autunno

scorfano

Scorfano (scorpèna)

di Alex Castelli. Usata in senso figurato la parola scorfano indica una persona particolarmente brutta. Non è un caso, perché questo pesce dell’ordine degli Scorpeniformi detto anche scorpèna in Liguria e scarpena in Veneto è tanto buono quanto brutto a vedersi. Ha una testa corazzata e spinosa, con ghiandole velenifere collegate ai raggi delle pinne,

Canocchia (cicala Di Mare)

di Alex Castelli. La canocchia è un crostaceo lungo da 20 a 25 centimetri, di colore chiaro madreperlaceo con sfumature rosa o viola, il cui nome scientifico è Squilla mantis. L’ultimo segmento del suo corpo si chiama tecnicamente telson e ha bordi pungenti e dentellati, con due macchie nerastre che sembrano occhi. Sul torace ha

zucca

Zucca

Vi piace la zucca? Se rispondete “Sì” sappiate che siete in buona, anzi ottima compagnia. Siamo molti ad amarla anzitutto perché è buona, ma poi anche salutare e versatile. Questo magnifico regalo ce l’ha fatto il Sud America  ed è tipico sia della tavola contadina, che di quella aristocratica (vedi i tortelli alla zucca nelle

peperone

Peperone

Se amate i peperoni è arrivato il momento di sfogarvi. Assieme a pomodori, zucchine e melanzane sono tra i prodotti agricoli più destagionalizzati. Tanto che molti consumatori, specialmente i più giovani, li ritengono naturalmente disponibili tutto l’anno. Non è così! La stagione dei peperoni comincia a giugno e si protrae fino all’autunno con l’acme di

Marrone

di Silvia Salomoni Il marrone è un tipo particolare di castagna, un innesto da coltivazione che non cresce allo stato selvatico. Gli alberi producono un’elevata percentuale di ricci, ognuno custode di un solo grosso frutto, più grosso e più pregiato. Di solito sono a forma di cuore e hanno la buccia marrone chiaro striata, la

castagna

Castagna

Per secoli è stato un vero e proprio “albero del pane”.  Il castagno ha letteralmente salvato dalla fame i nostri antenati, specialmente nei periodi di guerra e carestia, specialmente quelli che vivevano nelle zone collinari e montane. Frutti eccezionali, le castagne sono incredibilmente colmi di virtù: sapore gradevolissimo, grande conservabilità, e soprattutto la possibilità di

pesce-capone

Capone (o Cappone)

di Alex Castelli. Pesce capone è un nome che si riferisce a diverse specie di pesci della famiglia dei Triglidi, tutte caratterizzate da una grossa testa e da ampie pinne pettorali a ventaglio di colore blu-viola. Queste pinne hanno liberi e mobili i raggi più esterni, che i caponi usano a mo’ di dita poggiandoli

cappasanta

Cappasanta

di Alex Castelli. È il più noto dei nomi dialettali della conchiglia di San Giacomo, mollusco molto usato in cucina (il terzo più consumato nel mondo dopo ostriche e mitili) detto anche pettine, ventaglio, pellegrina, conchiglia del pellegrino e coquille Saint Jacques in Francia. Ha un sapore al contempo deciso, equilibrato e delicato e si

pasta con colatura di alici

Colatura Di Alici Di Cetara

di Martino Ragusa. A Cetara si trova l’ultima tonnara ancora attiva in Campania. Il nome di questa località, però, è sempre più legato alla Colatura di Alici, l’unico erede legittimo dell’antico Garum dei romani e oggi apprezzatissimo dai golosi più trendy. Il procedimento è lo stesso del Garum descritto dai cronisti dell’Antica Roma: le acciughe

cannella

Cannella

di Alex Castelli. A differenza di altre spezie la cannella non è il frutto di una pianta ma la corteccia del tronco dei suoi rami: le stecche cilindriche marroncine che si trovano in commercio sono fogli di corteccia arrotolati ed essiccati. La corteccia viene raccolta quando i rami sono giovani intorno ai tre anni: tradizionalmente

Aranzada Nuorese

di Alex Castelli. S’Aranzada: è questo il nome in sardo dell’aranciata nuorese, dolce tipico fatto di striscioline di buccia d’arancia cotte nel miele e guarnite da mandorle sgusciate. È un dolce genuino e semplice, da gustare a fine pasto come dessert ma anche come spuntino durante la giornata, grazie a un alto tenore energetico e

baba

Babà

di Alex Castelli. Chi l’avrebbe mai detto, il babà non è stato inventato a Napoli. Uno dei dolci più famosi della tradizione gastronomica partenopea, infatti, è nato più di tre secoli fa in Lorena, regione francese al confine con la Germania, contesa nei secoli dalle due nazioni. Pare che l’invenzione si debba al re di

Maccheroncini Di Campofilone

di Martino Ragusa. I maccheroncini di Campofilone risalgono al ’400 e sono ancora poco noti nell’Italia dei mille formati di pasta. Chi non li conosce si aspetta una pasta piuttosto grossa per via del nome, invece sono dei capelli d’angelo sottilissimi ottenuti da un impasto di 10 uova per ogni chilo di farina. Per la

Vialone Nano Veronese

di Martino Ragusa. A Passolongo di Isola della Scala troverete la “Pila Vecia”, una riseria funzionante dal 1656 dove potrete trovare il Riso Vialone Nano Veronese. La riseria appartiene alla famiglia Ferron conosciutissima nel mondo del riso per la qualità dei prodotti e l’attivismo dei fratelli Maurizio e Gabriele. Quest’ultimo in particolare è uno chef

Vialone Semifino Nano Mantovano

di Martino Ragusa. Durante un mio “giro per pile” sono rimasto veramente ammirato dalla piccola riseria Cornacchia Davide, il titolare, mi ha mostrato tutte le fasi della lavorazione del riso vialone semifino nano e ho notato un’attenzione alla qualità veramente lodevole. Mi ha anche sorpreso il prezzo, contenuto e notevolmente inferiore a quello delle grandi

Pasta Di Benedetto Cavalieri

di Martino Ragusa. Più una pasta deve cuocere e migliore è la sua qualità. Perciò chi ama cucinare sceglie paste con tempi di cottura lunghi. Gli spaghetti prodotti da Benedetto Cavalieri nel suo pastificio di Maglie portano in etichetta la dicitura “Cottura 16 minuti”. Sono davvero molti, se pensate che gli spaghetti di buone etichette

Pasta Di Giovanni Fabbri

di Martino Ragusa. I toscani non amano la pasta e non hanno formati tradizionali regionali. Ma ci sono le eccezioni. Una è data dai pici senesi, che sono lunghissimi spaghetti fatti a mano. Si mangiano ancora freschi e conditi con pane raffermo sbriciolato e tostato o con l’aglione, un sugo fatto con pomodoro, rigatino (la

pizza

Pizza

di GataLoca. Della data di nascita della pizza napoletana – quella col pomodoro – poco si sa… Nel 1830 abbiamo la prima data certa, storicamente controllabile, della nascita di una pizzeria a Napoli (sotto l’Arco di Port’Alba, a Piazza Dante… che oggi, purtroppo ristrutturata, è stata trasformata in ristorante)… ma tornando indietro nel tempo, e

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Tè: La Storia

di Gianluigi Storto. Ospitiamo tra le pagine del Giornale del Cibo l’approfondimento di Gianluigi Storto, chimico ed esperto di tè, nonché autore del libro “Il tè, verità e bugie, pregi e difetti” (Avverbi editore, Roma 2006). Questa settimana pubblichiamo la prima parte dedicata alla storia di questa pianta, nei prossimi aggiornamenti Gianluigi tratterà altri aspetti