sarde

Sarda

Adriana Angelieri

di Martino Ragusa.

Il nome scientifico della sarda, altrimenti detta sardina, è Sardina pilchardus appartenente alla famiglia dei Clupeidi. Ha un corpo slanciato, leggermente ovale sulla parte del ventre, ricoperto di grosse squame. La mascella inferiore è più lunga di quella superiore (al contrario dell’acciuga, con cui viene comunemente più scambiata). La colorazione è verde oliva sul dorso, azzurra lateralmente e bianco-argentea sul ventre. La sarda è uno dei più comuni pesci detti “azzurri”.

come riconoscere se è fresco

Garanzia di freschezza sono l’occhio splendente e sporgente, le branchie umide e rosse, la coda rigida e le carni, ovviamente, sode. Sono da scartare se hanno pancia gonfia e se le interiora fuoriescono facilmente alla semplice pressione delle dita.

dove si pesca

Mediterraneo e Atlantico orientale sono i mari dove questa specie che vive in profondità tutto l’anno tranne in primavera, quando risale in superficie per deporre le uova, è più diffusa.

come si usa in cucina

Poiché le sue carni sono piuttosto grasse, è meglio consumare la sardina entro poche ore dalla pesca. Per sardine molto fresche la frittura in olio è una delle migliori forme di cottura. Sono buone anche arrostite sulle braci e sono protagoniste di numerose specialità siciliane e venete. I metodi di conservazione sono molto diffusi, soprattutto a livello industriale: sott’olio, sotto sale, a volte l’affumicamento, ma anche sotto pomodoro, sotto olio e limone o marinate nell’aceto.

stagionalità

Tutto l’anno. Sono migliori in primavera.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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