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Cresce il consumo di alcolici in Italia: i dati dell’Osservatorio nazionale

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    Tolti gli astemi, gli italiani consumano ben 12 litri di alcol (misurato come alcol puro) pro capite all’anno. Una quantità che non accenna a calare, nonostante i riconosciuti rischi che ciò comporta per la salute, a partire dal fatto che gli alcolici sono un fattore di rischio per lo sviluppo di alcuni tumori. In occasione della presentazione dei dati dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore Sanità, la Ministra Grillo ha sottolineato la necessità di agire per ridurre il consumo di alcol in Italia, tutelare la salute dei cittadini e alleviare il peso che l’abuso di alcolici ha anche per la società.

    Consumo di alcol in Italia: i dati dell’Osservatorio nazionale

    8,6 milioni di italiani sono considerati “bevitori a rischio”, ovvero persone che nei 30 giorni precedenti alla rilevazione (realizzata in questo caso dall’ISS) si sono comportati come fossero bevitori forti, bevitori binge oppure bevitori fuori pasto. Nel primo caso, si tratta di soggetti che in 30 giorni ha consumato almeno 3 unità alcoliche al giorno (per gli uomini) e 2 (per le donne); il bevitore “binge”, invece, consuma alcol in grandi quantità e tempi ridotti con l’obiettivo di ubriacarsi, mentre si considera bevitore fuori pasto chi consuma drink alcolici prevalentemente lontano dai pasti.

    Tra gli italiani a rischio da questo punto di vista, l’Osservatorio conta anche 2,7 milioni di anziani e 700.000 minori tra cui cresce soprattutto il numero di ragazze. Le donne restano consumatrici di alcol molto più moderate, infatti, consumano in media 5,7 litri di alcolici all’anno contro i 16  all’anno degli uomini.

    I dati variano molto anche all’interno delle Regioni italiane con il centro nord complessivamente al di sopra della media nazionale per consumo globale di alcolici e il sud più moderato. Si beve molto nel Nord Est, ma anche in Emilia-Romagna, Toscana e nelle Marche, che detiene il record della maggior percentuale di soggetti che continuano a bere nonostante il medico lo sconsigli apertamente.

    Cresce, inoltre, anche il “consumo binge” che, secondo le stime dell’ISS, interessa circa 4 milioni di persone e ha portato a ben 39.000 accessi al pronto soccorso per intossicazione etilica in un solo anno.

    Ash Pollard/shutterstock.com

    Quali sono le conseguenze del consumo di alcolici?

    Il consumo di alcol ha, dunque, ricadute sia sulla salute personale che sulla spesa pubblica, come testimoniano i casi di presa in carico da parte del sistema sanitario. Sebbene sia in calo il numero di persone prese in carico per problemi causati dalla dipendenza dall’alcol, l’Italia spende ogni anno circa 25 miliardi di euro (dati OMS) per arginare e gestire le conseguenze che l’alcol ha sul lavoro, sulla salute e sui comportamenti violenti spesso ad esso connessi.

    L’alcol, inoltre, causa 17.000 morti ogni anno ed è la principale causa di decesso e disabilità tra i giovani. È sempre più frequente, inoltre, che la cirrosi epatica insorga a seguito dell’abuso di alcolici, invece che come conseguenza del  virus dell’epatite: si tratta di una patologia che provoca più di 5.000 morti all’anno. Preoccupa, infine, molto il legame tra l’abuso di alcolici e il cancro, che provoca più di 8.000 decessi all’anno.

    La relazione tra alcol e tumori

    Lo IARC (International Agency on Cancer Research) ha inserito l’alcol tra gli agenti cancerogeni, la lista di cui abbiamo parlato anche a proposito dei alimentazione e cancro, già nel 1988, suggerendo una drastica riduzione dei consumi. Ciò poiché, come dimostrato dal recente articolo pubblicato sulla rivista Addiction, esso è un potenziale fattore di rischio per lo sviluppo delle seguenti tipologie tumorali:

    In Europa, è stato stimato che il 10% di tutti i tumori maschili e il 3% di quelli femminili siano direttamente attribuibili all’alcol.

    Yulia Grigoryeva/shutterstock.com

    Tutti gli alcolici come fattore di rischio

    Con particolare riferimento al rapporto tra alcolici e tumori, è stato evidenziato come non esistano sostanziali differenza tra i vari tipi di bevande alcoliche e le loro conseguenze. È l’alcol, infatti, a danneggiare potenzialmente l’organismo, inserito in un cocktail oppure in una birra. D’altro canto, gli esperti sottolineano come più alta sia la gradazione alcolica di un prodotto più è facile che si superino le soglie che, secondo l’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) supportato da evidenze scientifiche, sono tollerate. Queste sono stabilite a:

    La linea guida generale è quella di ridurre il più possibile il consumo di alcolici e seguire uno stile di vita salutare, utile alla prevenzione dei tumori. Particolare attenzione è posta sull’importanza di evitare la somma dei comportamenti a rischio: è stato studiato, infatti, come l’abbinamento tra consumo di alcol e fumo faccia aumentare di 10 volte il rischio di sviluppare un cancro alla bocca e alla gola, rispetto a chi beve e basta.

     

    Tra le altre buone pratiche per la salute che completano il Codice Europeo contro il Cancro, si parla dell’importanza di una dieta sana, ricca di cereale, legumi, frutta e verdura. Da limitare, oltre agli alcolici, anche le bevande zuccherate e le carni conservate di cui ci siamo occupati spesso in altri articoli di approfondimento. Ormai è, infatti, riconosciuto il ruolo che l’alimentazione a 360° gioca a tutela della salute: sapevate quali sono i rischi legati al consumo di alcol?

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