Docg, Doc , Dop, Igt, Igp: il territorio italiano é pieno di eccellenze alimentari, spesso ufficialmente riconosciute come tali, talvolta note solo agli amanti della cultura gastronomica e della buona cucina. Per questo abbiamo deciso di dedicare una sezione ai prodotti che caratterizzano le nostre regioni e i nostri borghi, ma anche agli alimenti e alle preparazioni di alta qualità che occupano un posto privilegiato nella cultura gastronomica e nelle tradizioni di altri Paesi.Vini, birre prodotte artigianalmente, carni, formaggi, paste ripiene e dolci sono solo alcune delle tipologie dei prodotti di cui vi racconteremo ogni cosa: le origini, il territorio di provenienza, le tradizionali tecniche di produzione e lavorazione, gli usi e le curiosità a cui sono legati.
di Anice. L’arrosticino è uno dei simboli culinari dell’Abruzzo. E’ uno spiedino di carne di pecora che viene generalmente cotto all’aperto sulle canalette, uno strumento di cottura che utilizza brace di legna o carbone e che, per la forma, ricorda una sezione di grondaia. La produzione di arrosticini di pecora caratterizza tutto il territorio regionale
di Anice. Il pane di solina è realizzato con farina a basso tenore di glutine, macinata a pietra, ricca di fibre ed elementi naturali. La solina è un frumento con lontane radici nella terra abruzzese. Sicuramente coltivato a partire dal 1500 è frutto di una lenta selezione operata dagli agricoltori oltre che dall’ambiente. Il freddo
di Mimmus. E’ un frutto che sino a 30-40 anni fa faceva bella vista di sè sulle tavole di tutti qui al Sud, nella provincia di Bari. Lo si trovava in tutti i mercati regolarmente e tutti almeno ne possedevano un albero. Oggi è praticamente sparito e nemmeno i vivaisti di queste parti ne hanno.
di Paolo Degiovanni. Nell’uso comune, le preparazioni a base di senape sono dette “senapi” o “mostarde”. Ma, in realtà, in Italia quando si parla di mostarda ci si dovrebbe riferire ad un prodotto simile ad una macedonia di frutta sciroppata in acqua zuccherata, con una percentuale di olio di senape che la rende molto piccante
di Marcoli. Vino di una vasta zona nel sud della Sardegna, fino alle porte di Cagliari, Settimo si trova ai piedi delle colline di Sinnai che risalgono fino alla catena dei sette fratelli. In questa lieve altura si continua a produrre un ottima malvasia. I vitigni impiantati in epoca Bizantina nel medio campidano hanno conosciuto
di Marcoli. Vino totalmente diverso dalle altre vernacce italiane. In Sardegna la più importante zona di produzione è l’oristanese. Il suo colore è giallo dorato, ambrato. Il gusto è sapido, caldo e morbido. Con due anni di invecchiamento partiamo dai 14° fino a passare ai 15° del tipo superiore per arrivare ai 16° del liquoroso
di Marcoli. Vino tipico della zona del Sulcis, terreno mienario contaminato in tempi antichi dai fenici. In genere ad un 85% di carignano viene agguiunta una percentuale di Monica, Pascale o Alicante Colore rosso rubino, gusto secc, sapido, caldo. un anno di invecchiamento e 11-11,5°. Indicato per i primi piatti, arrosti di carne, formaggi e
di Marcoli. Il vermentino è un vino di uve bianche molto diffuso in Sardegna. Il colore è giallo paglierino con una gradazione che va dai 10° ai 14°. In Sardegna, a seconda della zona di produzione) abbiamo due varietà di Vermentino: quello di Gallura (12°-14°) e quello di Sardegna (intorno agli 11°). Consigliato per accompagnare
di Sasaman.Definire il pomodorino del Vesuvio un ortaggio… è un oltraggio. Dovete sapere che il terreno del Vesuvio è particolarissimo, asciutto al punto giusto, impregnato di sali minerali dovuti alla terra vulcanica, che donano un sapore molto particolare ai prodotti che l’uomo riece a strappare a quella terra. Per quanto riguarda il pomodoro, esso risulta
di Guiditta Lagonigro.Il termine liquore nella accezione collettiva si riferisce ad una grande varietà di bevande che abbiano un grado alcolico normalmente compreso tra i 15-55% volumi. Nel corso degli ultimi anni, ricordandone l’antica origine terapeutica, si è registrato un rinvigorito interesse per i prodotti più genuini, anche se non mancano i cultori dei liquori
di Paolo Degiovanni. Cosa sarebbe la nostra vita senza il limone? Altro che il prezzemolo, è il limone il vero super presenzialista della cucina! Baluardo dei dolci, insostituibile sul pesce, ma adatto anche alle carni, inevitabile nei cocktail, ideale come condimento e legante di insalate e macedonie di frutta… Ammorbidito dallo zucchero origina primizie inconfondibili
di Paolo Degiovanni. “Buongiorno, vorrei qualche informazione sulla muletta monferrina. Potrebbe aiutarmi?” chiedo gentilmente al telefono. “Guardi, le posso dire senza falsa modestia che io SONO la muletta monferrina!”. Capisco subito che non potevo capitare in mani migliori! La persona in questione è Pieralberto Miglietta, classe ’49, veterinario mancato a pochi esami dalla Laurea, che
di Giuditta Lagonigro. Lo Schioppettino nasce da un vitigno che ha origini Friulo-Slovene. Si ritrova infatti nelle zone di Prepotto-Albana-Mernico. Appartiene alla famiglia delle Ribolle, per questo in Friuli si chiama Ribolla nera, Pocalza in Slavo-da pokalca- scoppietta provocando zampilli…- Menzionato in testi risalenti al 1282 col tempo ha vissuto periodi di oblio per
di Giuditta Lagonigro. Due sono le varietà che danno origini al verduzzo-uno dei vini del Friuli Venezia Giulia più legati alla storia ed alle tradizioni della regione-proveniente da vitigni a bacca bianca, di origini antichissime. La varietà verde da origine ad un vino coltivato solo in pianura, dalla personalità piuttosto debole, da abbinare con
di Giuditta Lagonigro. La vitovska è un vino bianco, singolare quanto gradevole per le sue caratterisiche organolettiche. Nasce da un vitigno autoctono del FriuliVeneziaGiulia, in particolare del Carso Triestino. E’ di origini molto antiche, è una pianta robusta tanto da sfidare la siccità dei periodi caldi e le correnti fredde che, con la bora, arrivano
Zafferano: la scheda tecnica di Paolo Degiovanni. Crocus sativus, alias zafferano, è una spezia preziosissima, la più costosa al mondo: un grammo può arrivare a costare anche 12 € e un chilogrammo anche 3500 €. Già nel Medioevo lo zafferano era visto come simbolo di ricchezza: 500 grammi, infatti, valevano quanto un cavallo. I numeri,
di Giuditta Lagonigro.La questione Tocai è sicuramente conosciuta da tutti gli eno-appassionati ma è soprattutto oggetto di una battaglia legale che contrappone l’Italia all’Ungheria: Tocai contro Tokay! Il Tocai è uno dei simboli del Friuli Venezia Giulia, terra di grandi vini che basa, in gran parte, la sua economia sulla viticoltura. E’ un vino che
di Martino Ragusa. Se andate ad Enna, non perdetevi la degustazione dell’olio delle colline ennesi da cultivar Moresca, Biancolilla, Nocellara dell’Etna, Santa Caterina e Gugliara Antica. È un fruttato intenso, adatto a bruschette, carni rosse e insalate. Il modernissimo frantoio Madem, che ho visitato e visto all’opera, garantisce la spremitura a freddo e perfette condizioni
di Martino Ragusa. La salsiccia Pasqualora è una salsiccia appassita insaccata in un budello grosso. È piuttosto magra, con carni tagliate a grana grossa a punta di coltello. È aromatizzata con semi di finocchio selvatico e deve il suo nome al consumo pasquale dopo una stagionatura di qualche mese. Le salsicce più rinomate sono quelle
Compila il form e iscriviti ora alla newsletter de Il Giornale del Cibo. Riceverai ogni giovedì una selezione degli articoli, delle ricette e degli eventi più rilevanti della settimana sul mondo del food e dintorni.