timo

Timo

Adriana Angelieri

di Orsagiuliva.

Il Timo é diventato, insieme alla maggiorana, alla santoreggia ed albasilico, un inquilino indispensabile delle mie cucine. Preferibilmente non chiuso e secco in qualche barattolino di vetro della dispensa, ma profumato ed allegro nel suo vaso vicino al lavandino, accompagnato dagli amici aromi tutt’intorno, persino in barca dove lo spazio é mignon (imitando inconsapevolmente i fantastici marinai inglesi, che avevano sempre la loro piccola fresca zona di “verde”, non solo portatrice di aromi e sapori ma di benefici elementi vitali per la sopravvivenza dei marinai).
Pur storcendo il naso di fronte alle trasformazioni dovute alla fantasia umana, agli innesti ed a quant’altro, in/per questa pianta faccio un’eccezzione, amando incondizionatamente tutte le sue”derivazioni”, i suoi “figliastri”: il timo citronato, il timo aranciato, quello screziato e persino quello con leggero sentore di ananas…
Il timo é una pianta presente in tutto il Mediterraneo e nell’intero territorio italiano: per questo é facilmente trovabile nelle ricette di tradizione di ogni regione, sia esse di carne che di pesce.
Produce dei meravigliosi fiorellini bianchi, rosati o color lilla che personalmente uso abbondantemente come decoro e come alimento/elemento allegro e profumato.
Il timo é da sempre usato non soltanto per il suo fantastico aroma ma anche per le meravigliose qualità che lo contraddistinguono: é infatti ottimo digestivo, depurativo, balsamico e stimolante, può oltretutto esser usato (in gargarismi) come disinfettante per le infezioni del cavo orale.
Ottimo come ingrediente non solo in cucina, ma anche per liquori aromatici ed indimenticabili cocktail.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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