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zuanne
Dove cercate le infiorescenze del lupolo Già sin d’ora possiamo andare nei margini dei boschi, ma più che nei boschi, nei terreni in abbandono,nelle siepi spontanee avilluchiati se mi passate il termine agli arbusti ,troverete delle belle cose pendule che somigliano a delle pigne lunghe e aperte,ma invece di essere legnose come le pigne,sembrano composizioni di foglioline che ogni una copre parzialmente l’altra come delle piccole tegole,le foglie ricordano vagamente quelle della vite o dell’acero, avete presente la bandiera Canadese,In primavera i germogli della pianta del luppolo, che ricordano vagamente l’asparago selvatico , sono molto ricercati, e vengono consumati come l’asparago. Anticamente il luppolo veniva coltivato nei monasteri,le infiorescenze femminili servivano per aromatizzare la birra, della cui produzione i frati erano maestri,e i giovani germogli venivano dati da mangiare ai novizi, come davano una volta il bromuro ai soldatini,perché c’éra la credenza che (tanto per capirci) avesse l’effetto contrario del “viagra”, penso che tanti raccoglitori odierni, se sapessero di questo effetto collaterale rinuncerebbero alla frittata di luppolo In un villaggio vicino a dove io abito quà in Ticino e precisamente a Bioggio,un'osteria produce e propone la birra di castagne,se riesco a carpire la ricetta la manderò al giornale.
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Preparazione 2 ore
Tempo totale 2 ore
Portata Liquori e Sciroppi
Cucina Italia
Porzioni 20 persone

Ingredienti
  

Istruzioni
 

  • Tostare l’orzo sino a quando appare di un bel colore bronzo dorato e gonfio.
  • Immergere in una grande pentola d’acqua bollente per un’ora il sacchetto di tela con le infiorescenze del luppolo e l’orzo tostato.
  • Togliere il sacchetto e mettere lo zucchero lasciando bollire per tre minuti.
  • Dopo aver fatto raffreddare, aggiungere il lievito di birra sciolto in acqua tiepida.
  • Mescolare la birra, filtrarla, e imbottigliarla, ermeticamente.
  • Riporla in un ripostiglio temperato non troppo freddo, il freddo ostacolerebbe la fermentazione. Si può degustare dopo una decina di giorni.