Sassarese che vive a Bologna. Per il Giornale del Cibo si occupa di agromafia, illegalità alimentari e attualità.
Il suo piatto preferito sono le trofie al pesto (con patate e fagiolini, of course...) perché gli ricordano la sua mamma.
In cucina non può mai mancare l'angolo bar, perché il cuoco deve avere sempre una seconda possibilità!
“Il quadro commerciale per le arance si conferma negativo”. Il bollettino dei mercati Ismea, reperibile sul sito dell’istituto, è quello della terza settimana di marzo, ma non è molto diverso da tutti gli altri emessi dall’inizio dell’anno a oggi. Molta offerta, poca domanda: l’arancia italiana, e gli agrumi in genere, non tira più, surclassata da
Il Guardian lo ha inserito tra i cibi più taroccati, sullo stesso piano di olio d’oliva e cacao. O meglio: tra i più taroccabili, a ben leggere tra le righe dell’articolo del giornale inglese. Perché dopo lo scandalo cinese della melamina non ci sono stati più gravi, massicci casi di intossicazione da latte artificiale per
Ancora due mesi di battaglia, presumibilmente più politica che scientifica, poi la Commissione europea prenderà una decisione che le associazioni ambientaliste ritengono fondamentale: rinnovare per altri 15 la licenza di vendita del glifosato, l’erbicida più utilizzato al mondo, oppure non concedere l’autorizzazione, che sarebbe una rivoluzione commerciale vista la diffusione del prodotto. È una sostanza
Vent’anni di riutilizzo, 1000 luoghi della memoria, 20 miliardi sprecati. Numeri che si incrociano, si specchiano, chiedono aiuto e attenzione, raccontano da soli una lotta che quattro lustri non hanno fiaccato. Il 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, è stavolta anche un traguardo: vent’anni fa vedeva la
Cereali, pesce surgelato, pomodori, tè. Ma anche olio, legumi, addirittura frutta e funghi. I prodotti bio cinesi non si nascondono più e si preparano a completare un’invasione cominciata dieci anni fa. Con prevedibile scia di polemiche in un terreno che si fa improvvisamente scivoloso perché ancora vergine nonostante ormai decennale. Perché trovare tra gli scaffali
La mafia è liquida, ha le mani in pasta, si nutre di agroalimentare perché gioca in un terreno morbido. E va oltre, ben oltre i numeri, quelli che Peppe Ruggiero conosce a fondo. Ma quei 16 miliardi di fatturato annuo dell’azienda Agromafia denunciati da Coldiretti ed Eurispes nel rapporto appena uscito non bastano da soli
Schivo, alacre, burbero. E taccagno, ovviamente. Il ligure è già di per sé, lontano da tavola, un personaggio ostico, figurarsi seduto davanti ai piatti della sua tradizione, quando oltre a tutto il resto subentra anche l’orgoglio. Sarebbe bene, quindi, prepararsi bene, ma molto bene, prima di azzardarsi a invitarlo, ma con qualche accorgimento si può
Centomila controlli non bastano. Non è questo il numero principale delle agromafie, che cresce con una costanza da fare invidia a colossi della finanza: confermando il trend registrato nelle indagini precedenti, il volume d’affari della criminalità organizzata nel settore agroalimentare ha superato nel 2015 i 16 miliardi, quasi uno in più rispetto al 2014. Numeri importanti,
Il livello dell’olio sale, la credibilità scende. Se l’Italia sembra prepararsi a un’annata finalmente buona sotto il profilo della produzione, gli scandali dell’olio adulterato o ingiustamente venduto come extravergine o infine spacciato per made in Italy sono nuvoloni pronti a scaricare un fortunale su un comparto da tempo in balia delle onde. Con le olive
“È un momento critico”. Così Tom Mueller sintetizza lo stato di forma del comparto olivicolo italiano. Schiacciato dagli scandali, umiliato dall’esplosione del falso made in Italy, frustrato dal clima e dalla Xylella, l’extravergine prova a rialzarsi con un’annata finalmente positiva, a leggere le prime proiezioni. Ma pare un fuoco di paglia, e Mueller, osservatore privilegiato
“In Italia non si fanno scelte di sistema”. E questo, nell’analisi di Luca Ponzi, vale anche di più dei poderosi numeri prodotti dal sistema agromafia e dalla persistenza del fenomeno Italian sounding. Il giornalista Rai, autore insieme alla collega del Sole 24 ore Mara Monti di “Cibo criminale”, una rassegna di casi giudiziari nel settore
Potrebbero essere i batteri resistenti agli antibiotici a migliorare le condizioni degli allevamenti europei. È la paradossale strada aperta in agricoltura dal semestre Ue appena cominciato, quello a guida Olanda: tra le priorità annunciate dal ministro competente Martijn Van Dam c’è proprio la lotta alla resistenza antibiotica, e come rimedio principale è già stata indicata
Dimentica tutto quello che hai pensato per giorni, se hai un Sassarese a Cena. Riempi la dispensa per bene, anzitutto: perché mangiare mangia, il problema è che devi svuotare frigo e testa di tutto quel che avevi preparato sapendo di avere un sardo a cena. E sfoderare il piano B. Il sassarese non è sardo.
Per quattro anni l’Italia rimarrebbe portatrice sana di agricoltura biologica, ma dal 2021 dovrebbe adeguarsi agli standard europei. Ossia, in tema di pesticidi: nessuna soglia massima di eccedenza, e un prodotto bio verrà decertificato solo qualora venisse accertata una contaminazione “evitabile” o “deliberata”. Questo potrebbe essere lo scenario se la riforma del sistema agricolo bio
Legalità, professionalità, passione. Una triade indissolubile e inscalfibile di priorità guida Filippo Cogliandro ogni giorno, da quasi vent’anni. Lo guida nelle scelte del suo ristorante, nell’amore per la sua città, Reggio Calabria, e per il territorio che la circonda, nella difesa di valori che porta avanti da sempre e in particolare da quando, vittima del
Ricomincio da 46942. Sarà il mantra del 2016 del bio italiano, e parte da questo numero. Viaggiano ormai verso i 50 mila, e sono gli operatori del settore iscritti a Databio, il database sul quale si può verificare l’attendibilità delle aziende e tracciarne i prodotti. Difficile trovare tracce di truffa su questo inflessibile strumento informatico,
Vent’anni. Quattro lustri di lotta spesso silenziosa, di sicuro ininterrotta, hanno portato quello che Libera nel ’95, con la mobilitazione che promosse, sperava succedesse: le mafie sanno che c’è oggi una sensibilità ben diversa nella popolazione. Libera Terra e Libera Terra Mediterranea, la sua più recente emanazione, forniscono quotidianamente il loro contributo a questa lotta,
È l’unico settore, a guardare i dati degli ultimi 5 anni, in cui l’infrazione non passa di moda. E in attesa di conoscere i numeri del 2015, la cronaca continua a sfornare casi di ristoranti sanzionati a causa di irregolarità strutturali, scarsa igiene, mancato rispetto della normativa Haccp, cibi scaduti. I dati complessivi dello scorso
Il sasso è stato lanciato, con potenza e precisione. Gli effetti si vedranno a lungo termine. Di certo il documento stilato a fine settembre da tre diverse federazioni di allergologi, dotato di argomentazioni scientifiche e strutturato in 55 dense pagine, ha sollevato sulle metodologie utilizzate oggi in Italia per provare le intolleranze alimentari un gran
Compila il form e iscriviti ora alla newsletter de Il Giornale del Cibo. Riceverai ogni giovedì una selezione degli articoli, delle ricette e degli eventi più rilevanti della settimana sul mondo del food e dintorni.