di Chella (…) Se il mare fosse de tocio leri-lerà e i monti de polenta leri-lerà o mamma che tociade (…) Questa strofa della canzone friulana La mula de Parenzo ci descrive le potenti visioni (traveggole!) dettate dalla fame che accomunava una percentuale altissima di popolazione dell’Italia settentrionale, tanto da sognare Alpi da mangiare ‘pucciate’
E’ una specie di salumeria con mescita di vini, solo che invece di servire salumi di carne di maiale sono tutti di pesce. Così si possono mangiare tartine con baccalà mantecato, burro e acciughe, tartare di pesce spada, salmone … caldi, freddi, con vino servito anche al bicchiere. E’ abbastanza centrale, non ha veri e
Trattoria a conduzione familiare ma elegante, cucina di pesce molto molto buona, di genere ‘tradizionale rivisitato’. Da non perdere il brodetto e la frittura, veramente superlativi.
Verace trattoria triestina, specializzata in cucina di mare, soddisfa sia i palati fini che gli stomaci pantagruelici. Si trova in una stradina un po’ anonima dietro la cattedrale di San Giusto. Suggerisco di raggiungerla con il bus di linea 24, chè fa un bellissimo tragitto; poi, una volta accomodati, consiglio di farsi guidare dallo chef-proprietario
E’ una di quelle trattorie dove di può mangiare la cucina ‘de core’ romana, situata in una delle piazze più belle del mondo (per me). Non vi perdete le penne alla carbonara, e, se siete fortunati (non c’è sempre), il maialino al forno. Commovente … piazza, penne, carciofi, atmosfera … andateci e non vi pentirete
E’ una trattoria a gestione familiare, nel centro di Genova, il mare non si vede ma è una cucina di pesce che si può gustare, molto molto buona. La specialità è l’aragosta bollita, ma anche tutti gli altri piatti sono eccezionalmente buoni, anche il più semplice antipasto in bianco (caldo!) è ‘superiore’. Veramente da non
E’ una gelateria nel centro di Bologna. E’ ‘obbligatorio’ il cestino di cialda con la panna montata nel fondo, la crema (che da sola vale il viaggio) e il fior di fragola, cioè panna montata e fragole fresche.
Cucina romagnola tradizionale, di terra. Tra i primi ‘obbligatori’ gli strozzapreti, tra i secondi il castrato; la piadina è quella grossa ravennate (io preferisco quella sottile riccionese), ma è fatta sulla pietra di un enorme camino ed è servita calda. Economicissimo. L’unico difetto è che non si può prenotare: bisogna necessariamente presentarsi di persona e
Cucina bolognese, senza fronzoli, molto sostanziosa, invernale. Da non perdere il carrello dei bolliti, ma anche quello degli arrosti … il signor Bertino è un simpatico signore (credo più che ottuagenario!) che ancora si aggira tra i tavoli della sua trattoria. Atmosfera rilassata e servizio cordiale
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