A proposito della cucina piemontese, una delle più varie e raffinate del nostro paese, si possono scrivere tante cose.
Per esempio che vi si celano due anime inscindibili: popolare la prima, aristocratica la seconda (anche a causa degli inevitabili influssi francesi). Inoltre è una gastronomia genuina e articolata, per l’eccellente qualità dei prodotti locali e per la capacità di armonizzarli con altri importati da lontano. E ancora che si appoggia a sei ingredienti fondamentali: riso, burro, aglio, latte, formaggio e tartufo (in ogni preparazione tradizionale ne compare almeno uno).
L’arrosto che presento ripropone a una a una tutte le caratteristiche citate: è popolare (per la robustezza del sugo) e aristocratico; genuino (la qualità della carne è uno dei vanti di questa regione) e aperto all’utilizzo di prodotti «stranieri» come olio, senape, e acciughe (anche se l’impiego di queste ultime è ormai da considerarsi tradizionale, visto che sul pesce azzurro è costruita la bagna caôda, la regina delle salse piemontesi. E poi c’è l’aglio(nella lista degli ingredienti fondamentali).
Ecco come preparare l'arrosto di vitello alla Casalese.
Vino consigliato: Ghemme (di non facile reperibilità), in alternativa Barbaresco.