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Un orto didattico nella villa confiscata alla mafia a Milano grazie al Comitato Molise 5

comitato molise 5

comitatomolise5/facebook.com

     

    Da una villa confiscata alla mafia e ormai in stato di abbandono a un orto didattico e un parco finalmente aperti alla comunità. Questo il percorso virtuoso realizzato a Rozzano, periferia sud di Milano, dal Comitato Molise 5, un gruppo di cittadini e associazioni che ha unito idee, forze e risorse per restituire un luogo dove chiunque possa sentirsi accettato e a casa. Il tutto attraverso il cibo, l’educazione alimentare e la riscoperta dei cicli di coltivazione di frutta e ortaggi. Per conoscere meglio questa realtà virtuosa abbiamo raggiunto Mara Heidempergher, tra i fondatori e vicepresidente del Comitato Molise 5.

    Comitato Molise 5, rinasce una villa confiscata alla mafia nel milanese

    Comitato Molise 5 – che prende il nome della via e dal numero civico dove si trova l’edificio – nasce il 23 maggio 2018 a conclusione di un percorso di progettazione partecipata. Sono state, infatti, le amministrazioni locali della zona ad avviarlo con l’obiettivo di riqualificare un bene confiscato alla mafia che si trova a Rozzano.

    Era la villa di un esponente della ‘ndrangheta coinvolto nel traffico di droga dal Sudamerica alla Lombardia confiscata nel 2006 e oggi di proprietà comunale. “Si tratta di un bene di oltre 350 metri quadri su due piani con un giardino di 1500 metri quadri. Un vero e proprio parco con una grande fontana abbandonata, un anfiteatro in cemento, statue e fioriere giganti” ci racconta Mara.

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    “Completamente abbandonata per oltre dieci anni, abbiamo immaginato un futuro diverso con la villa al centro di un laboratorio di partecipazione con forte valore sociale e didattico a partire dal parco”. Il Comitato Molise 5, infatti, riunisce associazioni del territorio e singoli cittadini che hanno interesse a rigenerare questo luogo e, in pochi anni, è diventato punto di riferimento per famiglie, anziani, giovani, universitari, scout, associazioni di volontariato, cooperative, realtà a sostegno di ragazzi con disabilità e molto altro.

    Ma per far rifiorire il giardino e la villa c’è bisogno di investimenti importanti e, nel 2019, il Comitato ha vinto un bando dell’Università Bicocca di Milano grazie alla quale è stato possibile avviare un crowdfunding. Questo è stato un passaggio importante per la realizzazione dei primi spazi comunitari della villa oggi aperti: l’orto didattico nel giardino e i primi passi della realizzazione di un giardino botanico nel resto del parco.

    Orto, frutteto e una lombricaia per avvicinare tutti all’agricoltura

    “Il cibo che produciamo nell’orto” aggiunge la vicepresidente, “non ha finalità di vendita, ma ha un obiettivo didattico. Ci permette di esplorare con i bambini soprattutto le fasi della coltivazione delle verdure di stagione e far conoscere loro forma, sapore e piccoli saperi legati a ciò che mangiano”. Sono 12, per ora, le prose che ospitano fave, fagioli, piselli, cipolle, pomodori, zucchine, peperoni e ancora melanzane, cavoli, broccoli e verze, sempre secondo la stagionalità.

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    Accanto è stato realizzato anche un frutteto didattico con viti, mele, pere, albicocche e ciliegi. “La vecchia fontana dallo stile un po’ kitsch invece è stata trasformata in un’aiuola di erbe aromatiche. L’abbiamo svuotata dall’acqua, riempita di terra e poi abbiamo piantato menta, melissa, origano, timo, salvia, basilico e erba cipollina.”

    Sempre pensando alla funzionalità di formazione, i volontari del Comitato Molise 5 hanno realizzato anche una serra e una lombricaia per produrre l’hummus necessario per rendere più fertile la terra.

    Una luogo di crescita per la comunità

    Come accade anche ad Aversa con la fattoria sociale “Fuori di zucca”, anche lo spazio di via Molise 5 di Rozzano è immaginato come inclusivo e accogliente. “Nella primavera del 2021” aggiunge Mara, “sono venute 16 classi della Scuola elementare di Rozzano, per un totale di 320 bambini che hanno fatto un’esperienza nell’orto e ciò che per noi è stato più sorprendente è stato il fatto che molti non avevano idea di come fosse la pianta del basilico, dell’origano o della menta. Un bambino, un giorno, ha toccato l’origano, ha annusato le mani e ha esclamato candidamente ‘questa è pizza!’. È stato bello vedere come imparavano ad associare le loro abitudini alimentari, e tradizioni, alle piante”. I bambini, alla fine della visita, si dedicano anche alla semina e la villa resta aperta per loro e le loro famiglie che possono tornare, e spesso lo fanno, per continuare a monitorare cosa accade.

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    L’inclusività riguarda anche gli studenti e le studentesse dell’istituto tecnico agrario della zona che sono stati coinvolti per le attività dell’alternanza scuola-lavoro. “Hanno costruito una prosa rialzata pensata per le persone in sedia a rotelle che, in questo modo, possono lavorare la terra in autonomia e” sottolinea la vicepresidente del Comitato, “rende l’orto uno spazio davvero accessibile a tutti.”

    Un obiettivo non facile in un contesto come quello di Rozzano e che incontra ostacoli e resistenze. “Qui abbiamo un triste primato europeo, quello della più alta percentuale di residenti nelle case popolari sul totale della popolazione. Questo rende il territorio molto fragile dal punto di vista socio-culturale, la nostra sfida è promuovere una cittadinanza attiva, capace di prendersi cura di un bene comune, di generare solidarietà e mutuo aiuto tra vicini di casa. Il tutto grazie alla gestione di un bene non soltanto abbandonato ma anche confiscato, ponendo dunque l’accento sulla legalità”.

    Rigenerare un luogo come la villa e il parco di via Molise 5 ha un forte valore educativo, sociale e si vuole sviluppare grazie alla sensibilità all’alimentazione, all’autoproduzione e all’ambiente. “Per raggiungere l’obiettivo ci servono risorse, e la sfida è raccogliere l’interesse di più soggetti sensibili a investire sul progetto.” Un’iniziativa che si regge sull’idea che prendersi cura dell’altro, della pianta, della comunità sia importante e che ogni gesto può fare la differenza.

    Voi conoscevate la storia del Comitato Molise 5?

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