di Martino Ragusa. A Cetara si trova l’ultima tonnara ancora attiva in Campania. Il nome di questa località, però, è sempre più legato alla Colatura di Alici, l’unico erede legittimo dell’antico Garum dei romani e oggi apprezzatissimo dai golosi più trendy. Il procedimento è lo stesso del Garum descritto dai cronisti dell’Antica Roma: le acciughe
di Alex Castelli. A differenza di altre spezie la cannella non è il frutto di una pianta ma la corteccia del tronco dei suoi rami: le stecche cilindriche marroncine che si trovano in commercio sono fogli di corteccia arrotolati ed essiccati. La corteccia viene raccolta quando i rami sono giovani intorno ai tre anni: tradizionalmente
di Alex Castelli. S’Aranzada: è questo il nome in sardo dell’aranciata nuorese, dolce tipico fatto di striscioline di buccia d’arancia cotte nel miele e guarnite da mandorle sgusciate. È un dolce genuino e semplice, da gustare a fine pasto come dessert ma anche come spuntino durante la giornata, grazie a un alto tenore energetico e
di Alex Castelli. Chi l’avrebbe mai detto, il babà non è stato inventato a Napoli. Uno dei dolci più famosi della tradizione gastronomica partenopea, infatti, è nato più di tre secoli fa in Lorena, regione francese al confine con la Germania, contesa nei secoli dalle due nazioni. Pare che l’invenzione si debba al re di
di Martino Ragusa. I maccheroncini di Campofilone risalgono al ’400 e sono ancora poco noti nell’Italia dei mille formati di pasta. Chi non li conosce si aspetta una pasta piuttosto grossa per via del nome, invece sono dei capelli d’angelo sottilissimi ottenuti da un impasto di 10 uova per ogni chilo di farina. Per la
di Martino Ragusa. A Passolongo di Isola della Scala troverete la “Pila Vecia”, una riseria funzionante dal 1656 dove potrete trovare il Riso Vialone Nano Veronese. La riseria appartiene alla famiglia Ferron conosciutissima nel mondo del riso per la qualità dei prodotti e l’attivismo dei fratelli Maurizio e Gabriele. Quest’ultimo in particolare è uno chef
di Martino Ragusa. Durante un mio “giro per pile” sono rimasto veramente ammirato dalla piccola riseria Cornacchia Davide, il titolare, mi ha mostrato tutte le fasi della lavorazione del riso vialone semifino nano e ho notato un’attenzione alla qualità veramente lodevole. Mi ha anche sorpreso il prezzo, contenuto e notevolmente inferiore a quello delle grandi
di Martino Ragusa. Più una pasta deve cuocere e migliore è la sua qualità. Perciò chi ama cucinare sceglie paste con tempi di cottura lunghi. Gli spaghetti prodotti da Benedetto Cavalieri nel suo pastificio di Maglie portano in etichetta la dicitura “Cottura 16 minuti”. Sono davvero molti, se pensate che gli spaghetti di buone etichette
di Martino Ragusa. I toscani non amano la pasta e non hanno formati tradizionali regionali. Ma ci sono le eccezioni. Una è data dai pici senesi, che sono lunghissimi spaghetti fatti a mano. Si mangiano ancora freschi e conditi con pane raffermo sbriciolato e tostato o con l’aglione, un sugo fatto con pomodoro, rigatino (la
di GataLoca. Della data di nascita della pizza napoletana – quella col pomodoro – poco si sa… Nel 1830 abbiamo la prima data certa, storicamente controllabile, della nascita di una pizzeria a Napoli (sotto l’Arco di Port’Alba, a Piazza Dante… che oggi, purtroppo ristrutturata, è stata trasformata in ristorante)… ma tornando indietro nel tempo, e
di Annapz. La ciliegia, o Prunus avium, è conosciuta in Italia sin dal II secolo A.C. Oggi ne esistono innumerevoli varietà, coltivate e apprezzate in ogni parte del globo. Quella tipica di Marostica, in Veneto, è rinomata soprattutto per il colore intenso e il sapore zuccherino. La ciliegia disintossica, depura, svolge un’azione lassativa e migliora
di Gianluigi Storto. Ospitiamo tra le pagine del Giornale del Cibo l’approfondimento di Gianluigi Storto, chimico ed esperto di tè, nonché autore del libro “Il tè, verità e bugie, pregi e difetti” (Avverbi editore, Roma 2006). Questa settimana pubblichiamo la prima parte dedicata alla storia di questa pianta, nei prossimi aggiornamenti Gianluigi tratterà altri aspetti
di Orsagiuliva. L’entroterra ventimigliese é ricco di magnifici borghi dalla storia affascinante, paesaggi suggestivi, molteplici prodotti enogastronomici. Arrampicandosi verso Pigna, dopo aver superato la bellissima Dolceacqua cui si deve la paternità al vino Rossese, si arriva ad Apricale, fieramente arrampicata ad un roccione con le stradine strette strette che si affacciano a questo o a
di Orsagiuliva. Forse il più conosciuto dei vini liguri ma sconosciuto ai più, coltivato nelle aspre colline sulle terrazze create a fatica e splendida maestria architettonica dai contadini liguri che circondano la cittadella medievale di Dolceacqua, ricca di fascino e dal nome che é già poesia, sovrastata da un antico castello che fu dei Doria,
di Orsagiuliva. L’Acqua Solè ha un nome che sa di straniero anche se è assolutamente italiana. Mi é capitata a tavola qualche anno fa e ne sono rimasta completamente conquistata. Forse si tratta di caratteristiche puramente femminili, parlo del soffermarsi piacevolmente ad ammirarne il “vestitino”, ma io sinceramente e positivamente da questo sono rimasta immediatamente
di Martino Ragusa. Trichiuridi. Ha un corpo molto lungo (fino a 2 metri) di colore argenteo, privo di squame, nastriforme. La sua particolarità sta nella bocca, che presenta una mandibola più lunga della mascella superiore, entrambe però provviste di robusti denti. Il nome scientifico è Lepidopus caudatus. come riconoscere se è fresco Oltre alle caratteristiche
di Martino Ragusa. Quelli che comunemente chiamiamo finocchi sono i “grumoli” commestibili della pianta, formati dalle guaine fogliari larghe, bianche e carnose che si accumulano le une sulle altre attorno a un piccolo fusto conico centrale. Il grumolo emerge a livello del terreno e si può raccogliere nell’arco di tutto l’anno, a seconda della zona
di Alex Castelli. In Irlanda il consumo pro capite di birra supera gli ottanta litri l’anno. Non è poco, certo, ma il vero primato sta nel fatto che quasi tutta è consumata alla spina, nei rinomati pub irlandesi, e che il dominio tra le case produttrici è saldamente in mano alla Guinness. La fabbrica della
di Martino Ragusa. Una caratteristica della nostra Italia, è la possibilità di lanciarsi in accostamenti raffinati, sperimentazioni e prove. Io ho trovato eccellente l’accostamento tra l’affumicato di Sauris e la “Zahre Beer”, una notevole birra artigianale, integrale e non filtrata, prodotta a Sauris di Sopra dai giovani fratelli Massimo e Sandro Petris in società con
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