Sassarese che vive a Bologna. Per il Giornale del Cibo si occupa di agromafia, illegalità alimentari e attualità.
Il suo piatto preferito sono le trofie al pesto (con patate e fagiolini, of course...) perché gli ricordano la sua mamma.
In cucina non può mai mancare l'angolo bar, perché il cuoco deve avere sempre una seconda possibilità!
Lo street food cresce e allarga i suoi orizzonti. O, meglio, li restringe. Già, perché secondo le previsioni degli addetti ai lavori e stando a un recente sondaggio, il cibo da strada ha ormai conquistato gli italiani: così tanto da…abbandonare la strada e diventare cibo da casa. Home street food: potrebbe chiamarsi così. Certo, lascerebbe
Ospitale, tranquillo, di buona compagnia, incline al consumo alcolico e forchetta dalla discreta resistenza. Le più comuni etichette che accompagnano i sardi finiscono là dove tutto, spesso, comincia: a tavola. E lì, come ben sa chi ha avuto un’esperienza culinaria di questo tipo, che si allacciano relazioni talvolta incancellabili e infinite. Ecco, il “continentale” che
In attesa dei dati ufficiali dell’annata 2016-2017, un dato di fatto invade il settore dell’olio extravergine italiano: c’è un altro concorrente, per una delle eccellenze del made in Italy, e arriva dalla Turchia. Ci sono prodotti di grande qualità, secondo le riviste di settore, che provengono in particolare dalle piantagioni affacciate sull’Egeo, ma c’è anche
Vuoi scoprire cos’è quella sostanza indicata come aromatizzante nell’etichetta di succo di frutta? Vuoi sapere se ingerire un particolare additivo indicato sulla confezione di un sugo pronto comporta rischi? Un nuovo database può aiutarti. Si chiama OpenFoodTox, la banca dati Efsa, e permette di accedere alle informazioni contenute in oltre 1.650 documenti scientifici: con un
È uno dei principali prodotti dell’agricoltura italiana, forse il più celebre, e vanta un fatturato annuo di 3 miliardi. Ma la crisi del pomodoro made in Italy è evidente e il rischio estinzione dagli scaffali del pelato, sostituito sempre più frequentemente dai sughi pronti, è eventualità non remota. “Spolpati”, il terzo rapporto della campagna #FilieraSporca,
“I brasiliani usano le loro terre per produrre la soia che viene ingurgitata dai maiali industrializzati che la Cina ha importato dagli Stati Uniti. I cinesi usano le loro campagne per produrre il concentrato di pomodoro che verrà esportato in Africa o servirà da base al ketchup negli hamburger che i fast food come McDonald’s vendono
Quei piccoli panini all’apparenza succulenti, quelle coppette gelato, quei cioccolatini fatti così bene: sono in realtà fuorilegge. Ci fanno sorridere quando ci rendiamo conto che sono delle imitazioni in plastica, in resina, in metallo, ma forse non abbiamo mai pensato che i similalimenti possono essere molto pericolosi, soprattutto per i bambini. Lo dice la legge, lo
Per chi avesse ancora un regalo da fare, o per chi volesse cominciare l’anno con una buona azione, ecco un suggerimento che potrebbe essere anche un buon proposito per il 2017: acquistare, per regalarlo o per sé, un caffè buono, giusto e pulito. Per superare il muro dell’assuefazione, che oggi ci porta a consumarne grandi
Criminalità organizzata, agromafia, mercati ortofrutticoli a rischio infiltrazioni. Da Vittoria a Milano il viaggio dei prodotti della terra siciliana è un esempio di come e quanto i clan, non solo mafiosi, riescono ad entrare nella filiera alimentare. Anzi, nelle filiere: come abbiamo descritto analizzando il percorso che l’ortofrutta compie dai box all’ingrosso del sud a
Solidale, genuino, legale. È un regalo impegnato e impegnativo quello che alcune associazioni deliberatamente antimafia propongono per le feste natalizie in arrivo: qualcosa di unico arriva da mani e luoghi speciali, in grado di non far impallidire il portafogli e di riempire anche il cuore di chi il regalo lo riceve. Le principali associazioni impegnate
L’olio di colza non fa male ma può essere pericoloso per i bambini. L’Efsa, a sei mesi dal rapporto che individuava contaminanti nei principali oli vegetali e in particolare quello di palma ma quasi scagionava il canola oil, il prodotto modificato secondo i moderni standard di sicurezza, è tornata sull’argomento. Invitata dalla Commissione europea ad
“Chi ha sogni, idee, capacità non può avere paura della mafia. Ma ci vuole tanta energia, e pazienza a non finire”. Natale Giunta, chef siciliano di successo, è stanco di parlare del pizzo, delle intimidazioni, della criminalità organizzata che da 4 anni lo costringe sotto scorta. Non è stanco, però, di combatterla. Oggi è ancora
La mortadella, il prosecco, la mozzarella, e il parmigiano, naturalmente. Prodotti italiani che i ricchi russi vengono ad acquistare direttamente nel nostro Paese, ma che la maggior parte dei loro connazionali può trovare solo in versione taroccata. Il parmesan made in Mosca, le bollicine prodotte in Crimea, la Pizza “quatro formaggi” (scritto proprio così, con
Amato dagli italiani (e non solo), tutelato dalle norme sulla protezione dell’origine, ma anche imitato, e molto, e contraffatto. Parliamo del Prosecco, eccellenza italiana cui il marchio dop non basta per sentirsi al sicuro da imitazioni. Oggi ha un suo codice autonomo, una nomenclatura che lo rende unico. Ma basterà a farlo scendere dal gradino
Il miele italiano è in caduta libera. A poco serve spiegare che la perdita media della produzione di quest’anno è del 30%, non del 70% calcolato invece sullo scorso anno e rimbalzato ormai su tutti i mezzi di informazione come simbolo della débacle. Tra aziende importanti che vanno verso la chiusura, produzioni regionali in pericolo, prezzi
I cornetti per la colazione, il pane per tramezzini e toast, le torte, il pesce. Il metallo non risparmia gli alimenti più gettonati, minacciandoli con una frequenza nelle cronache che comincia a preoccupare cittadini e associazione di consumatori. I sistemi di allarme sulle presenze presunte nei prodotti funzionano, e le aziende, perlomeno le più grosse,
“Mai più schiavi nei campi”. Così il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina ha chiuso l’entusiastico commento all’approvazione in Parlamento del ddl 2217, universalmente note come “legge sul caporalato in agricoltura”. E legge è diventato, martedì 18 ottobre, questo provvedimento legislativo che passerà alla storia, oltre che per i contenuti, per l’estrema brevità dell’iter: due anni dalla
Torniamo a parlare di agromafia in Sicilia e negli altri grandi mercati ortofrutticoli. Da sud a nord, viaggio di sola andata. Migliaia di viaggi, tutti i giorni. Una filiera nella filiera, quella agroalimentare ormai più che contaminata da mafia, ‘ndrangheta, camorra: l’acquisto dei prodotti, il trasporto, la scelta del destinatario. Pratiche note da tempo, ma che
Dopo aver toccato il fondo, l’Italia del lavoro nero, malpagato e dominato dai caporali è riuscita a non replicare il bollettino di guerra dell’estate 2015. Ve ne avevamo parlato facendo il punto della situazione: erano stati una dozzina, un anno fa, i morti di lavoro: uccisi dal caldo, dalla fatica, dallo stress, tredici braccianti, uomini e
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