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I Paesaggi Agricoli

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Ce ne sono di bellissimi, vere opere d’arte che valgono il viaggio di Martino Ragusa. L’agricoltura da sempre modifica l’ambiente con risultati a volte sorprendenti, capaci di esercitare un richiamo turistico pari a quello delle grandi opere d’arte. Per esempio: i campi di tulipani nei Paesi Bassi, quelli di lavanda in Provenza, la fioritura delle lenticchie a Castelluccio (la Fiorita), la fioritura dei ciliegi a Vignola, la viticultura eroica della Valtellina, le risaie piemontesi e lombarde, i terrazzamenti delle Cinque Terre, i giardini arabi di Pantelleria, gli aranceti della Sicilia, gli agrumeti della Costiera amalfitana e sorrentina, i muretti a secco della Puglia e dell’altopiano Ibleo, ecc.I paesaggi agricoli sono un patrimonio artistico degno di essere visitato e goduto. A tutti i lettori del Giornale del Cibo propongo di censire tutti insieme i paesaggi più belli d’Italia e del mondo! Anzitutto i paesaggi già noti, arricchendoli di notizie utili per la visita: periodo, consigli sul viaggio, indicazioni su dove soggiornare, segnalazione delle eventuali risorse artistiche e archeologiche presenti nel territorio, dei prodotti tipici territorio, delle specialità gastronomiche e dei ristoranti meritevoli di una visita. Ma anche citazioni, letterarie, pittoriche, fotografiche e cinematografiche, per esempio la ‘Fiorita’ di Castelluccio nel film ‘Fratello Sole, Sorella Luna’ di Franco Zeffirelli, i campi di girasole russi nel film ‘I girasoli’ di Vittorio de Sica, ecc. Saranno benvenute nuove foto inedite. Altrettanto importante sarà la segnalazione di nuovi paesaggi poco conosciuti, da documentare con commenti, foto, riprese e da arricchire con tutte le segnalazioni sopra elencate.Alla fine, potremo compilare gli albi d’oro dei paesaggi agricoli più belli d’Italia e del mondo! Vi piace l’idea? Ma attenzione: la proposta riguarda i paesaggi agricoli, non i paesaggi rurali naturalistici o extraurbani in genere. Non boschi, spiagge e vette montane, ma campagne. Dove la natura è sì antropizzata, ma con risultati coerenti con il principio di bellezza sempre rispettato dalla natura e spesso dimenticato dall’uomo. Insomma, vogliamo essere ottimisti e, per una volta, citare l’uomo per i regali che fa al pianeta e non per le sue predazioni.Viaggiamo nei paesaggi agricoli che meritano il viaggio per goderceli nei momenti del loro massimo splendore, per aiutare l’agricoltura, per rinfrancarci lo spirito e il corpo con una nuova forma di turismo dolce!

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