Report della conferenza sulla cucina siciliana

Adriana Angelieri

Martino in un momento della conferenza

di  Luisella Barberis e Giuseppe Mazzotta.

Il Centro di aggregazione giovanile di Ribera ha ospitato un incontro dal titolo “Origine e Attualità della cucina siciliana” organizzato dalla Compagnia del Cibo Sincero la cui responsabile locale, Margherita Amato, ha presentato il Presidente Nazionale, Martino Ragusa. L’incontro si è svolto in forma di Conferenza che Martino Ragusa, con un tono rassicurante e sereno, con rigore scientifico, ha deliziato la sala per oltre un’ora sviluppando ragionamenti e riflessioni storiche analitiche e deduttive, consapevolizzando la platea sulle origini del cibo siciliano e sulle sue evoluzioni nel tempo. Ci ha fatto apprezzare ancora una volta l’orgoglio di appartenere ad una terra non solo prolifica, ricca, adattabile e generosa. Dovremmo riflettere, grazie agli stimoli di Martino Ragusa, sull’importanza della conoscenza della propria storia e leggenda, al fine di contribuire ad arricchire, amare e rispettare l’ambiente che ci accoglie, ringraziare, e godere dei suoi frutti, la terra generosa che ci offre freschi, turgidi di sole, di sapore, di profumo e di fatica contadina.

castello di poggiodiana a riberaIl relatore ha esordito con una premessa fondamentale rispetto alla cultura del cibo. Il cibo non è soltanto bisogno di nutrirsi, ma è anche piacere ed attrazione turistica per lenostre contrade. Attrazione turistica che però non trova riscontro nell’offerta di ristorazione, la quale più che puntare sulla tradizione, mira ad una vuota innovazione di un passato sconosciuto. Ci ha spiegato come il succedersi delle invasioni non ha solo prodotto sofferenza, perché l’intelligenza dei siciliani è riuscita ad impossessarsi delle altrui conoscenze, facendole proprie per adattarle al gusto, ai prodotti, al clima ed ai sapori caratteristici della nostra isola. Un altro interessantissimo argomento della trattazione ha riguardato la differenza dei cibi in base alle classi sociali, che probabilmente ancora oggi si ripete, anche se attenuato dalla gran quantità di informazioni, che hanno portato alla massificazione del cibo, non più sincero ma precotto e pronto all’uso.

cannoliE poi ancora della creazione di piatti facilmente preparabili con semplici ricette, al fine di mantenere le eccezionali proprietà organolettiche che alcuni prodotti della tradizione posseggono nell’inconsapevolezza di chi non ne fa uso per la ristorazione d’eccellenza.
Bandendo la fretta del mangiare, è stata sottolineata la piacevolezza di riconoscere ogni singolo elemento che comporrà i nostri piatti, del sedersi ad assaporare i gusti semplici ed i sapori della tradizione che la nostra terra ci offre. Tra salse, ricotta, cannella, cannoli, verdure selvatiche, finocchi e pasticci, cucine di convento e di palazzo, dei contadini e della storia, dai greci ai romani, dagli svevi ai bizantini, con gli arabi nel mezzo e gli spagnoli, gli inglesi, i francesi, in una girandola di odori, sapori ed essenze raccontati con sapienza, Martino Ragusa ha concluso la sua conversazione, sicuro che il pubblico avrebbe apprezzato i suoi suggerimenti.

Martino e addobbo del tavoloIl pubblico, dal canto suo, si è mostrato grato al Presidente, per il contributo d’alto profilo che ha saputo regalare nella speranza che la comunità ne colga gli aspetti preziosi per la sua emancipazione.

Incontri come questo sono fondamentali per la formazione di una coscienza d’accoglienza turistica che si basi sulla qualità dell’ospitalità che non è solo fatta di eventi, ma soprattutto di paesaggi, comodità, relax, divertimento, cultura e cibo sincero.

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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