La destinazione del viaggio che intraprenderemo oggi è l’Alta Tuscia. Si tratta dell’area che comprende la provincia nord di Viterbo e lambisce la vicina Umbria, con particolare riferimento alla zona di Orvieto. La cultura della buona tavola è di casa qui, e trova espressione sia nelle specialità della cucina locale, sia nei suoi prodotti
Tra i suoi tanti soprannomi, Bologna è detta anche “la Grassa”, per via della sua tavola ricchissima di tradizioni, ricette e sapori. La buona cucina è di casa, insomma, tanto da essere stata perfino segnalata, negli ultimi anni, come una delle migliori al mondo. Tra i tantissimi prodotti della gastronomia bolognese, c’è n’è uno
Non basta una vita per conoscere tutta l’immensità delle Valli Bergamasche. Ma possiamo iniziare dai loro prodotti, perché la biodiversità della provincia di Bergamo è un patrimonio tutto da scoprire e tutelare. Per fortuna, questo territorio è sempre più consapevole del suo valore, tanto che ormai non ha nulla da invidiare alla vicina Milano. Infatti,
Quali sono i prodotti tipici del Friuli? Si tratta di una regione tutta da scoprire, o meglio, approfondire. Qui confini e governi sono variati con la stessa frequenza delle escursioni termiche; eppure, in fondo, non è mai cambiato nulla. Grazie ai numerosi microclimi, si è conservata nel tempo un’interessante biodiversità di prodotti, a partire dai
“In Italia non si fanno scelte di sistema”. E questo, nell’analisi di Luca Ponzi, vale anche di più dei poderosi numeri prodotti dal sistema agromafia e dalla persistenza del fenomeno Italian sounding. Il giornalista Rai, autore insieme alla collega del Sole 24 ore Mara Monti di “Cibo criminale”, una rassegna di casi giudiziari nel settore
Il periodo succulento delle grandi abbuffate natalizie con parenti e amici è finito, ma i festeggiamenti in giro per le varie regioni italiane continuano. Anche gennaio ci prepara a feste e sagre imperdibili per provare specialità locali e ricette di stagione. Il patrono che fa da sfondo a queste feste di paese è Sant’Antonio Abate,
Mozzarella di Bufala, Ricotta di Bufala e Minestra Maritata: dove stiamo andando a mangiare? Che il menù non tragga l’affamato commensale in inganno, perché non tutta Napoli è Campania e le tradizioni culinarie di questa regione sono uniche per ogni sua provincia. Caserta è la risposta esatta. Ecco dunque 5 cose da sapere se invitate
Meno conosciuti rispetto ai grandi classici della pasticceria napoletana quali le sfogliatelle ed il babà, gli struffoli hanno però un ruolo altrettanto fondamentale nella tradizione culinaria partenopea. Dolce tipico del Natale, si dice sia stato portato a Napoli dai Greci, quando la città era conosciuta come “Partenope”. Dal greco infatti deriverebbe il nome “struffolo”:
La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha finalmente deciso di candidare l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale. Arrivata dopo una lunga serie di iniziative, questa decisione, ha innescato un processo di valutazione internazionale che si dovrebbe concludere il prossimo Novembre 2016, ma che rischia di arenarsi con il conseguente slittamento della decisione
Ah…il Natale! Città illuminate, case zeppe di palline e fiocchi rossi, babbi Natale che si arrampicano su per i balconi, incastrati tra i fili di lucine colorate che si illuminano ad intermittenza. E poi renne finte fuori dai negozi, domande a trabocchetto ai nostri familiari per capire quali regali comprare per Natale. Infine, calorosi e
Profumo intenso, con aromi di frutta secca, nocciole e persino tartufo. Di cosa stiamo parlando? Del taleggio, naturalmente. Ma non di un taleggio qualsiasi, bensì del Taleggio D.O.P. Un gusto intenso e un sapore inimitabile che derivano dal caratteristico microclima, creato dalle correnti di aria boschiva e dalla presenza di una microflora naturale sviluppatasi nel tempo. Ma anche da un
Ora che le prime piogge autunnali hanno battezzato i nostri weekend, possiamo ufficialmente metterci l’anima in pace e cominciare a pensare a lunghi pomeriggi a base di cioccolate calde, the e tisane davanti a film e serie TV preferite. Se però siete metereopatici e pigri, ma non fino al punto di rinunciare alle sterminate feste
Ottenuta dalla fermentazione di cereali, la birra vanta una storia di millenni: la prima testimonianza chimica nota è datata intorno al 3500-3100 a.C., ma probabilmente veniva prodotta già nel settimo millennio a.C. Dopo avervi parlato di birra artigianale e birra agricola, andiamo oggi alla scoperta delle birra indigena. Bevande prodotte in America Latina, Africa e Asia
È proprio quando le prime piogge autunnali ci avevano già convinto a metter via costume e telo da mare che un sole sfacciato e violento riporta alle nostre menti un’importante verità: settembre è quel mese borderline che in un solo ‘pacchetto’ ci offre giornate roventi e temperature autunnali, frutta e verdura estiva e primizie di
In dialetto Capicoddho azze anca, il capicollo azze anca grecanico si produce in quella parte di Calabria che conserva ancora testimonianze della dominazione greca. La lavorazione inizia a partire dal mese di novembre e continua fino a marzo. Un prodotto legato fortemente alle radici storiche e culturali dell’area grecanica e per questo tutelato da Presìdi
Nata a Napoli nel 1889 per omaggiare la Regina Margherita in visita nella città, la pizza è forse tra i cibi italiani più conosciuti all’estero. Già in questo articolo vi avevo parlato di come, oltre i confini nazionali, la ricetta di questo piatto venga spesso stravolta nei modi più bizzari. Oggi, in particolare, voglio soffermarmi
Sappiamo già che ci faremo dei nemici. Quando ci siamo messi alla ricerca delle migliori feste e sagre di marzo 2015 abbiamo capito che questa volta non sarebbe stata come tutte le altre, questa volta è diverso. Quello che stiamo per dirvi non vi piacerà. Forse perderemo per strada decine di adepti-sagraioli, ma pensate che sia
Da sempre simbolo di una comunità, la vite ad alberello di Pantelleria è ora Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’UNESCO ha infatti riconosciuto il valore storico-culturale ed identitario di questa coltivazione unica al mondo, che nel tempo ha modellato il paesaggio dell’isola. A Pantelleria si continua ad utilizzare la stessa antica tecnica. Questa forma di coltivazione, che
Parlare della ricetta della crema di cioccolato al sanguinaccio oggi, è un po’ come parlare di politica: ognuno dice la sua e non è detto che si giunga ad una conclusione. Sì, perché di questa crema originaria della Basilicata, tipicamente consumata per Carnevale, anticamente preparata con il sangue di maiale, esistono oggi numerose varianti e
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