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Curare Con Il Cibo

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Un servizio per il malato di Alzheimer.
Curare con il cibo: tra nutrizione e terapia.

dott. Mirco Bolognesi (Gruppo CIR food).

L’allungamento della vita media nei paesi occidentali ha portato ad un aumento delle patologie legate all’invecchiamento, tra cui le demenze senili (Morbo di Alzheimer, demenze vascolari, ecc.). La malattia di Alzheimer interessa nel mondo 30.000.000 di persone, 600.000 solo in Italia. E’ la forma più importante di indebolimento mentale negli anziani ed è caratterizzata dal deterioramento del tessuto cerebrale nel corso di un lungo periodo di tempo. Le parti del cervello che vengono colpite sono quelle che controllano il pensiero, la memoria e il linguaggio; infatti la perdita della memoria è il primo sintomo osservabile. Altri sintomi sono legati a disturbi cognitivi ed affettivi come la confusione, l’incapacità di riconoscere amici e famigliari e di svolgere i normali compiti quotidiani.
L’ evoluzione della malattia si manifesta con problemi di:

Negli stadi più avanzati si manifestano anche cambiamenti di personalità, di comportamento e di umore, insonnia, aggressività e vaneggiamenti, disorientamento, sintomi che richiedono una cura continua. Durante il decorso della malattia possono subentrare alterazioni consistenti delle percezioni organolettiche con alterazioni della capacità visive dei colori, delle luci, delle forme. Il momento dei pasti può diventare sempre più difficile: a volte il malato si sporca mentre mangia, altre volte deve essere aiutato a usare coltello e forchetta. Può succedere che il malato mangi più spesso perché si dimentica di aver già mangiato o al contrario che non mangi del tutto.
Le sue stesse difficoltà a volte lo turbano, può sentirsi imbarazzato o frustrato dalla propria incapacità a mangiare correttamente, oppure soffre di altri problemi: stitichezza, difficoltà di masticazione, disfagia, disturbi del gusto. Mangiare e bere possono diventare un problema sia per il malato che per chi lo assiste.
Ci sono comunque diversi modi per aiutare il malato a mantenere una dieta sana e a godersi i suoi pasti, contribuendo al tempo stesso a fargli mantenere un certo livello di indipendenza. Occorre conoscere l’evoluzione della malattia e progettare quindi ambienti e servizi coerenti alle esigenze che si manifestano man mano con la sua progressione. È possibile evitare molti problemi adottando alcune soluzioni, precauzioni e cambiando leggermente il modo di preparare e servire il cibo:

L’alimentazione è una parte estremamente importante della vita di una persona che soffre della malattia di Alzheimer. E’ consigliabile strutturare il menù su una dieta Mediterranea(cereali, frutta e verdura, olio extravergine di oliva, pesce, legumi). E’ bene consumare frequentemente alimenti che contengono antiossidanti come gli agrumi, le verdure a foglia verde, i pomodori, le patate, i semi, il germe di grano, le verdure di colore arancio, ma anche il formaggio magro, il fegato e le carni. Le sostanze nutritive che possono avere effetti positivi sono la vitamina C, E e B12, il beta-carotene, il curcuma, i polifenoli, lo zinco e il selenio. Una corretta impostazione degli ambienti e dei supporti per la consumazione dei pasti, proposte gastronomiche nutrizionalmente coerenti ed organoletticamente stimolanti, il calore derivante da professionalità e famigliarità, sono elementi che possono contribuire positivamente ad assicurare una migliore qualità della vita ai malati di Alzheimer.

 

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