Eccellenze alimentari

Docg, Doc , Dop, Igt, Igp: il territorio italiano é pieno di eccellenze alimentari, spesso ufficialmente riconosciute come tali, talvolta note solo agli amanti della cultura gastronomica e della buona cucina. Per questo abbiamo deciso di dedicare una sezione ai prodotti che caratterizzano le nostre regioni e i nostri borghi, ma anche agli alimenti e alle preparazioni di alta qualità che occupano un posto privilegiato nella cultura gastronomica e nelle tradizioni di altri Paesi. Vini, birre prodotte artigianalmente, carni, formaggi, paste ripiene e dolci sono solo alcune delle tipologie dei prodotti di cui vi racconteremo ogni cosa: le origini, il territorio di provenienza, le tradizionali tecniche di produzione e lavorazione, gli usi e le curiosità a cui sono legati.

Tocai: Dov’è Finito?

di Giuditta Lagonigro.La questione Tocai è sicuramente conosciuta da tutti gli eno-appassionati ma è soprattutto oggetto di una battaglia legale che contrappone l’Italia all’Ungheria: Tocai contro Tokay! Il Tocai è uno dei simboli del Friuli Venezia Giulia, terra di grandi vini che basa, in gran parte, la sua economia sulla viticoltura. E’ un vino che

Olio Delle Colline Ennesi

di Martino Ragusa. Se andate ad Enna, non perdetevi la degustazione dell’olio delle colline ennesi da cultivar Moresca, Biancolilla, Nocellara dell’Etna, Santa Caterina e Gugliara Antica. È un fruttato intenso, adatto a bruschette, carni rosse e insalate. Il modernissimo frantoio Madem, che ho visitato e visto all’opera, garantisce la spremitura a freddo e perfette condizioni

Salsiccia Pasqualora

di Martino Ragusa. La salsiccia Pasqualora è una salsiccia appassita insaccata in un budello grosso. È piuttosto magra, con carni tagliate a grana grossa a punta di coltello. È aromatizzata con semi di finocchio selvatico e deve il suo nome al consumo pasquale dopo una stagionatura di qualche mese. Le salsicce più rinomate sono quelle

Piacentino

di Martino Ragusa. Il Piacentino è un formaggio prodotto esclusivamente nel territorio di Enna. Le origini del nome così singolare per un formaggio siciliano, sono oscure. È improbabile che abbia a che fare con la città di Piacenza, anche se in molti testi e ricettari antichi io ho trovato la parola “piacentino” come sinonimo di

Vastedda Cu’ Sammucu

di Martino Ragusa. A Troina (Enna) Giuseppe Cantagallo prepara nel forno a pietra la vastedda ‘cu sammucu, una focaccia veramente unica nel panorama delle sue consorelle perché farcita con toma fresca, fette di salame e fiori di sambuco che ne ricoprono anche la superficie. È una delizia da non perdere! Troverete anche gli ‘nfasciatieddi biscotti

Fava Larga Di Leonforte

di Martino Ragusa. La fava larga o fava turca, è un ortaggio di nicchia della provincia di Enna. Oltre che per la larghezza dei semi si differenzia dagli altri tipi di fava per la minore quantità di zuccheri, la rapidità di cottura e il sapore più intenso. Secca è ideale per il maccu, una purea

cocktail

Cocktail

di Silvia Salomoni. La parola Cocktail in inglese significa letteralmente coda di gallo. Meno letteralmente indica una miscela di distillati di liquori e altri liquidi. Il senso del Cocktail è la ricerca dell’equilibrio tra ingredienti diversi: la base è sempre un distillato importante (leggasi whisky, cognac, acquavite, gin, etc.), a cui si aggiungono elementi modificanti

Menta: Cucinare Con La Menta

La menta è apprezzata per l’uso in cucina soprattutto in medio oriente, India e nord Africa, ma anche in Italia e Spagna. Per il suo sapore molto intenso, in cucina deve essere impiegata con molta moderazione: si abbina molto bene a tutte le carni con sapore molto deciso come agnello, anatra e montone, specialmente sotto

caviale

Caviale

di Paolo Degiovanni. Quando si parla di caviale, si pensa subito al suo costo elevato e alla Russia: riferimenti corretti, ma non del tutto. Bisogna precisare infatti che, in realtà, è il Mar Caspio, con Iran e Azerbaijan in testa, a detenere oggi circa il 90% della produzione mondiale di caviale ma è stata la

nocciole

Nocciola

di Paolo Degiovanni. Tra le immagini pubblicitarie più famose e conosciute al mondo, ne esiste una che riguarda la nocciola: una fetta di pane ricoperta di crema, un coltello appoggiato sopra, un bicchiere di latte e alcune nocciole in primo piano. Il prodotto in questione è la Nutella, una semplice emulsione spalmabile a base di

fico

Fico

Tra i frutti a disposizione in questo momento dell’anno, sul podio dei migliori sale certamente il fico, non importa su quale gradino purché  ci sia. Purtroppo questo delizioso, straordinario dono di fine estate ha anche un altro primato, quello del frutto negletto, un po’ come il caco, che fra un po’ gli darà il cambio,

noce-di-cocco

Noce Di Cocco

di Paolo Degiovanni. “…cocco bello, cocco fresco…” è una delle classiche espressioni estive che si può sentire un po’ ovunque sulle innumerevoli spiagge della nostra penisola, senza particolari limiti geografici: le uniche sfumature sono i modi abbastanza coloriti e curiosi con cui viene annunciato. La parte bianca che ci viene servita, solitamente rinfrescata con acqua,

Malvasia Istriana

di Giuditta Lagonigro. La Malvasia Istriana ha origini antichissime e tra gli altri vitigni della stessa famiglia occupa un posto di prestigio. La storia riporta le sue origini in Grecia, pare del Peloponneso, in una terra che fu conquistata dalla Serenissima. Passando prima da Creta la malvasia raggiunge l’Italia proseguendo verso l’Istria dove si hanno

Provolone Del Monaco

di Silvia SalomoniNon solo le auto sportive e i gioielli preziosi vengono prenotati alle case produttrici prima che escano in commercio, talvolta anche i formaggi! Succede quando sono prodotti in quantità limitata, con grande cura, attraverso procedimenti specifici e lunghe stagionature. Un esempio è il Provolone del Monaco, un formaggio campano dalle antiche origini, pregiato

prugna

Prugna

di Paolo Degiovanni. Nell’uso comune si usa il termine susina per la qualità tonda e morbida, mentre con il nome prugna si intende quella blu-violacea dalla forma allungata, da cui deriva anche il colore “prugna”. Occorre quindi fare subito la giusta distinzione tra susine e prugne, alfine di chiarire ogni dubbio: con susina si indica

vegemite

Vegemite (australia)

di Paolo Degiovanni. E’ praticamente impossibile conoscere la Vegemite se non si è australiani o neozelandesi. Ciò è dovuto anche dal fatto che non è facile trovare tale prodotto nel resto del mondo, mentre in quei paesi, soprattutto l’Australia, viene quasi elevato a “cibo nazionale“; gli unici parenti stretti della Vegemite sono l’inglese Marmite e

Muscisca

di Martino Ragusa. La muscisca è un salume essiccato diffuso nella provincia di Foggia e tipico della civiltà pastorale della transumanza. Il nome così strano deriva dal termine arabo mosammed, “cosa dura”, che è anche la radice della parola “mosciame”, la carne secca di tonno. Ma è ben precedente alla dominazione araba. Vi basti pensare

ribolla-gialla

Ribolla Gialla

di Giuditta Lagonigro. La Ribolla Gialla è un vitigno a bacca bianca, autoctono del Friuli Venezia Giulia. Le sue origini sono antichissime come si evince da documenti notarili che risalgono al 1300 circa.Vi sono tre cloni di ribolla, quello della ribolla gialla, della ribolla verde (sconosciuto ai più), quello della ribolla nera da cui deriva

Tazzelenghe

di Giuditta Lagonigro. Il Tazzelenghe – alias vino maschio – è uno dei vitigni autoctoni del Friuli Venezia Giulia, recuperato nel 1978. Il territorio vocato alla sua coltivazione è quello della DOC Colli Orientali del Friuli, zone di Buttrio, Cividale, Manzano, Rosazzo. Tazzelenghe – in lingua friulana tàce lenghe – a ricordare la grande tannicità