un solo prodotto: quando si andrà a effettuare la sanificazione, si procederà quindi eliminando lo sporco in modo meccanico, a cui seguirà il risciacquo, l’utilizzo di un solo prodotto e un risciacquo finale.

    È importante specificare, tuttavia, come la sola disinfezione, senza prima un’adeguata operazione di pulizia, renda inefficace l’azione del disinfettante. Vediamo qual è la differenza tra detergenti e disinfettanti e quali sono i loro principi attivi.

    Stock-Asso/shutterstock.com

    Detergenti per cucine: quali scegliere

    I detergenti sono prodotti destinati alle attività di lavaggio e pulizia, descritti nella fase uno del precedente paragrafo. La loro unica funzione è quella di detergere e pulire la superficie sopra cui vengono applicati: non eliminano quindi la presenza di eventuali contaminanti microbici.

    I detergenti, utilizzati per la pulizia della cucina e delle superfici, sono costituiti da uni miscela di sostanze chimiche come:

    Si possono utilizzare detergenti con pH diverso, quindi possono essere acidi o basici, in funzione dell’azione che andranno a svolgere. In generale, un prodotto acido viene impiegato per eliminare le incrostazioni dovute ai minerali e quindi interviene sul calcare, mentre un prodotto basico svolge meglio la sua azione su sostanze di origine organica, come grassi, proteine e altre sostanza di origine animale o vegetale. Tra i detergenti, ritroviamo l’anticalcare, lo sgrassatore, i prodotti multiuso che hanno doppia azione, sgrassante e detergente.

    Disinfettanti per cucine: quali sono i migliori principi attivi

    Sia in ambito casalingo che nella ristorazione, è possibile disinfettare la cucina tramite l’impiego dei sanificanti, molti dei quali sono prodotti registrati come presidi medico-chirurgici. Quindi, le sostanze attive, ciò quelle sostanze dotate di specifiche attività biologiche che si trovano nei sanificanti, sono disciplinati dal Reg CE 528/2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all’uso dei biocidi. Per biocida, da regolamento, si intendono una vasta quantità di sostanze che sono necessarie per combattere gli organismi nocivi per la salute umana o animale e gli organismi che danneggiano i materiali naturali o fabbricati.

    Prostock-studio/shutterstock.com

    Le sostanze attive maggiormente impiegate nella disinfezione delle cucine che hanno azione contro i batteri patogeni sono:

    I disinfettanti da impiegare nelle cucine di un ristorante possono presentare anche la dicitura “da impiegare nell’industria alimentare”. In generale, l’etichetta di questi prodotti riporta sia  la scritta “disinfettanti-igienizzanti” e sia la presenza in percentuale dei principi sopra esposti. Ogni qualvolta si utilizza un sanificante è bene effettuare sempre il risciacquo, per evitare che vi siano residui di sostanze chimiche che entrando a contatto con il cibo possono essere poi ingerite.

    Consigli utili per la scelta e l’uso dei sanificanti

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    Prima di impiegare un sanificante, è fondamentale:

    Infine, nel momento dell’utilizzo, occorre prestare attenzione: se vengono a contatto con occhi e pelle infatti, i disinfettanti possono causare irritazioni. Piani cottura e piani di lavoro in acciaio inox sono resistenti alle sostanze chimiche presenti nei sanificanti, ma è sempre bene effettuare il risciacquo dopo l’utilizzo del prodotto per evitare che le sostanze chimiche permangano sulla superficie pulita.

     

    E voi lettori avete mai letto la composizione chimica del sanificante che utilizzate nell’elenco degli ingredienti? Potete consigliare qualche prodotto che ritenete particolarmente efficace?

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