Un classico della cucina siciliana è l'apparecchiatura che si esegue salsando in vario modo (può indifferentemente essere pomodoro crudo o a picchio pacchio, salsa alle olive o alle acciughe o verde, conza di caponata o, come in questo caso, cipollata...) i resti di un pranzo precedente e così rivitalizzandoli.Il più delle volte questa tecnica viene usata sul pesce fritto (ma anche arrostito o lesso) che essendo difficile da riscaldare diventa così una pietanza eccellente anche fredda o appena scaldata con lo stesso calore della salsa con cui viene apparecchiato.Se c'è un pesce che ad oggi continua da qualcuno ad essere immeritatamente bistrattato e che io non mi stanco mai di proporre in varie versioni anche per la sua grande versatilità è la Spatola, meglio noto, ad altre latitudini, come Pesce Sciabola, Pesce Bandiera e altri nomi ancora.È un pesce delicato, economico, che anche per il fatto di essere quasi sempre venduto sfilettato si presta molto bene, ed incontra il loro gusto, ad essere proposto ai bambini (le mie figlie lo adorano panato).La ricetta che pubblico oggi può comunque essere meravigliosamente utilizzata anche per delle sarde allinguate, degli sgombretti, del capone, e un po' tutto il pesce azzurro e pesce da taglio.
Può essere mangiato subito rivelando il contrasto fra la delicatezza del pesce e il forte gusto agrodolce della salsa o essere lasciato apparecchiato e servito freddo dopo che si sarà ben insaporito.