Triglia Di Scoglio

Adriana Angelieri

di Vostromo.

Triglia Di Scoglio (Mullus surmuletus) e Triglia Di Fango (Mullus barbatus) sono le due varietà presenti nei nostri mari. Quella che nei mercati chiamano Triglia Di Sabbia non è altro che la stessa ‘Mullus surmuletus’ pescata su fondali sabbiosi.
La Triglia Di Scoglio vive a bassa profondità ed era già conosciuta ed apprezzata nell’antichità dai Greci e dai Romani. E’ considerata tra i pesci più pregiati per la particolare consistenza delle carni sapide e delicate. Il colore è rosso-arancio o rosso-bruno, il ventre chiaro, ha tre o quattro bande longitudinali giallo-dorate ed una rossa scura sui fianchi che partendo dall’occhio arrivano fino alla coda. Il corpo è ovale ed il muso leggermente appuntito. Al centro, subito sotto la bocca, sono attaccate due appendici dette barbigli: il pesce se ne serve per frugare nel fondo. La triglia di scoglio somiglia a quella di fango, si distingue da questa per il profilo della testa più arrotondato ed i colori più vivaci. E’ diversa anche la prima pinna dorsale: sono presenti delle strisce ed una macchia dorata, visibile se il pesce è appena pescato. La lunghezza media è tra i 15 e i 30 cm, in casi eccezionali può arrivare a più di 40. Il periodo della riproduzione va da aprile a luglio. Si nutre di vermi, echinodermi e crostacei.

Dove vive

La specie è presente in tutto il Mediterraneo, nell’Oceano Atlantico, nel Mare del Nord e nel Mar Baltico. Ama vivere soprattutto sui fondali rocciosi e sabbiosi, in piccoli branchi e vicino alle coste. Può in ogni modo arrivare oltre i 100 metri di profondità. Negli esemplari adulti le abitudini gregarie sono progressivamente abbandonate, i gruppi sono meno numerosi e le triglie di dimensioni ragguardevoli nuotano solitarie.

Come si pesca

E’ catturata con le reti a strascico ma soprattutto con un particolare tipo di rete da posta detto tremaglio.

Come riconoscere se è fresco

La triglia è un pesce che si deteriora con molta facilità e non si conserva a lungo. Quando è fresca i colori della livrea sono particolarmente vivi. L’occhio è sporgente, trasparente e brillante, le branchie rosse ed umide. Le carni sono toniche e sode, mai dure né mollicce. Già dopo poche ore si può vedere che l’occhio tende ad infossarsi perdendo trasparenza. Col passare del tempo i colori sono meno vivi ed il corpo si ingrigisce nella parte ventrale. Le squame si staccano con estrema facilità anche se è stato appena pescato e diversamente da altri pesci la perdita delle stesse non è un cattivo indicatore. I consumatori esperti prediligono gli esemplari che le hanno perse.

Uso gastronomico

La triglia è un pesce semi grasso (il contenuto varia dal 3 al 10 %). Le sue carni sono particolarmente digeribili e l’apporto calorico è contenuto. Non vuole cotture laboriose, nè vuole un uso eccessivo di spezie e d’erbe aromatiche che invece di esaltare nascondono le qualità delle sue carni. Si possono cuocere anche senza eviscerarle e possono essere private delle interiora attraverso le branchie. Quelle di dimensioni ridotte sono adatte per le fritture. La taglia media si presta soprattutto alla cottura nel cartoccio ed a preparazioni come la famosa ‘Livornese’. Le più grandi possono essere arrostite nel forno o alla griglia. Sono usate anche per la preparazione di sughi e salse. In ogni caso non si prestano ad essere cotte al vapore o lessate. Va ricordato che le carni sono fragilissime e bisogna maneggiarle con cura: le squame si eliminano facilmente con le dita senza usare altri utensili. Vanno risciacquate il minimo indispensabile ed asciugate delicatamente in modo che conservino intatto tutto il loro sapore.

Altri nomi

Liguria: Tria, Steglia de roca, Treggia de scheggio (o veaxa) Triglia grossa.
Veneto: Tria, Triola, Triolete de semena (le piccole).
Venezia Giulia: Barbon de nassa, Triola, Triliola.
Marche: Barbone di scoglio. Rosciolo.
Campania: Treglia e’ morza, Treglia verace, Treglio (o Morsellina) do Granatiello, Fragaglia (il novellame). Puglia: Tregghia d’aspro, Tregghia de petre, Tregghia rossa.
Calabria: Trigghia i morsu.
Sicilia: Sparacalaci, Sparaganaci, Trigghia birdi, d’arca, de gramigna, de niuru, de passo o de solu.

Italia: Triglia maggiore.
Regno unito: Surmullet, Red mullet.
Francia: Rouget de roche.
Grecia: Barbouni.
Spagna: Barbo, Salmonete de roca, Salmonete rayado, Salmonete de arzel, Moll roquer (cat).
Libano: Sultan Ibrahim sakhri.
Tunisia: Mellou, Bouqit, Trilia hamra, Trilia hajar.
Turchia: Tekir.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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