Questo è un altro tipico dolce della tradizione modicana legato alla vendemmia. Se ne è persa quasi del tutto la memoria, per cui lo inserisco tra i piatti della zattera. Questa ricetta proviene (ogni tanto capita) dall'altra nonna, quella paterna, la Nonna Grazietta. Il termine racina di cui sconosco l'origine etimologica, indica l'uva. Con le dosi che indico, riesco a preparare una schiacciata delle dimensioni di una teglia monouso grande in alluminio (quella da 12 porzioni per intenderci)
Attenzione alle quantità: è ipercalorica.
Suggerimento supplementare: se volete potete aggiungere all'impasto un bicchiere di mosto cotto (sciroppo di mosto). La pasta assumerà così un colore che avrà i toni del viola.